«L’origine»

Il 27 Giugno 2020, data dell’Apocalisse, Netflix ha rilasciato la terza, attesissima stagione di Dark, la sorprendente e complicatissima serie TV tedesca in grado d’aver affascinato e tenuto incollati allo schermo gli spettatori di tutto il mondo, catturandoli in un vortice di domande che sembravano non trovare mai una risposta o una conclusione.

A confondere e intricare la trama, imbrogliata da intrecci e pindarici salti temporali, c’è adesso una nuova variabile: se inizialmente la domanda da porsi non era «dove», bensì «quando», parafrasando Doc di Ritorno al Futuro, con Dark 3 la dimensione lineare del tempo, che giocava sull’incrocio tra presente, passato e futuro, diventa a più dimensioni e si trasferisce in nuovi spazi e universi paralleli. La domanda, necessariamente, diventa: in quale luogo, in quale mondo?

Il riflesso di uno specchio

Ce lo aveva suggerito proprio Martha, proveniente da un universo parallelo, che nel finale della seconda stagione aveva salvato Jonas dall’Apocalisse, conducendolo nel proprio mondo, dove Mikkel non è catapultato indietro nel tempo e, di conseguenza, Jonas non esiste. Come nel riflesso di uno specchio e trascinati in un déjà vu continuo, conosciamo una nuova Winden.

Qui, le stesse famiglie vivono vite pressoché simili, in una realtà uguale, ma diversa nei dettagli. Fra le differenze più evidenti, c’è quella che coinvolge i Nielsen: Katharina e Ulrich sono separati e l’uomo è ora sposato con Hanna, che aspetta un bambino e che lui tradisce con l’amica e collega Charlotte. Peter è un reverendo ed è Franziska a essere sorda, non Elisabeth.

Nuovi personaggi misteriosi

Martha, invece, è fidanzata con Kilian, il fratello di Erik. A complicare ulteriormente le cose, arrivano tre misteriosi nuovi personaggi, evidentemente la stessa persona a 33 anni di distanza l’una dall’altra, che compaiono e commettono inspiegabili omicidi. Adam (Jonas) ed Eva (Martha) si combattono, l’uno per distruggere l’origine di tutto, l’altra per preservarla.

Il ciclo conclusivo di Dark 3 chiude il cerchio, in quella che sembra essere una storia infinita, destinata a ripetersi eternamente e che tiene prigionieri in un nefasto destino tutti i suoi protagonisti. Grazie a un eccezionale lavoro di sceneggiatura, arriveremo finalmente a scoprire l’inizio, l’origine, e la fine di tutto. Il livello narrativo è sempre altissimo e rimarca, evidenziandolo, l’eccezionale lavoro degli showrunner, che non hanno lasciato nulla al caso, tessendo, tagliando e ricollegando attraverso un incredibile e minuzioso lavoro di scrittura, una trama insuperabile, priva di buchi e che non intende chiudersi frettolosamente o dilungarsi inutilmente.

Aspettative superate

Memori, forse, di show simili del passato caduti in queste trappole, su tutti Lost, Dark riesce a mantenersi un lavoro superbo e con la terza stagione completa una serie TV che non delude le aspettative ma, al contrario, le supera tutte. Fin quasi alla fine di Dark 3, infatti, quella che avevamo teorizzato essere la famigerata  origine, guidati da Jonas e Martha e dal loro indissolubile legame, non sarà rivelata. Si scoprirà differente dalle iniziali congetture e ci lascerà sorpresi, aprendo a nuovi scenari e insinuando la possibilità o la speranza d’interrompere il ciclo eterno senza un sacrificio estremo.

Una capolavoro della televisione

Dark cala il sipario con una terza stagione esplosiva, per andare a collocarsi tra i capolavori della televisione, tra i riferimenti coi quali chiunque in futuro dovrà fare i conti, se vorrà costruire una nuova serie TV basata sui paradossi spazio-temporali. Applausi.