Aquaman | Il film di James Wan | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Aquaman |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Australia, USA |
Anno | 2018 |
Durata | 143 minuti |
Uscita | 1 Gennaio 2019 |
Genere | Azione Avventura |
Regia | James Wan |
Sceneggiatura | David Leslie Johnson-McGoldrick Will Beall |
Fotografia | Don Burgess |
Musiche | Rupert Gregson-Williams |
Produzione | DC Entertainment Warner Bros. |
Distribuzione | Warner Bros. |
Cast | Jason Momoa Amber Heard Willem Dafoe Yahya Abdul-Mateen II Temuera Morrison Nicole Kidman Patrick Wilson Dolph Lundgren Otis Dhanji Ludi Lin Michael Beach Randall Park: Djimon Hounsou Graham McTavish |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
«Potresti unire i nostri mondi, un giorno»
Torna Jason Momoa nei panni del supereroe degli abissi, nel nuovo capitolo del DCEU, Aquaman. Arthur, nato dall’amore fra il padre, un umano guardiano di un faro (Temuera Morrison), e la regina di Atlantide (Nicole Kidman), scappata da un matrimonio combinato col Re della città sommersa, torna, dopo gli avvenimenti di Justice League, al suo lavoro di supereroe. Nel frattempo, il suo fratellastro Orm (Patrick Wilson), erede al trono d’Atlantide, vuole muovere guerra contro i popoli della superficie, accusati d’inquinare e distruggere la vita marina. A tutto ciò, s’unirà un’altra minaccia, dal nome Black Manta (Yahya Abdul-Mateen II). Aquaman dovrà sconfiggere Orm per conquistare il trono, per portare la pace fra il popolo in superficie e quello sommerso.
Sin dall’annuncio, questo capitolo dell’universo esteso DC era atteso con molto scetticismo dai fan. Purtroppo, a causa dei passati film poco riusciti, come Suicide Squad e il precedente Batman v Superman: Dawn of Justice e dei problemi di produzione di Justice League, senza contare gli infami baffi di Superman, il DCEU non era mai riuscito a convincere pubblico e critica, se non per l’assai celebrato Wonder Woman. La scelta di prendere come regista di Aquaman James Wan risultava, però, quantomai azzeccata: infatti, oltre ad aver creato saghe horror indipendenti di successo, come Saw e Insidious, il regista aveva anche un background nel campo dei blockbuster, grazie a Fast & Furious 7.
Bisogna dire che la regia di James Wan è piuttosto ambiziosa: le inquadrature, soprattutto nelle scene di combattimento, tendono a durare molto, accompagnando l’azione con movimenti di macchina ben studiati. Questo stile, sebbene sia stato utilizzato per molti film d’azione, soprattutto orientali, è difficile, se non impossibile, da trovare in un cinecomic. Purtroppo questo discorso vale solo per le scene in superficie, perché quelle sott’acqua, sebbene non siano grammaticalmente sbagliate, sono realizzate completamente al computer. Nonostante non raggiunga l’infimo livello della CGI in Black Panther, gli effetti digitali non sempre sono d’alta qualità. Nello scontro fra Orm e Aquaman, per esempio, si nota benissimo che i due attori sono ricreati in CGI e questo è un vero peccato, dato che in altri casi gli effetti visivi sono spettacolari.
Sebbene dal punto di vista tecnico, nonostante i suoi difetti, Aquaman funzioni molto bene, dal punto di vista narrativo zoppica un po’. Innanzitutto bisogna dire che sono presenti troppe linee narrative all’interno della pellicola. Inserire troppi antagonisti e personaggi nel racconto non funziona mai, soprattutto se alcuni di questi fungono semplicemente da teaser per un futuro sequel. Tutto questo abbondare di caratteri e linee narrative porta il film a essere diviso in compartimenti stagni, con scene che si susseguono, ma che non danno la sensazione d’essere legate organicamente da un filo conduttore. Dopo un inizio titubante, però, la trama si dipana e il ritmo prosegue calzante. Da lodare è il lavoro di restyling del personaggio a opera della Warner Bros.: Aquaman è ricordato semplicemente per il suo saper parlare coi pesci e la sua completa inettitudine fuori dall’acqua. Infame è la sua iconografica cavalcata del cavalluccio marino. James Wan conosce i limiti del personaggio e rielabora quell’immagine in puro stile Jason Momoa: ovvero nella maniera più tamarra possibile. Aquaman non è più il supereroe sfigato della Justice League, da oggi sarà accompagnato da riff di chitarra elettrica, mentre sventola i capelli e sfonda i cattivi di botte. Il tutto, ovviamente, senza maglietta. La sua attitudine è spaccona e sconsiderata e, sebbene ci sia un accenno d’arco narrativo dedicato al nostro protagonista, questo suo comportamento gli rimane appiccicato addosso per tutto l’arco delle 2 ore e 20 di proiezione. In conclusione, Aquaman è un film d’avventura come non si vedeva da tempo: nonostante i suoi difetti narrativi e la CGI dalla qualità altalenante, riesce a intrattenere non poco lo spettatore. Ovviamente, la sospensione d’incredulità sarà messa a dura prova in molte scene, ma se lo si prende per quello che è, ovvero un film fondamentalmente cafone, si può uscire dal cinema abbastanza soddisfatti.
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Titolo originale | Aquaman |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Australia, USA |
Anno | 2018 |
Durata | 143 minuti |
Uscita | 1 Gennaio 2019 |
Genere | Azione Avventura |
Regia | James Wan |
Sceneggiatura | David Leslie Johnson-McGoldrick Will Beall |
Fotografia | Don Burgess |
Musiche | Rupert Gregson-Williams |
Produzione | DC Entertainment Warner Bros. |
Distribuzione | Warner Bros. |
Cast | Jason Momoa Amber Heard Willem Dafoe Yahya Abdul-Mateen II Temuera Morrison Nicole Kidman Patrick Wilson Dolph Lundgren Otis Dhanji Ludi Lin Michael Beach Randall Park: Djimon Hounsou Graham McTavish |