Christina Ricci: che fine ha fatto la bambina prodigio?
Christina Ricci
«If I hadn’t gone into acting, I would have been one of those weird runaways on Hollywood Boulevard. No, it’d be uglier. I’d probably be dead».
Dov’è finita la bambina prodigio?
Christina Ricci è stata per molto tempo un giovanissimo talento, una bambina prodigio capace d’accaparrarsi ruoli difficili, riuscendo al contempo a valorizzarli. La passione per la recitazione inizia presto, tanto che già all’età di 8 anni la troviamo sul palco della recita scolastica della sua scuola. Proprio in quell’occasione è notata da un critico, il quale ne intuisce il talento e consiglia ai genitori d’avviarla alla carriera. Sembrerebbe un caso fortunato, una mossa del destino per una predestinata: forse in parte è così, ma c’è di più.
Un piano diabolico
Christina Ricci stessa ha dichiarato come in quell’occasione volesse fortemente la parte, assegnata però a un altro bambino. Per ottenerla, l’innocente bambina ideò un piano diabolico. Iniziò a provocare il bambino, fino a spingerlo a darle un pugno, per poi denunciare il fatto e fargli le scarpe. L’ambizione non le mancava. Non sorprende quindi se, già due anni dopo, la troviamo pronta per il debutto sul grande schermo.
L’esplosione con Sirene
Ne 1990, infatti, esce Sirene e Christina Ricci s’assicura la parte di una delle figlie della protagonista, interpretata da Cher. Al fianco di Winona Ryder, nei panni dell’altra figlia e già con una certa esperienza, non sfigura affatto. Un debutto importante cui fa seguito, l’anno successivo, l’uscita del primo film dedicato alla famiglia Addams, nel quale è un’indimenticabile, macabra e cinica Mercoledì.
Una di quelle pellicole partite nel modo sbagliato e proseguita peggio: fino alla fine sembrava non avrebbe portato nulla di buono, tra fallimenti della Orion, che lo produceva, e lo scetticismo di Paramount, che rileva il progetto. C’è poi anche una scelta di sceneggiatura, decisamente poco convincente per l’intero cast: nella versione originale, infatti, era previsto che il personaggio di Zio Fester fosse un impostore.
Una Mercoledì da leoni
Quasi tutti gli attori protestano con veemenza e Christina Ricci, a soli 10 anni, riscrive venti pagine di sceneggiatura, cancellando l’infelice scelta e dimostrando la veridicità di quanto si dice su alcuni sceneggiatori. La famiglia Addams alla fine è un discreto successo e ci sarà spazio anche per un sequel meno convincente, ma comunque valido. Lo stesso anno, poi, giunge l’occasione d’affiancare due giganti del cinema, James Wood e Michael J. Fox, nella commedia d’azione di John Badham Insieme per forza.
I grandi registi
Christina Ricci nel frattempo cresce e i ruoli da bambina iniziano a starle stretti. C’è giusto il tempo di girare Casper (1995), basato sull’omonimo personaggio dei cartoni animati, qualche altra pellicola e poi arriva The opposite of sex (1998), che la vede nei panni di una sedicenne ribelle. Nello stesso anno è diretta da Terry Gilliam in Paura e delirio a Las Vegas e da Vincent Gallo in Buffalo ’66, due film che vi consigliamo caldamente.
L’anno successivo, invece, arriva un piccolo cult di Tim Burton, Il mistero di Sleepy Hollow ed è lo stesso regista a volere Christina Ricci nella parte di Katrina. La pellicola non delude le aspettative ed è ancora oggi considerata una delle migliori del regista.
Altri film
Il millennio si chiude in bellezza e inizia quello nuovo, con alcune partecipazioni sul piccolo schermo, da Malcolm in the middle a Grey’s anatomy, passando per Ally McBeal. Da menzionare, poi, anche alcune pellicole tra le più interessanti, come Monster (2003), la vera storia della serial killer Aileen Wuornos, interpretata da un’irriconoscibile Charlize Theron; Cursed: il maleficio (2005), un horror del grande Wes Craven; Speed racer (2008), tratto dal manga e anime in Italia conosciuto come Mach 5. Particolare e acerbo è, invece, After.Life (2009), una pellicola in cui la Christina Ricci duetta con Liam Neeson in una storia interessante e tecnicamente ben fatta. Secondo noi una piccola perla, che però risente dell’inesperienza della regista Agnieszka Wójtowicz-Vosloo, alla sua prima opera.
E in effetti l’attrice sembra essere uscita dal radar delle grandi produzioni, le stesse che la corteggiavano quando era considerata una bambina prodigio: ne sono testimoni il numero e la tipologia di film cui ha partecipato negli ultimi anni. Noi speriamo di vederla presto su ben altri palchi.