Glass | I superereoi di M. Night Shyamalan | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Glass |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2019 |
Durata | 129 minuti |
Uscita | 17 Gennaio 2019 |
Genere | Thriller Azione Fantascienza |
Regia | M. Night Shyamalan |
Sceneggiatura | M. Night Shyamalan |
Fotografia | Michael Gioulakis |
Musiche | West Dylan Thordson |
Produzione | Blinding Edge Pictures Blumhouse Productions Universal Pictures |
Distribuzione | Walt Disney Italia |
Cast | James McAvoy Bruce Willis Anya Taylor-Joy Samuel L. Jackson Sarah Paulson Spencer Treat Clark Luke Kirby Charlayne Woodard Rob Yang |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
«Non sono stato uno sbaglio, mamma»
Quando l’ineffabile (perché impronunciabile) Manoj Nelliyattu Shyamalan celebrò il fumetto e i supereroi col suo Unbreakable, correva appena l’anno 2000: la sanguinosa guerra dei copyright e la straordinaria parata di tizi in calzamaglia sul grande schermo (di cui non saremo mai sufficientemente grati, sia chiaro) erano ancora di là da venire e lo spiritato, spettinato indo-americano confezionò, affidandosi a due mostri sacri come Bruce Willis e Samuel L. Jackson, una pellicola atipica (soprattutto col senno di poi), forte e decisamente significativa. Sedici anni e otto regie dopo è arrivato Split: con costi irrisori, un’idea strampalata ma efficace e James McAvoy one man show, l’ondivago M. Night non solo ha fatto di nuovo centro, ma ha spiazzato tutti, schiaffando il predestinato David Dunn nella sequenza finale di un film che, con Unbreakable, non sembrava azzeccarci niente. Ancora tre anni di hype, paura e insofferenza ed ecco Glass: sequel, crossover, ma anche guanto di sfida, gettato con spavalderia o incoscienza (o entrambe) ai colossi dell’intrattenimento mascherato.
Dopo Split
I fatti si svolgono subito dopo la conclusione di Split: l’Orda di 23 squilibrati in subaffitto nel corpo del povero Kevin Wendell Crumb continua a rapire e sacrificare adolescenti impure, per nutrire ed evocare la Bestia, neonato ventiquattresimo inquilino e forma di vita perfetta. A opporsi al monstrum, senza troppi preamboli, c’è David Dunn, aiutato dal figlio Joseph (Spencer Treat Clark, aka piccoli ectoplasmi crescono). A opporsi a loro le forze dell’ordine, che li accalappiano e li affidano a una noiosissima dottoressa (Sarah Paulson) la quale, dapprima sembrando scema, poi maestra d’inganni e infine più cretina che mai, cercherà di curarli insieme a un derelitto Elijah Price, già ospite della struttura, dalla sindrome del supereroe, in un’attrezzatissima clinica psichiatrica.
È in questo luogo lugubre, sordido e terribilmente umano, piazzato ad arte in un’America che d’essere great again non ha neanche più la voglia, che Shyamalan dirige i tre superumani e famiglie (la mamma dell’Uomo di Vetro e l’unica ragazza lasciata in vita dall’Orda) nella conclusione della sua sinfonia. Il risultato è controverso: le telecamere sanno sempre dove, come e per quanto tempo inquadrare il dipanarsi della storia e i vari colpi di scena, ma tempi e dialoghi invitano all’abbiocco, annacquando, purtroppo, l’atmosfera in cui i nuovi Buono, Brutto e Cattivo s’incontrano e scontrano.
Tre grandi interpreti
Come fu per Eastwood, Wallach e VanCleef, anche Bruce Willis, James McAvoy e Samuel L. Jackson reggono da soli tutto il film: il primo, ossidato e taciturno come un Bronzo di Riace; il secondo, istrionico e straripante; il terzo, indecifrabile, apparentemente sottotono e primo in classifica per la pettinatura più strampalata, seguìto da Javier Bardem in Non è un Paese per Vecchi e Gianfranco D’Angelo in qualunque pellicola girata tra il 1968 e il 1982. I tre arrancano a perdifiato verso il proprio destino e un finale quasi romantico, in una lotta non solo tra Bene e Male, ma anche e soprattutto tra l’ordinario, il banale, l’umano e tutto quanto è straordinario.
Se da un punto di vista puramente cinematografico c’è da discutere, al mondo nerd spetta il compito di guardare oltre la pellicola e lodare non solo il coraggio di proporre un film come Glass, negli anni in cui gli universi del fumetto se le danno di santa e spettacolare ragione sul grande schermo, ma anche l’ardire d’usare lo stesso mezzo per rimettere in discussione il concetto stesso di supereroe. Shyamalan osa, ci mette vent’anni, inciampa nei suoi stessi strumenti, forse spreca anche un’occasione d’oro, ma regala a chi crede in certi miti una vera, intensa dichiarazione d’amore. Non possiamo che apprezzare.
Condividi il post
Titolo originale | Glass |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2019 |
Durata | 129 minuti |
Uscita | 17 Gennaio 2019 |
Genere | Thriller Azione Fantascienza |
Regia | M. Night Shyamalan |
Sceneggiatura | M. Night Shyamalan |
Fotografia | Michael Gioulakis |
Musiche | West Dylan Thordson |
Produzione | Blinding Edge Pictures Blumhouse Productions Universal Pictures |
Distribuzione | Walt Disney Italia |
Cast | James McAvoy Bruce Willis Anya Taylor-Joy Samuel L. Jackson Sarah Paulson Spencer Treat Clark Luke Kirby Charlayne Woodard Rob Yang |