«Se ci sono o non ci sono è la stessa cosa»

A white rose in bloom, di Asumiko Nakamura ed edito da Star Comics, ci introduce in una dimensione a tratti anacronistica. La storia, infatti, ruota attorno a Ruby e Steph, due studentesse di un prestigioso college femminile in Europa. Fin da subito, l’autrice ci offre il punto di vista di Ruby, che scoprirà come, a causa del divorzio dei genitori, dovrà passare tutte le vacanze invernali bloccata nella scuola con l’affascinante ma misteriosa Steph, anche conosciuta come «Steph d’acciaio».

Solitudini

Nonostante la freddezza di quest’ultima, le due pian piano riescono a scambiare qualche parola e il loro rapporto evolve, diventando sempre più complesso. Entrambe impareranno come sia possibile condividere le rispettive solitudini.

A white rose in bloom esplora con delicatezza la difficoltà nell’aprirsi all’altro e nel mostrarsi vulnerabili, specialmente quando si porta con sé un dolore profondo, temi molto delicati e sentiti di questi tempi.

Le protagoniste, infatti, entrambe segnate da esperienze segnanti, trovano una forma di conforto l’una nell’altra, nonostante le numerose incomprensioni che costelleranno il loro rapporto.

Mettersi in gioco

A white rose in bloom è una storia d’abbandono, di solitudine ma anche di guarigione. Può insegnare come sia importante uscire dalle mura nelle quali ci si chiude e che vale la pena mettersi in gioco, ancora una volta.