Candy: non sparate sulla crocerossina | Dott.ssa Stranamore
Non sparate sulla crocerossina!
Su Candy Candy ci sono poche critiche da fare: il detto «non sparare sulla croce ross(in)a» deriva da questo cartone, data la professione che sceglie la biondina coi fiocchetti in testa. Le premesse sono degne di un’opera neorealista, qualcosa d’atroce che neanche Pratolini sarebbe stato in grado di partorire ma, a dirla tutta, prendiamo per i fondelli chi guarda Il segreto all’ora di pranzo solo perché non ricordiamo che c’era Candy Candy alle quattro del pomeriggio di trent’anni fa.
La sfiga di un’orfana
Candice, detta Candy, è orfana. È adottata dalla famiglia Legan, forse per le agevolazioni fiscali, non è dato sapere, di certo non per vocazione umanitaria, visto che la trattano come una serva. Infatti dorme in una stalla e i fratellastri Neal e Iriza gliene combinano di tutti i colori. Una forte critica agli assistenti sociali. Nella sfiga succedono anche cose buone, tipo il cambio famiglia ricca, per evitare l’estradizione in Messico, facile come il cambio di facoltà a La Sapienza: Candy da Legan passa a firmare assegni a nome Andrew.
Come un Giolli
Poi si ritrovano tutti a scuola insieme in Inghilterra, alla Royal St. Paul School, come i bravi pariolini che scelgono sempre la stesso istituto, per non mischiarsi ai borgatari. Alla fine diventa infermiera e torna nell’orfanotrofio dov’era cresciuta, «la casa di Pony», dove l’attendono suor Maria e la signora Pony che dà il nome all’orfanotrofio, tipo il Giolli Bar sulla Prenestina, che ho preso per il culo da brava nazigrammar per scoprire che Giolli non è il Jolly scritto male, ma il cognome dei proprietari.
Insomma, Candy torna come una donna affermata. E single. Alla soglia dei trenta. Se la vita non è stata clemente con lei, sebbene alla fine ce l’abbia fatta, sulla sua sfera sentimentale c’è invece da stendere uno zucchero a velo pietoso. S’innamora di Anthony, cugino degli Andrew, che cade da cavallo e muore. Poverina, direte voi. Vediamo se lo penserete anche alla fine della storia però…
Un manuale al contrario
Solo oggi sono finalmente riuscita a capire che, se avessi seguito il cartone animato con attenzione, al pari di un manuale d’istruzioni sentimentali di cosa non fare mai, molte storie sbagliate me le sarei risparmiata alla grande. Vediamo. A scuola Candy s’innamora di Terence, ricco rampollo della famiglia Granchester, che la tratta male, bene, male, bene e già da là uno così è da calciare via lontano.
Ha degli irrisolti con la madre, infatti, e vuole fare l’attore, come quest’ultima. Gli ingredienti artista + irrisolti + anticonformismo compongono un cocktail micidiale e da evitare se non si vuole prendere una bella sbornia. Dunque la lascia per seguire il suo sogno d’attore, inviandole lettere struggenti per tenerla a sé, senza alzare neanche un dito per cambiare la situazione.
Donne in cerca di guai
Candy non molla e quand’è invitata alla prima del suo amato, scopre che quest’ultimo è stalkerato dalla collega Susanna, la quale per salvarlo aveva perso una gamba e tutte le possibilità di diventare attrice. Così fa leva sui sensi di colpa per tenerlo legato a sé per sempre. E quindi litigano, le femmine, tra di loro: Candy non sa cosa fare, Susanna si vuole togliere la vita perché capisce che lui ama Terence carattere di marmo.
Lettere su lettere
Allora Candy se ne va per evitare il morto sulla coscienza. In tutto questo, di Terry neanche l’ombra… Scrive lettere. Non oso immaginare cosa avrebbe potuto fare se l’anime fosse ambientato ai giorni di Whatsapp… Candy Candy finisce con lei ormai tornata nella casa di Pony: scongiurato un matrimonio con Neal Legan, un altro mosso dai sensi di colpa, viene a sapere che Terry cuor di leone s’è lasciato con Susanna la stalker. Lei ha lasciato lui, ovviamente.
E Candy guarda l’orizzonte. La versione ufficiale è che guarda a un futuro con Terence, che s’è levato di torno la matta. A me piace più pensare che, letta la notizia, la nostra matura Candice di fermi a rimirare la vastità del c…0 che gliene frega di uno smidollato egoista del genere.
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Dott.ssa Stranamore
Valentina Borrelli è laureata in Psicologia.
Sui social è nota per Chiedimiperchésonosingle.
Per noi diventa la Dott.ssa Stranamore.
Una guida per l’amore al tempo dei nerd.