Jessica Jones 3 | Amarla, nonostante il finale | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Jessica Jones |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2015 |
Stagioni | 3 |
Episodi | 39 |
Ideatore | Melissa Rosenberg |
Genere | Azione Fantascienza |
Soggetto | Brian Michael Bendis Michael Gaydos |
Durata | 44-56 / minuti a episodio |
Produzione | ABC Studios Marvel Television |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 20 Novembre 2015 |
Cast | Krysten Ritter Rachael Taylor Eka Darville Carrie-Anne Moss Benjamin Walker Sarita Choudhury Jeremy Bobb Tiffany Mack J.R. Ramirez |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
«A volte m’importa di qualcuno!»
È disponibile su Netflix, dal 14 Giugno scorso, la terza e ultima stagione di Jessica Jones, l’eroina noir bella e dannata, fra i protagonisti degli eroi di strada di casa Marvel che, insieme a Daredavil, Luke Cage e Iron Fist, chiude il cerchio dei quattro vigilanti di New York. Insieme hanno già combattuto, nella serie The Defenders, contestualizzati nell’universo narrativo degli Avengers.
Abbiamo conosciuto e amato Jessica Jones sin dalla prima stagione, sviluppata per Netflix da Melissa Rosenberg, sebbene la sua storia si discostasse non poco da quella dall’eroina dei fumetti creata da Brian Michael Bendis e Michael Gaydos, pubblicati da Marvel Comics a partire dal 2001. Jessica Jones (Krysten Ritter) fa la sua prima apparizione sugli schermi televisivi nel 2015 ed è presentata al pubblico in veste di una ex eroina dotata di forza straordinaria. Ha, inoltre, un’insana propensione all’alcol, dovuta a un oscuro e turbolento passato, ricco di traumi.
Un’eroina disillusa
Per rimettersi in carreggiata, apre una sua agenzia investigativa nella già nota Hell’s Kitchen di Daredevil, la Alias Investigation. Ha una personalità forte e burrascosa al contempo, ed è continuamente in conflitto con se stessa e ostinatamente determinata a non lasciarsi coinvolgere da inutili sentimentalismi, con un’unica eccezione, l’affetto per l’amica e sorella Trish Walker (Rachael Taylor), inizialmente suo solo punto debole. Jessica Jones conquista immediatamente tutti: ha un appeal magnetico sul pubblico, a prescindere dal genere.
Le donne si lasciano conquistare dal suo lato introspettivo, tenebroso e complesso, sebbene terribilmente comune a molte di noi, attratte dall’indifferenza e dalla noncuranza che ostenta nei confronti degli stereotipi che ci vogliono tutte belle, eleganti e profumate: Jessica Jones, infatti, si veste sempre nello stesso modo, s’addormenta spesso con gli abiti indosso e si cambia maglietta senza passare per la doccia. Gli uomini sono sedotti dal suo indubbio fascino, dalla spiccata indipendenza (alcol a parte) e dall’irresistibile instabilità emotiva: insieme alle evidenti capacità intuitive, la mettono sul podio delle belle e impossibili, super desiderabili.
Personaggi ben caratterizzati
Nella prima stagione, ad accrescere il successo e la fortuna di Jessica Jones ha contribuito con forza anche la struttura della trama, legata alle non banali caratterizzazioni dei personaggi che ruotano intorno alla nostra eroina. Su tutti, la presenza di un altro eroe, il barista Luke Cage, vale la pena ricordarlo, marito di Jessica Jones e padre di sua figlia nei fumetti, mentre nella serie prenderà altre strade; il villain Kilgrave, l’Uomo Porpora creato da Stan Lee, Joe Orlando e Vince Colletta, il super criminale capace di controllare la volontà altrui, interpretato magistralmente da David Tennant.
Perdere l’amore
Lo stesso richiamo carismatico, però, non è riuscito nelle stagioni successive. Nella seconda stagione, Jessica Jones ha dovuto affrontare un percorso a ritroso, guardando al passato per cercare di far luce sui dubbi che la tenevano ancorata ai vecchi traumi, tra i quali la morte dei suoi genitori e le origini misteriose dei suoi poteri. Ed è stato proprio il suo passato il nemico d’affrontare e sconfiggere.
Un’ottima Krysten Ritter
Ma se l’interpretazione di Krysten Ritter ha raggiunto livelli di bravura eccezionale, elevando alla massima potenza la caratterizzazione del suo personaggio e mostrando tutta la rabbia e il buio profondo delle emozioni trattenute, l’assenza di un nemico reale sembra aver bloccato la trama, spesso risultata noiosa e lenta, nonostante la grande quantità di eventi, un plot twist inaspettato sulla madre della protagonista e un finale aperto, dal quale è possibile intuire l’evolversi della trama della terza stagione.
Ambientata verosimilmente dopo Captain America: Civil War e prima di Avengers: Infinity War, in questa stagione finale il percorso di Jessica Jones s’intreccia a quello di uno psicopatico molto intelligente, ma senza super poteri, Gregory Salinger. Interpretato da Jeremy Bobb, nei fumetti è l’Insanicida, un serial killer che studia e anticipa ogni mossa di Jessica con l’astuzia. Caratteristiche sulla carta in grado di conferirgli potenzialità interessanti, eguagliando in complessità e inquietudine Kilgrave, ma purtroppo totalmente distanti per spessore dal predecessore.
Una morale superiore
Accanto alla nostra tormentata investigatrice, stavolta spunta un misterioso personaggio, capace di percepire e riconoscere l’indole malvagia delle persone, Erik Gelden (nei fumetti, Mind-Wave). Mentre è sempre più in bilico il rapporto con l’amica e sorella Trish, incrinato dagli avvenimenti passati e dai nuovi accadimenti che coinvolgono la giornalista personalmente. La trama gioca soprattutto sulla costruzione di una morale superiore, che Trish adesso sente di dover rappresentare e proteggere, per via dei nuovi poteri acquisiti, e che la definisce come entità a salvaguardia di una giustizia autodeterminata.
Potenzialità inespresse
Gli eventi che seguiranno costringeranno entrambe a una profonda analisi; la stessa Jessica Jones avrà bisogno dello scossone di un vecchio amico, per riprendere in mano le redini della situazione e fare quel salto verso la maturità e la consapevolezza, che la cambieranno inevitabilmente. Il percorso che porterà entrambe a sconfiggere il vero villain, il più cattivo dei cattivi, stavolta avrà sfaccettature introspettive complesse e dispenserà ampi margini di riflessione. Alla fine, però, restiamo con la sensazione d’aver assistito a una storia interessante, ma raccontata male, a tratti noiosa, con un’infinità di potenzialità inespresse. Lontanissima da quella prima stagione, che tanto ci aveva appassionati.
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Titolo originale | Jessica Jones |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2015 |
Stagioni | 3 |
Episodi | 39 |
Ideatore | Melissa Rosenberg |
Genere | Azione Fantascienza |
Soggetto | Brian Michael Bendis Michael Gaydos |
Durata | 44-56 / minuti a episodio |
Produzione | ABC Studios Marvel Television |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 20 Novembre 2015 |
Cast | Krysten Ritter Rachael Taylor Eka Darville Carrie-Anne Moss Benjamin Walker Sarita Choudhury Jeremy Bobb Tiffany Mack J.R. Ramirez |