«Punterò a diventare il più grande attore del Giappone!»

La storia raccontata dal compianto Peyo nel suo Boy meets Maria, edita da Star Comics, si presenta all’apparenza come una delle tante vicende d’amore che abbiamo già letto mille volte: romantica, sdolcinata, dove tutto procede in modo lineare e i due protagonisti non hanno particolari difficoltà nell’esprimere il proprio amore l’uno per l’altro. Molto presto, tuttavia, vediamo smentite, fortunatamente, le nostre aspettative.

Taiga e Yu

Il racconto ruota attorno a Taiga e Yu, che si incontrano grazie alla passione nutrita in comune per il teatro. Il primo, scambiandolo per una ragazza, s’innamora del secondo, dichiarandoglisi, e dal malinteso tra i due nasce un legame che andrà sempre più a stringersi, portandoli ad affrontare insieme i mostri del passato che si portano dentro.

Maschio o femmina?

Yu, avendo un’espressione di genere androgina, si trova spesso a dover rispondere a una domanda che si ripete più volte nel corso della storia: «Ma sei un maschio o una femmina?». Questo ci dice molto delle difficoltà che la società ha ancora nell’accettare identità che deviano dallo schema di pensiero etero-normato.

In questo senso Taiga, privo di qualsiasi malignità, esprime il punto d’arrivo, il cambiamento che ci si augura seguendo le vicende dei protagonisti: la completa accettazione della libera espressione di genere, senza il bisogno di concentrarsi troppo su domande irrilevanti.

Ma quale ambiguità

Peyo ci racconta il percorso di crescita di entrambi, come attori e come persone. I ragazzi si trovano a rivivere ed elaborare insieme i propri traumi e le proprie esperienze di sofferenza, maturando come persone. Yu arriva all’accettazione della propria ambiguità, vista come una risorsa e non come un limite, e Taiga cresce come attore e si avvicina al ragazzo amato.