Batman: ancora non è finita la notte del Cavaliere Oscuro
Batman
«Sometimes it’s only madness that makes us what we are».
Il pensionato oscuro
Era il 1939, le potenze mondiali portavano ancora i segni della Grande Guerra ma si preparavano a entrare nel Secondo Conflitto Mondiale; nelle radio, le hit più ascoltate erano Over the rainbow di Judy Garland e When the saints go marching in di Louis Armstrong; Marvel si chiamava ancora Timely Comics e DC Comics nasceva proprio allora, dalla fusione di tre case editrici; i fumetti si potevano leggere quasi esclusivamente in strisce giornaliere sui quotidiani, ma nelle edicole americane già da qualche mese un nuovo eroe vendeva centinaia di copie.
Un terremoto editoriale
Stiamo parlando del superpigiamino più famoso della storia, Superman. Il successo del ragazzo venuto da Krypton creò un vero e proprio terremoto nell’editoria dell’epoca e diede il via alla fame dei ragazzi per le avventure degli uomini speciali. Fame che le case editrici non vedevano l’ora di saziare.
Bob Kane e Bill Finger
Così, negli studi della National Publications, editore che a breve divenne parte di DC Comics, Bob Kane e il suo assistente Bill Finger, due giovanissimi fumettisti del Bronx, svilupparono l’idea di un uomo mascherato con due ali da pipistrello, simili a quelle viste nei progetti di Leonardo Da Vinci.
Era vestito con collant rossi e stivali, senza guanti e una semplice mascherina: il suo nome? Birdman… Fortunatamente per noi, ci lavorarono un po’ sopra: via le ali, via i collant rossi, aggiungono guanti, mantello e cappuccio. E colorano di nero il tutto. E, ovviamente, il nome cambiò in Batman.
Finger, l’eroe dimenticato
Tutto questo, o quasi, grazie a Bill Finger, che a oggi è ricordato a malapena, perché inizialmente per questioni di diritti e accordi editoriali la paternità del nostro eroe fu attribuita solamente a Bob Kane. E così, il 30 Maggio 1939, sul numero 27 della testata Detective comics, fece la sua comparsa il nostro Uomo Pipistrello.
Il primo Batman
Certo, non era esattamente il Crociato Oscuro cui siamo abituati oggi: inizialmente non si faceva scrupoli a uccidere qualche malvivente, era violento e in parte invulnerabile, grazie ad alcuni composti chimici della Wayne Corporation, ma col tempo molte cose cambiarono e lo resero quel che è oggi, uno dei personaggi più conosciuti e amati da milioni di ragazzi d’ogni età.
Batman. Alter ego di Bruce Wayne, figlio di Thomas e Martha, uccisi davanti ai suoi occhi quando aveva solo 8 anni, in Crime Alley, dopo la visione del film Il segno di Zorro, figura che influenzerà molto le origini del personaggio.
Il giovane erede dell’impero economico della famiglia Wayne decide di dedicare la sua vita alla lotta al crimine e inizia la sua personale crociata, con l’aiuto di tanti alleati, come il fedele maggiordomo e tutore Alfred, i vari Robin che negli anni sono stati al suo fianco, il commissario Gordon e Batgirl.
Alleati e nemici
Alleati preziosi e necessari nella lotta costante contro i mille e più super criminali del calibro di Joker, Pinguino, Maschera Nera, Bane, Poison Ivy o Catwoman, anche se questa, ultimamente, sembra essersi redenta e sia quasi convolata a nozze col nostro eroe.
Batman non ha superpoteri: non può volare, non ha super forza o velocità, non è indistruttibile. Se proprio vogliamo riconoscergli qualcosa di super, sono la tenacia e la forza di volontà. E tanti, tanti soldi.
Tenacia e addestramento
Anni d’addestramento fisico e mentale lo hanno reso praticamente perfetto e al massimo delle possibilità umane, in grado d’eccellere in qualsiasi disciplina di combattimento o sportiva. E tramite lo studio, è maestro di conoscenze tecniche, pratiche e di sopravvivenza, tanto da renderlo il più grande detective mai esistito.
Perché ci piace così tanto
Con la sua invidiata Batmobile, la tuta sempre più tecnologica e dotata di accessori speciali che lo aiutano nella battaglia al crimine, Batman riesce ad affascinare chiunque. Ecco perché il Cavaliere Oscuro da più di ottant’anni ci piace: non essendo nati su un pianeta morente, figli di qualche divinità, non possiamo essere supereroi.
Invece, grazie a Batman abbiamo la speranza che un giorno anche noi potremo farcela. Sì, anche noi con le nostre tre ore di palestra al mese… A differenza nostra, Batman non salta mai il giorno delle gambe e per questo continueremo a puntare su qualche incidente in un laboratorio chimico…
In queste otto decadi il nostro eroe ne ha passate di avventure. Il numero dei fumetti di cui è protagonista o in cui è presente è incalcolabile. Gli hanno dedicato film, videogiochi, cartoni animati, serie TV e qualsiasi tipo di gadget possiate immaginare. Dalla carta igienica alle automobili, abbiamo visto il simbolo del pipistrello praticamente ovunque. Ma non è solo belle auto, psicopatici da pestare e donne gatto: Batman ha passato anche parecchi guai nel corso della sua esistenza.
Le accuse contro l’Uomo Pipistrello
Tantissime sono state le accuse di violenza esagerata e molte anche le voci riguardo un rapporto malato d’omosessualità e pedofilia col fidato Robin. Certo, scegliere come spalla un adolescente in calzamaglia e short poteva essere interpretato male, ripensandoci a mente fredda. Schivando le accuse e le critiche con la stessa abilità con cui risolve gli enigmi dell’Enigmista, il Cavaliere Oscuro si sta avvicinando al secolo di vita: quale sarà ora il suo futuro? Lo aspetta un meritato riposo insieme ai compagni di mille avventure, magari proprio col suo nemico di sempre Joker, il clown principe del crimine?
Nessuna pensione
In finale sono due facce della stessa medaglia e forse vederli seduti insieme in un parco a lanciare pane agli uccelli non sarebbe nemmeno così strano. Invece no. Ogni volta che il Batsegnale illuminerà il cielo, Batman continuerà a difendere Gotham City dall’alto delle sue guglie gotiche, piene di sporgenze e di gargoyle, sempre pronto a sventare il prossimo piano di Due Facce o del Cappellaio Matto, ma soprattutto a regalare nuovi sogni a quei bambini, anche quelli un po’ cresciuti come noi che, mettendosi un cappuccio in testa, potranno dire con voce profonda: «Io sono Batman!».