«Io sono ancora qui»

L’ultima fatica di Robert Zemeckis è il biopic su Mark Hogancamp, illustratore che l’8 Aprile del 2000 subì una brutale aggressione di fronte al Luny Tune Saloon di Kingston, New York. Ridotto in coma da cinque uomini, si svegliò dopo nove giorni, privo della capacità di camminare e di scrivere, spogliato anche di buona parte della sua memoria.

Non ricordava neanche il motivo del pestaggio, almeno finché non tornò a casa, dopo una riabilitazione interrotta bruscamente per i costi non coperti dall’assicurazione. In un armadio, Mark Hogancamp scoprì una collezione di circa 200 paia di scarpe da donna.

La brutale aggressione

Sorpreso, chiese se avesse una fidanzata. Il percorso di cura lo porterà a ricordare d’essere stato un alcolista e, soprattutto, un amante delle calzature col tacco, che amava indossare. E proprio questa confessione, fatta la sera della violenza davanti ai cinque colpevoli, da ubriaco, sarà la causa dell’assalto subìto.

Marwencol

Benvenuti a Marwen racconta, dunque, la catarsi di un uomo il quale, attraverso l’arte, affronterà i propri demoni. Mark Hogancamp, infatti, diede vita a un villaggio belga immaginario, Marwencol, crasi dei nomi delle due donne amate, Wendy e Coleen. Un mondo in miniatura, in scala 1:6, vero e proprio set di vicende ambientate durante la Seconda Guerra Mondiale, immortalate in scatti fotografici.

Ogni storia lo vedeva salvato dalle donne abitanti la città, lui, unico uomo raffigurato in un modellino che ne riportava le cicatrici dell’aggressione, al centro di attacchi nazisti. Notato da un suo concittadino, David Naugle, mentre si aggirava per la cittadina trainando una jeep con sopra le sue bambole, Mark Hogancamp diventerà un artista amato e riconosciuto.

Reale e fantastico

Robert Zemeckis porta in scena una vicenda umana ricca di quegli spunti che hanno caratterizzato buona parte della sua produzione, in questo incrocio continuo tra reale e fantastico. Benvenuti a Marwen dosa con sapienza il racconto della vita reale di Mark Hogancamp con quella immaginata, in un continuo sovrapporsi che pone il film a metà tra live action e film d’animazione.

Le donne di Mark Hogancamp

La realizzazione tecnica è perfetta e alcune attrici, come Janelle Monáe e Gwendoline Christie, la Brienne di Game of Thrones, si vedranno quasi solamente nelle loro controparti in stile Barbie. Menzione a parte per Steve Carell, protagonista della pellicola: il suo personaggio è davvero ben reso, così delicato e fragile, eppure risoluto nell’affrontare i propri demoni. Perché la vicenda vedrà Mark Hogancamp costretto a guardare in volto il passato, durante il processo per il cui buon esito la sua testimonianza sarà fondamentale, così come nella necessità di superare le nuove dipendenze del presente.

Benvenuti a Marwen offre anche una deliziosa autocitazione di Robert Zemeckis e nel complesso si tratta di un film imperdibile per gli amanti dei biopic e delle vicende di riscatto umano, sebbene non arrivi a commuovere come forse ci si sarebbe potuti aspettare.