Star Wars: il risveglio della Forza | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Star Wars: The Force Awakens |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2015 |
Durata | 135 minuti |
Uscita | 16 Dicembre 2015 |
Genere | Fantascienza |
Regia | J.J. Abrams |
Sceneggiatura | Lawrence Kasdan J.J. Abrams Michael Arndt |
Fotografia | Daniel Mindel |
Musiche | John Williams |
Produzione | Lucasfilm Bad Robot Productions |
Distribuzione | Walt Disney |
Cast | Harrison Ford Mark Hamill Carrie Fisher Adam Driver Daisy Ridley John Boyega Oscar Isaac Lupita Nyong’o Andy Serkis Domhnall Gleeson Anthony Daniels Alessandro De Medio Max von Sydow |
Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
«Siamo a casa»
E giunse il giorno. Dopo mesi di rumor, leak e anteprime diramate sadicamente col contagocce, sembra quasi strano trovarsi di fronte all’ingresso del cinema, per vedere Star Wars: il risveglio della Forza. Ci siamo presentati con due ore d’anticipo sull’orario d’inizio e, ovviamente, troviamo già in fila diverse persone, ancora più previdenti di noi. Ma è giusto così: si tratta del film dell’anno e forse è anche qualcosa di più. Una certa frenesia, mista a curiosità, è mal dissimulata dai colleghi: i temi ricorrenti sono l’embargo imposto da Disney alla stampa, in virtù del quale nulla può trapelare fino all’indomani e su nessun tipo di media. Altro tema sono i commenti ai commenti giunti d’oltreoceano dopo la première del giorno prima negli USA.
Prima e dopo
Ora seguiteci, facciamo un passo in avanti: sono finite le più di due ore di proiezione e la sala si svuota. È tutto un vociare di impressioni, c’è quasi l’ansia nel dover immediatamente dire la propria. Un’osservazione inizia a essere ripetuta come un mantra: è un fan film. J.J. Abrams ha fatto una pellicola per gli amanti di Star Wars e s’è limitato a ripercorrerne gli spunti principali, per l’esattezza di Una nuova speranza, ma con ritmo e tecnologia di oggi.
Un’apparizione
Registriamo il coro piuttosto unanime di opinioni, intuiamo come la critica stroncherà, o almeno non esalterà Il risveglio della Forza, e poi, come un’apparizione, ecco Zerocalcare. Brandisce una spada laser e chiede: «Vi è piaciuto?». Rispondiamo di sì e aggiungiamo: «Ma siamo i soli, qui tutti dicono sia un fan film…». «E allora? Io sono un fan e m’è piaciuto un botto!».
È vero! Questa è la chiave: riconoscersi per quello che si è. Fan. E lo siamo dalla prima volta nella quale ci recammo al cinema per vedere un qualsiasi Star Wars. Molti di noi nemmeno camminavano ancora bene quando, mano nella mano dei nostri padri, abbiamo attraversato la soglia del cinema. Siamo stati fan negli anni a seguire, consumando testine di videoregistratori prima e DVD poi; organizzando chiuse con gli amici, maratone da sangue al naso e picchi glicemici; maledicendo la seconda trilogia di George Lucas e Jar Jar Binks; condividendo meme a pioggia; ridendo sotto i baffi di fronte a un cosplayer, ma invidiandogli in silenzio la divisa da trooper indossata; deridendo quegli alieni che non avevano mai visto un film della serie.
Un’icona pop
Perché Star Wars è un’icona pop come poche altre e quel furbo di J.J. Abrams lo sa e ha confezionato un film puntando proprio su questo, rispolverando il vecchio cast e creando nuovi personaggi. Ha pensato, in sintesi, a una nuova generazione da coinvolgere, magari trascinata al cinema dalla vecchia guardia. E questo passaggio generazionale, di figli ora padri e di nuovi figli posti di fronte a una scelta, si può dire sia uno dei temi de Il risveglio della Forza, se non il tema principale.
