Tom Hardy: i film dell’attore feticcio di Christopher Nolan
Tom Hardy
«I play XBOX. I have a little boy to look after. I have dogs. You know, I have things to do. I would love to be able to sit down and watch something like a movie. I watch my own movies because I have to».
Stile
Di attori di grande talento i mondi del piccolo e del grande schermo sono pieni e Tom Hardy entra di diritto nel novero, perché dotato di grandi doti interpretative. Dice di lui Christopher Nolan: «Siccome Tom è Tom, quello che riesce a fare con un solo occhio supera di gran lunga quello che tanti altri attori possono fare recitando col corpo intero. È un uomo dal talento straordinario». E io sarai anche d’accordo, se non fosse che, forse, le sue performance migliori le abbia fatte a volto coperto.
Ruoli indimenticabili
Tralasciando il recente Dunkirk (2017) e la sua interpretazione di Bane nell’ultimo capitolo della trilogia dedicata a Batman, Il Cavaliere Oscuro: il Ritorno (2012), entrambi a firma di Christopher Nolan, il talento di Tom Hardy è stato apprezzato nel bellissimo Mad Max: Fury Road e soprattutto nell’immenso The Revenant. In quest’ultimo, sebbene non coperto da una maschera, ma pesantemente truccato per simulare un’orrenda ferita da scalpo, gli è affidato il ruolo dell’antagonista, che gli varrà la nomination agli Oscar come Miglior Attore Non Protagonista; nel primo invece è l’eroe assoluto, al fianco di una tostissima Charlize Theron, del nuovo capitolo di George Miller dedicato all’universo post apocalittico di Mad Max.
Sono due film diversissimi: tecnicamente raffinata la pellicola con Leonardo DiCaprio, alla continua ricerca dell’inquadratura perfetta e solo all’apparenza più fracassona la seconda nella quale, però, si nota la mano sapiente del regista e una ricerca, se non di stile, almeno di forma. Entrambe sono state campioni d’incassi e debbono almeno metà del loro successo a Tom Hardy e alle sue intrinseche capacità.
Talento forgiato da giovanissimo, il suo: è infatti figlio d’arte di un commediografo e si dedica alla recitazione ottenendo un ruolo in una produzione importante, appena completati gli studi. L’anno è il 2001 e l’occasione d’oro è la serie Band of Brother: prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks, è lo spin-off del film Salvate il soldato Ryan. Se non avete visto la serie TV, vi consigliamo di recuperarla: gli appassionati della Seconda Guerra Mondiale non potranno resisterle, considerata la sua perfetta commistione tra fiction e documentario, un vero gioiello del piccolo schermo.
Ancora in guerra
Nello stesso anno, Tom Hardy lavora anche a un altra pellicola di guerra, il bellissimo Black Hawk Down, di Ridley Scott. Sono ruoli tutto sommato marginali, ma utili perché Tom Hardy possa affinare le sue doti, in attesa della grande occasione. Così come lo sono le molte produzioni per il piccolo schermo, che lo vedono impegnato per tutta la prima metà del nuovo secolo: l’attore ottiene una certa notorietà grazie al ruolo di Shinzon, avversario di Jean-Luc Picard in Star Trek: la Nemesi.
E quindi arriva il 2010, anno nel quale il nostro è nel cast del blockbuster Inception, che gli fa da vetrina e da trampolino di lancio, oltre a segnare l’inizio della fortunata collaborazione con Christopher Nolan che è durata a lungo, col recente e bellissimo Dunkirk. Da quel momento in poi le occasioni fioccano e Tom Hardy diventa una presenza abbastanza riconoscibile in molte produzioni.
Film e serie TV
Segnaliamo Warrior (2011), dove recita con Nick Nolte e per il quale ha dovuto aumentare la sua massa muscolare di ben 13 chili, cui seguono molti ruoli fino a quelli per chi non ne ha mai abbastanza di lui. Parliamo di Legend (2015), film in cui Tom Hardy si sdoppia e interpreta i gemelli Kray, gangster britannici drammaticamente attivi tra i ’50 e i ’60. In più, continua anche a non disdegnare il piccolo schermo, in cui brillano l’acclamata Peaky Blinders e l’ultima, Taboo, della quale è anche produttore.
In piena ascesa professionale, era inevitabile arrivasse l’occasione del grande universo cinematografico di casa Marvel. Avviene con Venom (2018), pellicola molto attesa dai fan del simbionte e che, inevitabilmente ha fatto discutere. In pochi, però, hanno potuto negare il solo punto fermo di un film molto edulcorato, se paragonato alla controparte fumettistica: l’interpretazione di Tom Hardy. A lui è il compito di caratterizzare un personaggio molteplice, in pieno dialogo con una controparte invisibile e malvagia e di cui aspettiamo il sequel nel 2021.
Se sul set non sembrano mancargli professionalità e rigore, lo stesso non si può dire per la vita privata. Sono, infatti, di dominio pubblico la sua passata dipendenza da crack e alcol, problemi dei quali s’è liberato del tutto nel 2003. Invece, l’aspetto sentimentale lo vede legato dal 2010 con l’attrice Charlotte Riley. La coppia s’è sposata nel 2014 e ha avuto un figlio già l’anno successivo. Seconde nozze per l’attore, in verità.
Un carattere complesso
Ancora, sempre nel 2010, Tom Hardy ha scosso un po’ le acque dichiarando al Daily Mail d’aver avuto diverse relazioni omosessuali in gioventù e che il suo carattere è più simile a quello di una donna. Una donna dotata decisamente di buon gusto, poiché è stato anche nominato come uno dei 50 uomini più eleganti del 2015 dalla rivista GQ, mentre nel 2013 era già tra i 100 divi del cinema più sexy per la rivista Empire. Insomma, non credo sia un caso se Christopher Nolan si sia innamorato di lui professionalmente, come non ritengo sia un caso se molti dei film nei quali ha partecipato abbiano avuto un successo meritatissimo, anche se a volte inatteso.