«Voglio essere come te»

Finisce la prima stagione dell’epopea targata Robert Kirkman. Tratta dai fumetti dell’autore di The Walking Dead, Invincible s’attesta come la serie supereroistica più interessante del panorama contemporaneo. Fa sorridere pensare a questo altro grande successo di Prime Video che, con la produzione di The Boys, è riuscito a diventare un vero e proprio baluardo della decostruzione del concetto del supereroe.

Mark è un teenager normale: frequenta il liceo, è un nerd fissato coi fumetti e ha una famiglia che lo ama. Solo un dettaglio lo separa dal resto dei ragazzi della sua età: suo padre è Omni-Man, il più grande supereroe della Terra. Il ragazzo, infatti, è per metà Viltrumiano, una razza di esseri superiori che viaggiano in tutte le galassie per aiutare i pianeti a prosperare.

In cerca di un’identità

Ma il nostro protagonista sembra essere un umano comune, senza poteri: al compimento dei 18 anni, però, questi appaiono improvvisamente, spingendolo a creare la sua identità di supereroe: Invincibile. Tutto sembra andare per il meglio, ma pian piano scopre che essere un Viltrumiano può avere i suoi svantaggi.

La serie animata creata da Robert Kirkman prende a piene mani dai fumetti DC Comics. Il mondo creato dal celebre autore, infatti, è popolato da tantissimi personaggi, leghe di supereroi e supercattivi. Ovviamente, la parabola del supereroe che più salta all’occhio è quella di Superman. Omni-Man e Invincible sono due personaggi molto simili al kryptoniano più famoso di sempre; la differenza coi fumetti DC è che la serie Prime Video non cerca una storia adatta ai ragazzi, bensì narra in modo realistico la crescita di un supereroe teenager.

Una rinascita fatta di sconfitte

I villain non si tirano indietro, il loro obiettivo è quello d’uccidere l’avversario e faranno di tutto per riuscirci. La crescita di Mark, infatti, è colma di sconfitte pesanti, notti in ospedale in fin di vita e cocenti delusioni, sperimentando sulla propria pelle le tremende difficoltà comportate dall’essere un supereroe.

Un prodotto per un pubblico adulto

Invincible è tremendamente realista. Non sono presenti power-up improvvisi o sconvolgimenti della battaglia grazie alla rabbia catartica dell’eroe: il nostro protagonista, semplicemente, è sopraffatto più volte da esseri più forti di lui. Questo aspetto rende davvero interessante una serie che, insieme alla violenza e a tematiche adulte, rappresenta il perfetto prodotto per il pubblico nerd più maturo.

Parlando della trama, sin dal primo episodio assistiamo a una storyline di mistero davvero interessante. Sebbene dopo poche puntate sia facile intuire dove andrà a parare, la bravura degli autori nel creare un crescendo di tensione riesce a raggiungere il suo climax con un grandissimo finale di stagione.

Un grande J.K Simmons

Invincible non è solo il suo protagonista, però. Lo show Prime Video è riuscito a donare una serie di personaggi davvero interessanti, che esplorano tutti gli aspetti della vita supereroistica nel mondo moderno. Inoltre, sono anche elevati dagli attori che li interpretano. Menzione speciale va fatta per J.K. Simmons, che ci regala, come sempre, una performance straordinaria. Da un punto di vista tecnico, l’animazione presenta livelli altalenanti. Nelle scene di dialogo, o che non coinvolgono battaglia di alcuna sorta, Invincible non dà il suo meglio, coi movimenti dei personaggi piuttosto rigidi e impacciati.

Cosa state cercando?

Giustamente, però, Prime Video ha voluto concentrare la maggior parte del budget sull’azione, portando a casa scene di dal grande impatto visivo. In conclusione, se siete in cerca di un prodotto supereroistico che non si trattiene dal mostrare violenza, sangue e tematiche fortemente adulte, Invincible farà sicuramente al caso vostro.