I Jedi sono tornati a essere leggenda e un nuovo ordine imperiale sta conquistando pianeti, avvalendosi anche di una nuova arma micidiale: cercano Luke Skywalker, fuggito e ritiratosi a vita eremitica, ultimo esponente dei guerrieri un tempo così gloriosi. C’è una Resistenza ed è guidata da Leia, non più Principessa, ma ora Generale: anch’ella sta cercando disperatamente il fratello, perché il nuovo ordine s’avvale di Kylo Ren (Adam Driver), devoto all’ideale di Darth Vader al punto da indossare un casco stilosissimo, votato al Lato Oscuro e sotto le direttive dal misterioso leader supremo Snoke.
I nuovi personaggi
In questa contesa, s’inseriscono e si trovano coinvolti i nuovi personaggi: il droide BB-8, la spalla comica e dolcissima di questa nuova trilogia; la giovane mercante di rottami Rey (Daisy Ridley); Finn (John Boyega), un trooper in crisi di coscienza. Nuovi figli, dunque, destinati a incontrare quelli di un tempo, ora padri e madri, alcuni dei quali lontani dalla battaglia da troppe lune, nei giorni in cui non si può più rimandare una nuova lotta.
I simboli di un mito
Il risveglio della Forza è costruito dosando in modo perfetto gli ingressi in scena di tutti gli elementi, tra personaggi, mezzi e situazioni, che hanno consegnato la saga di Star Wars alla storia del cinema e alla cultura pop. L’impatto visivo è splendido, anche in 3D, a testimoniare quanto abbia fatto bene la produzione a puntare sui set ricostruiti e sui modelli, senza abbandonarsi completamente al digitale.
C’è l’universo in cui trovare i pianeti di sabbia, acqua e foreste. C’è il bar popolato da strane creature e un messaggio da recapitare: indovinate dov’è nascosto? Ritroviamo il Millennium Falcon e il suo ingresso in scena è favoloso, come tutte le sequenze d’inseguimento e combattimento aereo. Anche i caccia imperiali e gli starfighter hanno il loro momento dedicato e le battaglie che li vedono contrapposti inchiodano alla poltrona.
I grandi ritorni
Lo stesso avviene per tutti i personaggi della prima trilogia: sono presentati nei tempi giusti e provocano mormorii e applausi in sala. Harrison Ford, Carrie Fisher e Mark Hamill oscurano completamente i nuovi personaggi e i nuovi attori, fatta salva forse Rey; continuano a bucare lo schermo ed emozionare, ancora di più con le loro rughe e i loro corpi imbolsiti. I rimandi a Una nuova speranza sono continui, dunque, tra passerelle sospese sul vuoto, rivelazioni, missioni contro il tempo e quant’altro abbia nutrito e alimentato l’universo creato da George Lucas: è il punto debole, ma allo stesso tempo il pregio de Il risveglio della Forza.
Un passaggio generazionale
Lontano dall’orgia da computer grafica della seconda trilogia, è un recupero fatto con estrema cura e attenzione d’ogni elemento abbia concorso alla creazione del mito di Star Wars, dalla costruzione della trama fino a ogni piccolo dettaglio dei primi tre, storici film. Al punto che in qualche passaggio sembra quasi un reboot, con la differenza, però, di presentare in modo evidente un passaggio generazionale che va al di là di quello su pellicola e s’estende a tutti noi. E forse non riusciamo ad ammetterlo. «Siamo a casa», dice Han Solo a Chewbacca quando fa la sua apparizione. Lo siamo anche noi.
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Titolo originale | Star Wars: The Force Awakens |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2015 |
Durata | 135 minuti |
Uscita | 16 Dicembre 2015 |
Genere | Fantascienza |
Regia | J.J. Abrams |
Sceneggiatura | Lawrence Kasdan J.J. Abrams Michael Arndt |
Fotografia | Daniel Mindel |
Musiche | John Williams |
Produzione | Lucasfilm Bad Robot Productions |
Distribuzione | Walt Disney |
Cast | Harrison Ford Mark Hamill Carrie Fisher Adam Driver Daisy Ridley John Boyega Oscar Isaac Lupita Nyong’o Andy Serkis Domhnall Gleeson Anthony Daniels Alessandro De Medio Max von Sydow |