«Nulla è reale, tutto è lecito»

Sono passati esattamente dieci anni dall’uscita del primo, sconvolgente capitolo del videogame Assassin’s Creed e anche chi non ci ha mai giocato in vita sua ha sicuramente visto qualche immagine del protagonista vestito rinascimentale, col cappuccio bianco e un paio di lame fissate agli avambracci. La serie realizzata da Ubisoft s’è protratta per ben nove capitoli, presentando personaggi sempre differenti e vissuti in epoche differenti, tutti legati da un insolito destino.

Assassin’s Creed è diventato subito cult per i videogiocatori, tanto da diventare una vera e propria fede per molti di essi: proprio questa dedizione del pubblico ha fatto in modo che, parallelamente, fossero realizzati anche libri, fumetti e cortometraggi. Il film, dunque, era probabilmente l’ultimo tassello a mancare per completare il cerchio.

Un film per i fan

Assassin’s Creed è una pellicola difficile da digerire: nel corso degli anni la trama principale ha subìto talmente tante variazioni, da rendere difficile l’avvicinamento a chi ne è completamente digiuno. Il film sembra essere fatto più per i fan ben consolidati che per un nuovo potenziale pubblico. Per spiegare meglio, tenteremo di fare un breve riassunto di quanto successo in precedenza, per inserire alcuni elementi che, purtroppo, sono spiegati velocemente.

In un futuro a noi prossimo esiste l’Abstergo, una società governativa segreta fondata dagli eredi dei Cavalieri Templari. Secondo la trama di Assassin’s Creed, l’organizzazione aveva uno scopo ben preciso: trovare i Frutti dell’Eden per accedere alla conoscenza divina, custodirne il segreto e comandare la popolazione mondiale. I Templari, però, avevano degli oppositori, che diedero davvero loro filo da torcere secondo i dati storici, ovvero il Credo degli Assassini. Questo gruppo di eroi nasce in Israele e nelle zone limitrofe, composto da guerrieri addestrati alle più potenti arti marziali ma, soprattutto, ad agire nell’ombra.

Una lotta millenaria

Lo scopo degli Assassini, oltre a cacciare i Templari, era quello di raggiungere i Frutti dell’Eden, ma col fine di diffondere la conoscenza al popolo. Il motto che racchiude tutta la sostanza di Assassin’s Creed è «nulla è reale, tutto è lecito»: fa capire come entrambe le fazioni avrebbero usato qualsiasi mezzo a loro disposizione pur di raggiungere i propri scopi. Per questo la lotta è andata avanti nel corso dei millenni e ogni capitolo della saga ne ripercorre un pezzo, cambiando ambientazione e periodo storico.

Attualmente, quindi, l’Abstergo è riuscito a sviluppare un macchinario fantascientifico in grado di leggere e riprodurre la memoria storica della persona a esso collegata: l’Animus. Gli scienziati templari sono in continua ricerca di persone che possano avere antenati nella setta degli Assassini per sottoporli all’Animus, leggere i ricordi nel loro DNA e scoprire l’ubicazione delle reliquie divine.

Un nuovo assassino

Il primo protagonista di Assassin’s Creed è Desmond Miles: si presta agli esperimenti e, una volta collegato alla macchina, capisce che il suo antenato Altair Ibn-La’Ahad è stato un assassino molto importante. Soprattutto, comprende di star lavorando per il suo nemico storico. Dopo dieci anni di saga, gli autori del film Assassin’s Creed sono ben coscienti di non poter contare sull’effetto sorpresa e mostrano subito la diretta discendenza del nuovo protagonista, Callum Lynch, con l’assassino spagnolo Aguilar de Nerha. La sua storia non è legata al resto della saga, anzi: si svolge parallelamente ai fatti finora narrati. Callum, interpretato da Michael Fassbender, è uno dei tanti assassini catturati dall’Abstergo e occultati al resto del mondo.

Assassin’s Creed è diviso in due momenti, ripetuti più volte: le frenetiche scene d’azione mentre Callum rivive i ricordi ancestrali e il lento svolgimento della trama all’interno dell’Abstergo. Chi ha giocato almeno a uno dei nove titoli della serie di videogame apprezzerà molto le scene di combattimento: Ubisoft ha saputo gestire molto bene i momenti in cui Aguilar è in azione, conferendogli una logica più da videogiocatore.

Sembra il videogame

I suoi movimenti e le sue azioni, infatti, sono esattamente quanto avrebbe scelto un giocatore durante nel videogame: l’avvicinamento del bersaglio nascosto tra la folla ne è un esempio lampante, così come la fulminea uccisione con la lama celata; gli inseguimenti, poi, per quanto poco realistici, sono resi alla perfezione per come si svolgevano nel gioco. Le dosi di parkour sono eccessive a un occhio non abituato ad Assassin’s Creed, ma un giocatore sa benissimo che saltare e continuare a correre su una corda appesa tra due palazzi e centrare esattamente una finestra aperta, rotolare e continuare ancora a correre è il minimo sindacale previsto per un inseguimento degno del gioco. Soprattutto se, durante la fuga, riesci a uccidere qualche guardia sui tetti con un coltello da lancio.

In alternanza all’euforia degli inseguimenti, abbiamo le scene fuori dall’Animus: queste dovrebbero spiegarci il motivo che ha spinto i Templari a organizzare il grande progetto Abstergo, ma il problema è la loro eccessiva lentezza, probabilmente mutuata anch’essa dal videogame, ignorando però che la tempistica cinematografica è differente da quella necessaria alla console. La storia narrata in Assassin’s Creed non aggiunge né toglie nulla a quella originale; ne fa, piuttosto, un riassunto veloce, tanto per far capire qualcosa a chi non conosce affatto il titolo, ma risulta solamente un omaggio alla serie e non una parte integrante di essa.

Una trama lontana dall’originale

È un peccato, soprattutto pensando alla quantità di elementi della trama originale che sarebbero potuti essere sfruttati in modo decisamente migliore. I cortometraggi pubblicati qualche anno fa su Youtube avevano un legame maggiore con Assassin’s Creed: riuscivano in pochi minuti a essere molto più misteriosi e intriganti. Questo film è un prodotto di qualità eccellente dal punto di vista tecnico, ma si discosta troppo dalla trama della saga che conosciamo: prepariamoci, perché voci di corridoio parlano già di un seguito.