Angelina Jolie: film e impegno sociale di una star indiscussa
Angelina Jolie
«Be brave, be bold, be free».
La ragazza interrotta
Ci sono quelle mattine in cui ti svegli, prendi il caffè e poi ricevi un SMS che recita: «Stamattina ti fai Angelina Jolie» e rimani imbambolato per cinque minuti, pensando a quanto il tuo sia il lavoro più bello al mondo. Poi bevi il caffè e torni alla realtà. Angelina Jolie, quindi: femme fatale di Hollywood, una delle donne più sexy del pianeta e icona del glamour, grazie alla sua storia d’amore con Brad Pitt, sottratto alle grinfie di Jennifer Aniston, da cui l’epiteto «Brangelina», sebbene ormai giunto a un triste epilogo condito di avvocati e guerre per l’affidamento dei figli.
Una figlia d’arte
È figlia d’arte: il padre è Jon Voight, la madre Marcheline Bertrand. Proprio guardando i film di quest’ultima s’appassiona alla recitazione e prende parte a diverse produzioni del Lee Strasberg Theatre and Film Institute. Poi, poco più che quattordicenne, lavora come modella. Nello stesso periodo la troviamo nel video Alta marea, di Antonello Venditti. Giovane ma promettente, bisogna aspettare il 1995 per vederla nel primo ruolo da protagonista, in Hackers. Ed è subito cult.
L’incontro con Johnny Lee Miller
Durante le riprese del film conosce il suo futuro (primo) marito, Jonny Lee Miller. All’altare, lei si presenta con un abito di pelle nera con scritto il suo nome. Col sangue. S’è molto vociferato sul lato oscuro di Angelina Jolie (anche degli altri lati, in effetti): pare fosse vittima di prese in giro al liceo, per il fisico esile e l’apparecchio ai denti. La conseguenza fu l’autolesionismo e divenne una dark con fantasie necrofore. Bella e matta, come piace a noi!
Perfino il padre ha dichiarato che la figlia soffre di problemi mentali, fin da piccola. Ancora scalpore quando fu vista baciare sulle labbra il fratello, al quale è legata da un profondo affetto il quale, dicono i maligni, sfocerebbe nell’incesto e nel morboso. Non sappiamo quanto di vero ci sia in queste affermazione e nemmeno c’interessa, in realtà. Conta solo la sensualità estrema d’Angelina Jolie, che travalica i confini della simmetria biologica, tanto da riuscire ad apparire sexy pure con un occhio solo. La prova? Quel piccolo capolavoro dieselpunk di Sky Captain and the world of tomorrow (2004), nel quale interpreta il Capitano Franky Cook.
Ed è subito Oscar
Quando il film esce, in verità, Angelina Jolie è già parecchio famosa. Il collezionista d’ossa (1999) l’aveva fatta conoscere, accanto a Denzel Washington e in una pellicola di quel filone serial killer che andò tanto di moda per un periodo. Ma la consacrazione arriva con Ragazze interrotte (1999), per il quale riceve l’Oscar come Migliore Attrice Non Protagonista.
Nei panni di Lara
Ricordiamo anche Fuori in 60 secondi, film in cui sfodera dreadlock biondi e il suo primo successo internazionale a carattere profondamente nerd, in cui veste i panni di Lara Croft, Tomb raider (2001). La pellicola porta sul grande schermo la popputa archeologa, eroina e sogno erotico di molti videogiocatori: non si sarebbe potuto scegliere meglio di Angelina Jolie, almeno fino al filone recente con Alicia Vikander…
Il film è un’immensa operazione commerciale volta a portare al cinema milioni di ragazzini, che puntualmente rispondono al richiamo. Tomb raider è preparato bene per lo scopo: sono tagliate le scene troppo cruente, così come tutte le parolacce, in maniera da poterlo presentare col solo divieto ai minori di 12 anni; sbanca il botteghino e catapulta Angelina Jolie molto, molto in alto nel firmamento delle stelle.
Il sequel
Nel 2003 si bissa, con Tomb raider: la culla della vita, ma il giochino paraculo non riesce bene e il sequel incassa decisamente meno del predecessore. Angelina Jolie aveva dichiarato di trovarsi a suo agio nel personaggio di Lara Croft, con la quale diceva d’avere molte caratteristiche in comune, eppure poco prima dell’inizio delle riprese del secondo film si vociferò di una sua sostituzione con Kelly Brook (l’avete vista in qualche episodio di Smallville).