Curon | Una serie? No, una brutta fiction | Recensione
Il voto di Nerdface:
2.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Curon |
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Lingua originale | austriaco italiano tedesco |
Paese | Italia |
Anno | 2020 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 7 |
Ideatore | Ezio Abbate Ivano Fachin Giovanni Galassi Tommaso Matano |
Genere | Fantasy Thriller |
Soggetto | Ezio Abbate Ivano Fachin Giovanni Galassi Tommaso Matano Ilaria Castiglioni |
Durata | 41/51 minuti a episodio |
Produzione | Indiana Production |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 10 Giugno 2020 |
Cast | Valeria Bilello Luca Lionello Federico Russo Margherita Morchio Anna Ferzetti Alessandro Tedeschi Juju Di Domenico Giulio Brizzi Max Malatesta Luca Castellano Sebastiano Fumagalli Mihaela Dorlan Katja Lechthaler Salvatore De Santis Giuseppe Gandini Filippo Marsili Giulio Cristini Christoph Hülsen Maximilian Dirr |
Il voto di Nerdface:
2.0 out of 5.0 stars
«Dentro di noi vivono due lupi»
La prima stagione di Curon, la nuova serie TV italiana su Netflix, in catalogo dal 10 Giugno 2020 e prodotta da Indiana Production, con la regia di Fabio Mollo e Lydia Patitucci, si compone di 7 episodi della durata di circa 50 minuti ed è il primo approccio italiano al supernatural drama, di cui la piattaforma è mattatrice, con Dark e Stranger Things, per citarne solo due.
Ambientato a Curon Venosta, in Trentino Alto Adigeì, sulle sponde del Lago di Resia, bacino artificiale realizzato sommergendo il vecchio borgo e da cui spunta il campanile della chiesa inabissata, racconta la storia di una maledizione che affligge gli abitanti del posto.
Storia di una fuga
Anna Raina (Valeria Bilello), per sfuggire alla propria vita e andare lontana da un ex marito violento, fa ritorno a Curon, portando con sé i figli, Daria (Margherita Morchio) e Mauro (Federico Russo). Torna nell’albergo di famiglia, ormai in disuso e dove vive il padre Thomas (Luca Lionello), il quale l’aveva cacciata di casa 17 anni prima, dopo il suicidio della madre. L’uomo non accetta il ritorno della figlia, intimandole più volte d’andarsene, ma Anna è determinata a restare e iscrive i figli alla scuola del paese.
Durante il primo giorno dei gemelli, la donna scompare misteriosamente e saranno proprio i suoi figli, con l’aiuto dei nuovi compagni Micki (Juju Di Domenico) e Giulio (Giulio Brizzi), due fratelli con cui instaureranno un rapporto dapprima problematico, poi sempre più simbiotico, a scoprire il mistero che avvolge la sua scomparsa la maledizione legata al lago da cui emerge il lugubre campanile.
Il paese sommerso
Curon sfrutta le leggende raccontate sul paese sommerso, come quelle sulle campane del campanile, che si sentirebbero ancora suonare nei periodi freddi, nonostante siano state rimosse nel 1950. La doppia appartenenza degli abitanti alla Germania e all’Italia, il tratto dominante del bilinguismo, sono gli strumenti utili per raccontare una maledizione legata alla dualità dell’anima, che vede i lupi di cui parla la professoressa della scuola, Klara (Anna Ferzetti), uno mite e uno oscuro, in perenne lotta per il controllo dell’anima.
Una parte sommersa, dunque, e un’altra che emerge. In aiuto alla trama vengono anche le zone limitrofe di Curon, come la montagna al confine, piena di bunker e di rifugi utilizzati durante la Seconda Guerra Mondiale, e così le storie dei ragazzi protagonisti della serie TV s’intrecciano a quelle del passato.
Una trama lacunosa
Tutti questi ingredienti renderebbero Curon un prodotto interessante, ma si perdono in una regia troppo approssimativa, costellata da dialoghi che scivolano troppe volte nello spiegone. Lo spettatore non può intuire nulla e già dalla terza puntata è svelato il mistero della maledizione del lago, mentre altri aspetti della trama sono completamente tralasciati, come i dettagli sul passato della cittadina. Forse queste lacune saranno colmate nella seconda stagione. Abbiamo avuto modo d’apprezzare serie TV di genere non provenienti dagli USA, ma da sorprendenti produzioni locali.
Una produzione di basso livello
La già citata Dark è probabilmente l’esempio meglio riuscito, ma possiamo elencare anche la francese Black Spot, o la belga Into the Night. Esiti diversi, certamente, ma caratterizzati da una comune aspirazione a fornire un buon livello d’intrattenimento, accompagnato da una necessaria produzione di qualità. In questo tentativo italiano possiamo riconoscere l’intuizione geniale della scelta del Lago di Resia e della sua particolare storia, la capacità attoriale dei giovani protagonisti, ma allo stesso tempo riconosciamo l’assoluta mancanza di un sostegno accettabile di produzione.
La fiction invade Netflix
Finché ci sarà questa cecità nei confronti delle opere di genere, questa mancanza di coraggio renderà arduo competere con prodotti omologhi su Netflix, come su altre piattaforme, dando alle nostre serie TV quell’insostenibile gusto di fiction.
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Titolo originale | Curon |
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Lingua originale | austriaco italiano tedesco |
Paese | Italia |
Anno | 2020 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 7 |
Ideatore | Ezio Abbate Ivano Fachin Giovanni Galassi Tommaso Matano |
Genere | Fantasy Thriller |
Soggetto | Ezio Abbate Ivano Fachin Giovanni Galassi Tommaso Matano Ilaria Castiglioni |
Durata | 41/51 minuti a episodio |
Produzione | Indiana Production |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 10 Giugno 2020 |
Cast | Valeria Bilello Luca Lionello Federico Russo Margherita Morchio Anna Ferzetti Alessandro Tedeschi Juju Di Domenico Giulio Brizzi Max Malatesta Luca Castellano Sebastiano Fumagalli Mihaela Dorlan Katja Lechthaler Salvatore De Santis Giuseppe Gandini Filippo Marsili Giulio Cristini Christoph Hülsen Maximilian Dirr |