Racconto illustrato

Abbiamo probabilmente preso troppo alla lettera la dedica scritta per noi da Errico Buonanno in apertura del suo libro Fate i cattivi. Eh sì, perché Fate i cattivi era un’intelligente operazione natalizia proposta da Solferino Young, ma non aveva fatto i conti con la nostra volontà d’assecondare quel «tutto il carbone del mondo» auguratoci dall’autore e la pila di volumi accumulatisi durante le feste sopra le nostre teste.

Oltre il Natale

Illustrato da Caterina Di Paolo, è il classico racconto per i più piccoli, eppure dotato di quella universalità capace di travalicare i confini anagrafici e di calendario. Così siamo andati oltre il Natale, siamo sopravvissuti a Capodanno, Epifania e Carnevale e, mentre la Pasqua incombe, la storia ha sedimentato e continua a rimanere impressa nel cuore, come un graffito abbozzato con la cenere.

La storia

Filippo è un bambino così povero da risparmiare anche sul suo nome. E infatti si fa chiamare Pippo. Insieme ai suoi fratelli sta per affrontare l’ennesimo Natale micragnoso, quando escogita un piano tanto semplice quanto geniale: essere così cattivo da ricevere carbone a sufficienza da divenirne il magnate, cambiando così lo status suo e della sua famiglia.

È difficile essere cattivi

Eppure, nonostante l’impegno, l’ingegnosità e la cura, Pippo e gli altri bambini falliscono in tutti i piani escogitati. Scoprono così quanto sia difficile essere cattivi, anche solo essere creduti tali, e che bisogna «avere l’aria da ricchi addirittura per rubare». Altrimenti mica ci si riesce.

E allora tanto vale scrivere sui muri il proprio disappunto, con l’unico pezzetto di carbone ricevuto nonostante gli sforzi, magari per scoprire che non si è soli. Si è invece in tanti e quel carbone non scalda, ma «proprio inutile non è, se hai idee un po’ allegre e a buon mercato».

Un libro per tutte le feste

Ecco perché Fate i cattivi è invece buono per tutte le feste, per renderle «con i fiocchi, di carbone»: Errico Buonanno e Caterina Di Paolo presentano una favola valida in ogni tempo, anche nei giorni feriali, priva com’è di data di scadenza e capace di rammentare lo spirito che dovrebbe animarci sempre.