I figli di Sam | Un’inchiesta sconvolgente | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | The Sons of Sam: A Descent into Darkness |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2021 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 4 |
Ideatore | Joshua Zeman |
Genere | Documentario True crime |
Soggetto | – |
Durata | 55/60 minuti a episodio |
Produzione | – |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 5 Maggio 2021 |
Cast | – |
Il voto di Nerdface:
4.5 out of 5.0 stars
«Non ti crederanno mai»
In arrivo il 5 Maggio su Netflix, I figli di Sam è una nuova miniserie true crime dedicata a una delle pagine più inquietanti della cronaca nera americana, quella che vide imperversare il Killer della 44 Magnum. La serie, però, è anche la storia di un’ossessione, quella del giornalista Maury Terry e della sua ostinata e indefessa ricerca della verità, destinata a consumarlo fino alle più estreme conseguenze.
I 4 episodi di circa 1 ora ciascuno ci precipitano nella New York violenta e in decomposizione del 1976: il 29 Luglio di quell’anno è uccisa una ragazza seduta nella sua auto, accostata nei pressi di casa. Manca un movente e la polizia non prende sul serio il drammatico avvenimento, finché altri crimini si susseguiranno per un anno, seminando morte, mutilazioni e panico per le strade della Grande Mela.
Il killer firma i suoi delitti
L’assassino si burlerà delle forze dell’ordine, inviando lettere deliranti alla polizia e alla stampa, firmandosi come «il figlio di Sam». Saranno 13 le vittime complessive, finché sarà arrestato David Berkowitz, un postino che dichiarerà d’aver obbedito agli ordini impartitigli dal cane millenario di un suo vicino di casa.
Mentre i cittadini di New York tirano un sospiro di sollievo e il Dipartimento di New York celebra la cattura con conferenze stampa e cerimonie ufficiali, tra promozioni dei detective responsabili e candidature alla Procura, un uomo dubita della versione ufficiale. È Maury Terry, un giornalista residente a poche centinaia di metri dal killer.
Un uomo contro la verità ufficiale
Scioccato da questa circostanza, riscontra due anomalie, che lo portano ad avviare un’inchiesta. In primo luogo gli identikit forniti dai testimoni dei diversi assalti: differiscono enormemente l’uno dall’altro, per altezza, corporatura e colore dei capelli, e lo spingono a ipotizzare più mani dietro ai crimini; anche le automobili descritte sulle scene del crimine sono diverse da quella posseduta da David Berkowitz. In secondo luogo, l’analisi delle lettere spedite dal killer lo porta ad associare uno di questi ritratti a un nome scritto in una delle lettere dall’assassino.
Sulle tracce di una setta
Maury Terry fiuta lo scoop e si getta a capofitto nella sua ricerca. Scopre connessioni e luoghi, il più inquietante dei quali è un parco poco distante dall’abitazione di David Berkowitz, dove rinviene resti di cani torturati e uccisi associati a graffiti riportanti simboli satanici. Da qui l’intuizione: il figlio di Sam non era solo, ma era parte di una setta dedita all’occultismo.
Scontrandosi con l’ostruzionismo di colleghi e polizia, Maury Perry dedica la sua vita a sbugiardare chi ha voluto frettolosamente gettare alle spalle la vicenda del figlio di Sam, associandola unicamente a David Berkowitz, e scoperchiando invece una ramificata quanto inquietante rete di complicità su tutto il territorio statunitense, fino ad arrivare a Londra. Da segugio segue ogni pista, associa nomi, date e luoghi, divenendo il solo portavoce dei dubbi dei parenti di molte vittime, formulando la sua verità: esiste una setta feroce, dedita a riti terribili e che coinvolgerebbe anche alti esponenti della società.
Il libro inchiesta
Il frutto del suo lavoro sarà pubblicato in un libro, The ultimate evil, edito nel 1987, e corroborato poi da due interviste allo stesso David Berkowitz, la prima nel 1993, la seconda nel 1997. La sua, però, è una vicenda di frustrazioni e di sconfitte, disseminata di cadaveri, tra morti ammazzati o vittime di strani incidenti d’auto, che ricorda l’ostinata e infruttuosa battaglia di Fox Mulder in X-Files, col quale condivide le accuse rivoltegli contro d’essere un teorico del complotto.
Una serie scioccante
I figli di Sam è una serie scioccante, anche per chi è avvezzo ad altri prodotti simili, come Night stalker. Costruita sui suoi nastri e narrata in prima persona, come se fosse lo stesso Maury Terry a parlare al pubblico, s’avvale di molte interviste di chi lo affiancò anche temporaneamente nella sua caccia e da numerose riprese d’archivio, alcune delle quali molto crude.
Un caso ancora aperto
I figli di Sam decolla dal secondo episodio e getta lo sguardo in un pozzo nero fatto di depravazione e marginalità, dal quale lo stesso giornalista fu consumato e che, incredibilmente, avrà ripercussioni fino al 2018, anno in cui sarà risolto un altro omicidio associato dal giornalista alla sua inchiesta. Se siete amanti di questo filone, si tratta di un documentario imperdibile ed emozionante, dedicato a un caso aperto ancora oggi.
Condividi il post
Titolo originale | The Sons of Sam: A Descent into Darkness |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2021 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 4 |
Ideatore | Joshua Zeman |
Genere | Documentario True crime |
Soggetto | – |
Durata | 55/60 minuti a episodio |
Produzione | – |
Distribuzione | Netflix |
Prima TV | 5 Maggio 2021 |
Cast | – |