Benjamin McKenzie: il buon amico di Batman
Benjamin McKenzie
«I’ve always been kind of a loner. Continue to be».
Big Ben
La prima cosa a venire in mente pensando a Benjamin McKenzie non è legata in maniera stretta alla sua carriera d’attore. Infatti, oltre a essere noto per i suoi ruoli da personaggio principale, è legato sentimentalmente a una delle attrici più belle del piccolo e grande schermo, Morena Baccarin. Ovviamente, è una semplificazione imperdonabile (ma inevitabile), ma in ogni caso rappresenta una medaglia al merito.
The O.C.
Benjamin McKenzie nasce per il grande pubblico quando, nel 2003, è nella serie TV The O.C. A parte Buffy l’Ammazzavampiri, il pubblico nerd tende a essere refrattario ai teen drama, ma qui l’attore interpreta il classico ragazzo problematico, un po’ fuori dal contesto e immerso in una ridente (e bigotta) cittadina dell’assolata California.
The O.C. fa sicuramente breccia su un certo tipo di pubblico e la serie TV va avanti per 4 stagioni e 96 episodi, pur subendo il fisiologico calo negli ascolti: alcuni adolescenti hanno questa brutta abitudine: crescere. Alla fine, nel 2007, malgrado una petizione online di oltre 700.000 firme, è sospesa. Benjamin McKenzie, però, è già famoso ed è entrato nel cuore di molti: una bella fortuna, considerando che è scelto per la parte solo, si dice, a causa di un brutto provino del collega Adam Brody, il quale sarà comunque preso nel cast, ma con un altro ruolo. Mentre è impegnato in The O.C., Benjamin McKenzie è scritturato per un ruolo di una certa importanza al cinema.
Il salto sul grande schermo
Nel 2005, infatti, esce Junebug: raccoglie molte critiche positive e vi consiglio di vederlo. non è quella, però, la dimensione propria dell’attore, che infatti torna in TV nel 2009 in Southland, una serie TV poliziesca di discreto successo. Ovviamente non sarà l’ultima volta che lo vedremo alle prese con le procedure da piedipiatti e molti di voi avranno già capito a cosa mi sto riferendo. Quando s’inizia a parlare di Gotham, prequel sulle avventure di Batman, noi appassionati non sappiamo bene cosa aspettarci e, man mano che le notizie diventano più approfondite, ci sentiamo ancora più smarriti.
L’arrivo a Gotham
Creare una serie TV su Batman, ma senza Batman, ci pareva un azzardo e rischiava davvero di non accontentare i fan dei fumetti, così come quelli delle detective story. Gotham è difatti incentrata sul giovane James Gordon, prima che diventi commissario: proprio a Benjamin McKenzie spetta l’onore e l’onere d’impersonarlo. Tutto il nutrito cast di comprimari delle avventure di Batman sarebbe rimasto più o meno sullo sfondo, come e soprattutto la città iconografica, che dà il nome alla serie TV.
All’uscita della prima puntata ero neutrale nelle aspettative, mentre alla fine dell’episodio pendevo più per un giudizio positivo. La prima stagione dello show correva il rischio di diventare qualcosa di simile a Smallville, con il mostro della settimana presentato in ogni puntata. Invece Gotham affronta tutto il background dei fumetti in maniera molto intelligente: è una serie TV asciutta e magari gioca un po’ con lo spettatore, presentando character noti in maniera diversa e, sicuramente, prima che diventino le nemesi dell’Uomo Pipistrello.
La strada della vendetta
Eppure, quando vediamo il piccolo Bruce iniziare a scivolare lungo la strada della vendetta, è inevitabile provare una certa sensazione piacevole alla base del collo. Piuttosto che rinnovare, Gotham preferisce approfondire, pur con qualche libertà: alla fine risulta ben integrata con tutto il resto dell’immaginario collettivo. Per esempio, nel rapporto tra Gordon e il piccolo Bruce, ci offre un motivo valido per giustificare l’amicizia che legherà i due non appena un certo pipistrello sfonderà la finestra di Villa Wayne e un certo crociato mascherato sceglierà proprio Gordon come suo interlocutore privilegiato. Tra l’altro, Benjamin McKenzie è stato anche regista di 2 episodi (uno della terza e uno della quarta stagione) e sceneggiatore per un terzo (sempre della quarta stagione).