Peter Ustinov: come conoscemmo questo grandissimo attore
Peter Ustinov
«Comedy is simply a funny way of being serious».
Un uomo sorprendente
Per parlare di Peter Ustinov occorre tornare molto, molto indietro con lo sguardo e con la mente. L’attore, figlio di una spia al servizio di Sua Maestà e di una donna che poteva vantare parentele risalenti alla Rivoluzione Francese, è infatti del 1921 e la sua carriera cinematografica si svolse dalla metà degli anni ’40 fino ai primi anni ’80, con alcuni strascichi che lo portarono sullo schermo fino al 2003, anno precedente alla sua morte per insufficienza cardiaca.
Attore, regista, sceneggiatore…
Non solo attore, ma anche regista e sceneggiatore, Peter Ustinov è stato uno dei volti più noti della sua epoca e, sebbene difetti di una cinematografia strettamente nerd, non si può certo dire di non conoscerlo, almeno per fama.
… e un pochino nerd!
Tuttavia qualcosa di prettamente appartenente al nostro mondo esiste nel suo curriculum e credo che possano essere un ottimo biglietto da visita per riscoprire un attore dal grande talento e un uomo dalla mente quasi geniale nel suo campo. Passerò in rassegna, quindi, questi piccoli punti di contatto e cercherò di legarli all’uomo oltre lo schermo, per avere un’idea, seppur molto vaga e per difetto, delle sue reali capacità.
Il primo incontro
Non andrò in ordine cronologico seguendo la sua filmografia, ma salterò da un anno all’altro per comodità d’esposizione. Inizio da quello che credo possa essere stato il primo incontro per molti di noi, probabilmente inconsapevole, ma non per molti bambini americani e tedeschi, con Peter Ustinov. L’attore, infatti, è la voce originale del principe Giovanni, nel classico Disney Robin Hood.
Ho parlato di bambini americani e tedeschi, perché Peter Ustinov doppiò anche la versione per la Germania del film. Infatti l’attore parlava fluentemente sei lingue: inglese, tedesco, russo, francese, spagnolo e italiano. Da noi fu sostituito nel doppiaggio da Antonio Guidi, che sarà la sua voce anche nelle diverse interpretazioni dell’attore di Hercule Poirot e nel film che sto per citare…
Un uomo in fuga
La fuga di Logan è uno di quei film di fantascienza distopica e amara che rimane impresso a quanti (pochi, purtroppo) hanno avuto il piacere di vederlo. Logan scappa dalla sua personale distopia e, nella sua fuga, incontra anche un uomo anziano interpretato proprio da Peter Ustinov. Se avete dimestichezza con la trama del film, dovreste capire quanto questo incontro sia importante per Logan così come per noi.
Anche fuori dal set Peter Ustinov cercava di rendere il mondo un luogo migliore. Nei suoi ultimi anni fu infatti ambasciatore Unicef, uno tra i più stimati, e si prodigò per i bambini bisognosi andando ovunque ci fosse bisogno, nella sicura speranza di contribuire attivamente alla realizzazione di una vera utopia. Quasi esclusivamente per un pubblico giovane è anche dedicata la sua carriera di scrittore, con romanzi editi in Italia da Mondadori nel 1990.
Una formula vincente
Anche se molte sue interpretazioni furono di stampo drammatico, gli inizi di carriera alla radio furono rivolti alla commedia pregna di british humor e di Peter Ustinov si diceva fosse in grado di far ridere chiunque. Come esempio, possiamo portare il suo Vice Versa, del quale è regista, oltre che sceneggiatore, e che nel 1948 porta in scena il tema classico dello scambio di menti.
In questo caso un agente di cambio scambia posto col figlio adolescente, un cliché che sarà ripreso più volte, come per esempio in Quel pazzo venerdì o, prima ancora, in Tale padre tale figlio del 1987, con Kirk Cameron e Dudley Moore. La storia è originariamente tratta da un libro di F. Anstey
Un uomo eclettico
Questi sono tre esempi dell’eclettismo di un attore che poteva tranquillamente passare dall’interpretare uno splendido Nerone in Quo vadis?, a lavorare con Stanley Kubrick per il suo Spartacus, finendo per interpretare il celebre detective belga Hercule Poirot in Assassinio sul Nilo e Delitto sotto il Sole.
Un uomo ancorché geniale, dalla mente sempre viva e vitale, che nella sua vita non è mai stato premiato con l’Oscar ma che seppe dare lustro alla sua carriera con più di un’interpretazione memorabile. In modo forse riduttivo ho citato solo tre lavori e, rinnovando l’invito a riscoprire una filmografia fatta di tante sfumature come lo era l’uomo, cerco di fare ammenda. Peter Ustinov era di una grandezza tale che non basterebbero cento pagine per descriverlo, rendendogli un minimo di giustizia.