Avatar: l’ingrediente in più | Dott.ssa Stranamore
L’ingrediente in più
Il 22 Settembre 2022 Avatar è tornato al cinema. Il capolavoro di James Cameron è stato per l’occasione rimasterizzato in 4K, in alta gamma dinamica e in alcune sezioni del film a 48 fotogrammi al secondo. L’occasione è quella di ripassare l’argomento in vista del secondo capitolo della saga di Pandora, che uscirà il 14 Dicembre 2022. E di rivedere un film che tredici anni fa rivoluzionò la storia tecnologica della produzione cinematografica, ma che non piacque a tutti.
Una storia di colonialismo
Avatar è una storia su colonialismo e integrazione, con un trama che fa l’occhiolino all’ambientalismo e al femminismo. Se dovessimo analizzare la sostanza, è un film che non aggiunge nulla alle storie già interiorizzate nei soggetti western che affrontano la controversia etica riguardante lo sterminio dei nativi americani. Avevamo già pianto davanti Balla coi lupi, nel 1990; eravamo già rimaste affascinate dall’emancipazione e dalla forza ribelle della protagonista di Soldato blu, film del 1970. Insomma, una lista lunga di pellicole meglio strutturate, più profonde e, in molti casi, meglio recitate. Tutto già visto, in apparenza…
Come quando sei invitata a cena da una persona che ti piace: sai già la trama, oramai è interiorizzata e la conosci perfettamente. Cerchi di partire in orario, porti il vino o il dolce, speri di trovare parcheggio velocemente. Sai che una volta entrata in casa si parlerà di cucina, di come s’è svolta la giornata, dei trend topic della settimana. Probabilmente riderete, o sarete più predisposte a battute maliziose. Anche questa è una storia che parla di colonialismo, inutile girarci intorno. Per questo ti depili e cerchi di rimasterizzarti in 4K.
La forma
Ed è qui che entra in gioco la forma. Perché se tutto è già stato fatto, visto e sentito, è anche vero che devi almeno cercare di rendere tutto più gradevole per i sensi: le luci giuste, la musica pensata, un menù che richieda un minimo d’impegno.
Ci si mangia tutto, eh, ma vuoi mettere gli gnocchetti del supermercato con le fettuccine fatte in casa? A meno che tu non sia Barbero e abbia storie affascinanti che arricchiscono cuore e mente: in quel caso si possono mangiare anche gli avanzi del giorno prima. Basta la sostanza.
Una storia onesta
In Avatar, dunque, c’è tutta l’onestà di una storia magari non originale, ma sempre piacevole da ascoltare e con l’ingrediente capace di renderla unica nel suo genere. Destinata così a essere prima al botteghino. Se abbiamo voglia di qualcosa d’originale, nuovo o mai visto, abbiamo soprattutto un bisogno disperato di dire: «Sapevo come sarebbe andata a finire ma, cavolo è stato proprio bello!». E ci ripresentiamo di sicuro al secondo appuntamento, pure dopo tredici anni di ghosting.
Condividi il post
Dott.ssa Stranamore
Valentina Borrelli è laureata in Psicologia.
Sui social è nota per Chiedimiperchésonosingle.
Per noi diventa la Dott.ssa Stranamore.
Una guida per l’amore al tempo dei nerd.