Al cinema con gli anime | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | Al cinema con gli anime |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 2024 |
Genere | Saggio Anime |
Autori | Jacopo Benini |
Editore italiano | Società Editrice La Torre |
Pagine | 344 |
Prezzo | 22,50 euro |
Il voto di Nerdface:
3.5 out of 5.0 stars
Saggio
Abbiamo avuto il piacere di ricevere una copia di un saggio ad altissimo contenuto nerd, in grado di trasmettere al lettore una grande passione unita a una altrettanto profonda competenza. La somma degli ingredienti ha, così, dato alla luce Al cinema con gli anime, volume curato da Jacopo Benini e proposto da Società Editrice La Torre, un piccolo gioiello in grado di gettare luce su un tema poco noto al grande pubblico.
Tanti contributi
Avvalendosi di tanti contributi, che annoverano le firme di Gianluca Di Fratta per la prefazione e le interviste di Riccardo Billi, Malisa Longo, Dario Muras, Massimo Nicora, Davide Pulici e Mario Verger, Al cinema con gli anime analizza un fenomeno tutto italiano, verificatosi tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, e che vide i cinema proporre in sala i film di montaggio tratti delle serie anime del piccolo schermo, realizzati in un incredibile processo di taglia e cuci.
I film di montaggio
Jacopo Benini, così, approfondisce una storia tutta nostrana, che permise agli appassionati della prima ora di poter ammirare su grande schermo i propri beniamini, in storie apparentemente originali e che, invece, furono il frutto di un sapiente, certosino e, per certi versi, geniale lavoro di collage di quelle stesse serie animate su cui era costruito quell’amore.
Le testimonianze
Anche grazie alle testimonianze raccolte di chi fu autore attivo dei film di montaggio, Jacopo Benini ci permette di colmare le lacune su una storia intrigante e in parte controversa, ma che coinvolse personaggi come Jeeg Robot d’Acciaio, Goldrake, Apemaia o Heidi, pronti ad affollare i grandi schermi in lungometraggi costruiti usando le sequenze degli anime già trasmessi e avvalendosi di doppiaggi nuovi, che riscrissero i rispettivi archi narrativi.
Come furono possibili queste operazioni e perché il pubblico reagì con quell’entusiasmo? Corre in nostro soccorso già l’interessante prefazione, in cui sono sottolineati i tre fattori determinanti di quel successo. In primo luogo il sentimento verso quei personaggi, fresco eppure già profondo, se si pensa che Goldrake, il primo anime ad approdare in Italia tra le polemiche, è del 1978.
Tempo e colore
Il solo sentimento non sarebbe stato sufficiente se, però, non avessero avuto un peso determinante anche il piacere di poter fruire di un prodotto non legato alla serialità televisiva del tempo, non libera com’è oggi, ma vincolata a precise fasce orarie, e alla possibilità di godere di avventure a colori, quando la maggior parte delle televisioni casalinghe erano in bianco e nero.
Nuovi demiurghi
Infine, senza un gusto pronto ad accogliere quei film, nulla sarebbe stato possibile. In questo modo i lungometraggi di montaggio divennero «uno strumento nelle mani nuovi demiurghi, che risanarono torti, misero ordine e crearono nuovi corsi» narrativi.
La prima e seconda parte del saggio
La prima parte del saggio di Jacopo Benini dedica grande spazio alla storia dell’animazione nipponica e al suo impatto in Italia; la seconda, invece, entra nel merito dei film di montaggio, rispondendo a una serie di domande: il quando, il cosa, il chi, il dove, il perché e il come. Quesiti esistenziali, diremmo, declinati in chiave anime.
Più di un’appendice
A impreziosire Al cinema con gli anime, infine, concorre la terza parte, che sarebbe riduttivo definire una semplice appendice, in cui i protagonisti dei film di montaggio, in varie posizioni, offrono il proprio punto di vista e la loro testimonianza diretta su un’epoca irripetibile, eppure così formativa per tantissimi appassionati i quali, inconsapevolmente e forse attratti da locandine che richiamavano fantomatiche produzioni giapponesi o statunitensi, videro il proprio immaginario plasmarsi in modo unico.
Alcuni titoli
Facciamo alcuni esempi. Furono i film di montaggio a proporre La più grande vittoria di Jeeg Robot, Le nuove avventure di Capitan Harlock o a presentare un finale più appagante di Candy Candy. Pur nello stile accademico consono al saggio, Al cinema con gli anime riesce ad appassionare non solo chi quell’epoca la visse da spettatore in sala, ma anche quanti, oggi, nel mare magnum di serialità in streaming e anime cinematografici, abbiano la curiosità di comprendere su quali tappe sia maturata e poi cresciuta una passione che, ancora oggi, ci unisce.
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Titolo originale | Al cinema con gli anime |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 2024 |
Genere | Saggio Anime |
Autori | Jacopo Benini |
Editore italiano | Società Editrice La Torre |
Pagine | 344 |
Prezzo | 22,50 euro |