Cruel Peter: intervista ai registi Ascanio Malgarini e Christian Bisceglia
La strada per tornare a un cinema horror italiano potrebbe passare proprio per la storia nazionale, per le vicende tramandate in famiglia in famiglia e che segnano l’identità di ciascuno. Forse l’esempio migliore di questa idea è Cruel Peter, il nuovo film di Ascanio Malgarini e Christian Bisceglia, una ghost story ambientata tra passato e presente, che usa lo spunto del terremoto del 1908 a Messina per creare un intreccio avvincente, capace di bilanciare con sapienza spavento e lezioni morali. Nerdface ha intervistato i registi per parlare con loro del film, disponibile dal 21 Maggio su Raiplay.
Come nasce la storia di Cruel Peter?
Christian. È stato un gemellaggio, perché il nostro primo film, Fairytale, è stato girato a Latina, la città d’adozione d’Ascanio. Io invece sono cresciuto a Messina e ci sembrava un luogo molto suggestivo dove pensare una tipica ghost story inglese, però ambientata in Sicilia.
Ascanio. I nostri film sono pensati per una distribuzione internazionale e ci piace crearli partendo da un pezzo d’Italia, sia per presentare la nostra cultura, sia perché quando li vedi da fuori hanno un ché d’esotico.
Com’è nata la decisione di mettere la storia su due piani temporali?
Ascanio. Già dalla scrittura c’era l’idea, ma in fase di montaggio ci siamo resi conto di questa necessità.
Cruel Peter nasce da una leggenda o è frutto della vostra immaginazione?
Christian. Dal punto di vista dell’immaginario, eravamo interessati alle fiabe inquietanti dello psichiatra Heinrich Hoffmann. Poi Messina è una città costruita sui morti e piena di storie di fantasmi, soprattutto dopo il terremoto.
Come nasce il vostro amore per l’horror? Com’è fare questo genere in Italia al giorno d’oggi?
Ascanio. La verità è che per noi fare gli horror è divertentissimo.
Christian. Pensiamo sia necessario recuperare i generi, per riprenderli a farli bene. Oggi si fanno troppi film di cronaca, ma le nuove generazioni possono fare un cinema diverso.
Come è nato il vostro rapporto artistico?
Ascanio. Ci siamo conosciuti un po’ di anni fa e ci siamo subito rispettati come artisti. La cosa più interessante è capire insieme quali siano le complessità, tagliando tante tappe intermedie.
Perché la forma dell’horror per raccontare queste storie di folclore italiano?
Ascanio. Ci sono più ragioni… C’è un fattore d’età: se vuoi raccontare una storia a qualcuno, lo fai attraverso un paradigma che gli è congeniale. C’è anche un fattore narrativo, perché abbiamo modo d’alternare alla tensione l’esplorazione introspettiva.
Christian. Secondo me bisogna pensare ai soprattutto diversi livelli di lettura, prima quello della favola e poi quello della psicanalisi.
Ricordandovi che Cruel Peter arriverà il 21 Maggio su RayPlay, vi lasciamo con la sinossi ufficiale e il trailer del film:
«Messina, Sicilia, 1908. Peter ha 13 anni ed è l’unico erede di una ricchissima famiglia di commercianti inglesi, gli Hoffmann. Viziato e prepotentecommette atroci crudeltà nei confronti degli animali, della servitù e dei bambini che frequentano la sua casa. Nessuno ha il coraggio di ribellarsi alle sue cattiverie, finché Alfredo, il figlio del giardiniere, decide che è venuto il momento di fargliela pagare. Lo cattura e lo nasconde in un luogo inaccessibile. Centoundici anni dopo, l’archeologo inglese Norman Nash giunge a Messina, accompagnato dalla figlia tredicenne Liz, per valutare il restauro dello storico Cimitero Inglese sito all’interno del Cimitero Monumentale. Nel corso degli scavi, il ritrovamento di una lapide riguardante la scomparsa di Peter, avvenuta tre giorni prima del catastrofico sisma del 1908, lo mette sulle tracce di un antico mistero che sconvolgerà per sempre la vita della sua famiglia».
di Giada Sartori