Blair Witch | Torna il film horror found footage | Recensione

blair witch recensione nerdface
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Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars

Titolo originale
Lingua originale
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Durata  minuti
Uscita
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Regia
Sceneggiatura
Fotografia
Musiche
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Cast

Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars

«Heather, sei tu?»

Sono passati 17 anni da quando Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez portarono sul grande schermo il film destinato a diventare un cult nel giro di poco tempo. Era il 1999 e usciva al cinema The Blair Witch Project, preceduto da una delle campagne marketing più geniali e accattivanti della storia.

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Internet era ancora poco diffuso ed erano stati appena messi in commercio i nuovi supporti ottici chiamati DVD: in pratica, non esisteva molta della tecnologia utilizzata oggi, parte della quale è stata anche superata.

Una trovata geniale

La genialità e la lungimiranza dei registi fu proprio nell’utilizzo di quelle tecnologie, per generare un hype incredibile: i due sparsero la voce sul web dell’esistenza di un posto chiamato Burkittsville, il cui nome era Blair nel ‘700, dove sembrava fossero state ritrovate alcune videocassette risalenti al 1994, con testimonianze inquietanti. Il loro contenuto non era mai stato mostrato fino a quel momento e i due pionieri, anche blogger, a seconda delle reazioni scaturite crearono l’intera storia della Strega di Blair.

Quando iniziarono i found footage

Era l’inizio di un vero e proprio genere, piuttosto abusato oggi: il found footage o mockumentary. Dai racconti, quindi, venivamo a sapere come tre studenti, Heather, Mike e Josh, stessero accumulando materiale per un documentario scolastico e avessero deciso d’andare a fondo sulla leggenda locale di un’anziana signora vissuta nel ‘700, Elly Kedward, meglio conosciuta come la Strega di Blair.

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Bandita dal villaggio, s’era nascosta nel bosco, senza mai più uscirne: a distanza di 300 anni circa, si credeva ancora alla sua presenza, sebbene mancassero attendibili testimonianze. La curiosità su questa storia e sul ritrovamento dei video fece il giro del mondo; la ricostruzione del girato e l’annuncio della sua proiezione al cinema creò l’attesa. E la reazione del pubblico fu incredibile, agghiacciato di fronte alla visione di un film composto da scene rattoppate e poco visibili.

Eppure, Ruggero Deodato…

Per aumentare l’ansia e la paura nei momenti critici, fu inserito l’errore digitale: la tensione aumentava quando un’ombra si avvicinava, il nastro si rovinava e si lasciava solamente intravedere il mostro. Il vero primato di questo stile di regia, va detto, bisogna riconoscerlo al nostro connazionale Ruggero Deodato, che utilizzò la telecamera a mano già nel 1980 per sottolineare i momenti più drammatici nello storico horror Cannibal Holocaust.

Copiare se stessi

Dunque, oggi si torna sul luogo del delitto e dopo tanti (troppi) film che hanno riproposto lo stile mockumentary, il primo e originale found footage copia se stesso con Blair Witch. I nuovi protagonisti sono quattro ragazzi, in parte legati alla storia precedente. James, interpretato da James Allen McCune, è il fratello di Heather, uno dei tre della precedente spedizione nel bosco maledetto: lei è creduta ancora viva, grazie a un filmato inquietante visto su Youtube. La sua amichetta Lisa (Callie Hernandez) sta realizzando un documentario per l’università e decide di seguirlo nella sua ricerca; alla truppa si unisce la coppia di amici, Ashley e Peter.

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Il gruppetto di improvvisati cacciatori di streghe raggiunge la casa di Talia e Lane, un’altra giovane coppia residente in una baita proprio all’interno del bosco infestato dalla strega di Blair: quando si dice la fiducia negli agenti immobiliari. La storia prosegue come immaginate: i ragazzi si inoltrano nei boschi, si perdono, scompaiono, riappaiono e via discorrendo. Da quando i protagonisti ritrovano la casa delle strega e, ovviamente, decidono d’entrare, vale la pena guardare Blair Witch.

Un ottimo cast

Gli attori sono molto giovani e poco conosciuti, ma si comportano molto bene. Insieme a quelli già citati, troviamo Corbin Reid al suo primo film per il cinema; Wes Robinson, anch’egli con anni di servizio in televisione; Valorie Curry, vista nella serie TV The Following e nella saga Twilight. Infine abbiamo Brandon Scott, attore televisivo e doppiatore con due belle medaglie sul petto: in Ralph Spaccatutto ha dato la voce a Kohut, il militare corazzato palese caricatura del videogame Gears of War, e rimanendo nell’ambito videoludico ha interpretato Henry, uno dei principali compagni d’avventura dei protagonisti in The last of us.

Un sequel, non un remake

Blair Witch non è un remake, piuttosto è il seguito della storia, aggiornato ai tempi odierni. Dopo quasi vent’anni, la strega e il bosco maledetto non sono più tanto una novità. Soprattutto, il montaggio del girato risulta molto poco realistico, poiché gli errori digitali di fine anni ’90 non esistono più e nel film disturbano e basta. Può essere inteso come un tributo al grande successo del capitolo precedente, oppure considerarlo un semplice restyling per le nuove generazioni: la videocassetta ritrovata è sostituita da un filmato di Youtube, mentre le riprese amatoriali diventano comodi auricolari wireless con telecamera incorporata, senza parlare del drone per le riprese aeree.

Molti ma

Altro limite di Blair Witch risiede nell’essere troppo recitato per dare l’idea di essere un mockumentary: i protagonisti dialogano da copione e sono poco spontanei, così come le situazioni create dalla loro convivenza in quest’avventura. Tutto segue una classica sceneggiatura da film horror. Vogliamo evitare di pensare che il regista Adam Wingard abbia realizzato questa pellicola esclusivamente per il marchio dal successo assicurato. Gli dobbiamo riconoscere, però, d’aver dato comunque un’ottima interpretazione dell’originale, sebbene il vero film si svolga negli ultimi 20 minuti: tutto quanto accade nell’ora precedente, teoricamente finalizzata a far crescere la tensione, in realtà è spesso noioso e scontato. Il doppiaggio, infine, uccide totalmente la visione di Blair Witch, non per incapacità di chi ha prestato la propria voce, ma semplicemente perché le riprese audio realizzate in studio tendono a togliere la naturalezza dei dialoghi.

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Titolo originale Blair Witch
Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 2016
Durata 89 minuti
Uscita 21 Settembre 2016
Genere Horror
Regia Adam Wingard
Sceneggiatura Simon Barrett
Fotografia Robby Baumgartner
Musiche Adam Wingard
Produzione Room 101
Snoot Entertainment
Vertigo Entertainment
Distribuzione Eagle Pictures
Cast Corbin Reid
Wes Robinson
Valorie Curry
James Allen McCune
Callie Hernandez
Brandon Scott