Daltanious: il robot che odiava gli stupidi e aiutava i deboli
Daltanious
«Daltanious vince!».
Titolo originale | 未来 ロボ ダルタニアス |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anno | 1979-1980 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 47 |
Genere | Mecha Fantascienza Robot |
Uscita italiana | 1981 |
Robot che odiano gli stupidi
Di tutti i robottoni apparsi nel corso degli anni, fin da quando ero un piccolo marmocchio nerd che programmava palline rimbalzanti su un Vic 20, Daltanious è il mio preferito in assoluto. Non saprei dire perché, ma penso che molto del suo appeal derivi da Beralios ma, senza correre troppo, meglio parlare prima della trama.
Perfidi invasori alieni
Siamo nel lontano 1995 (la serie è del 1979…) e la Terra è stata conquistata dai perfidi Akron. La popolazione umana, ormai sotto il dominio degli invasori, cerca di sopravvivere come può. Ecco, Daltanious apre così: con una baraccopoli e un gruppo di ragazzini scapestrati dediti a furtarelli. Fondamentalmente, cercano d’arrangiarsi in un Paese sotto il giogo dell’occupazione straniera.
Kento
Kento, protagonista della serie, e i suoi amici, però, rinvengono in una caverna una vecchia base e ne risvegliano il custode dormiente, in stato d’ibernazione. È il Dottor Earl, scienziato proveniente dallo stesso pianeta degli invasori Akron e alle dirette dipendenze del sovrano di quel mondo.
Come da copione, scoppia una battaglia contro gli invasori, che vedono nella rinata base una seria minaccia al loro dominio e, ancora senza alcuna sorpresa, Kento è d’ufficio infilato dentro Antares, una robot da combattimento. E all’inizio sembra andare tutto bene: Kento riesce a fare piazza pulita dei nemici, ma Antares si rivela presto troppo debole contro quelli più ostici.
Uno di tre
Quello è il momento in cui mi sono innamorato di Daltanious, perché il Dottor Earl lo ha progettato e costruito per essere solo uno dei tre componenti di una triade invincibile. Antares, quindi, ha altre due parti: Gumper, un mezzo aereo armato di tutto punto; e, soprattutto, Beralios, un leone robot guidato da un’intelligenza artificiale.
Quel burlone di Beralios
Beralios, non avendo un pilota, è dunque dotato di volontà propria e non s’unisce subito allo scontro, anzi, di lui subito si perdono bellamente le tracce. Arriverà in soccorso di Kento solo quando realmente in pericolo, con tutto il carisma, il fascino e il mistero di un leone robot. Finalmente, i tre mezzi possono unirsi nel Daltanious, che «tutto disintegra quando gli girano le lame boomerang». Il design finale, pur se ingenuo, è ancora tra i migliori del genere e rispetta quanto ci si aspetterebbe da un mecha composto in parte dal re della savana.
Daltanious va avanti per ben 47 episodi densi di colpi di scena e spunti narrativi piuttosto interessanti; a vederli ora, decisamente inattesi. Tema principale è la clonazione, che entra preponderante in modi che non voglio dirvi, per non fare spoiler, ma comunque fedelmente in linea con quanto visto nella fantascienza distopica d’autore.
Tante sfumature
Non solo: in Daltanious non è difficile trovare anche una certa scrittura, magari difficile da notare per un bambino, ben evidente agli occhi di un adulto. Infatti la serie ha questa particolare predilezione nel mostrare personaggi buoni e cattivi, salvo poi cambiare le carte in tavola e aggiungere molte sfumature, da entrambi i lati. Non è alta letteratura, ovviamente, ma è comunque chiara la volontà di Saburo Yatsude, pseudonimo del team creativo che lavorò per Nippon Animation e Toei, d’inserire strati introspettivi più profondi.
Altri mecha simili
D’altra parte, era già successo con un altro piccolo capolavoro come Vultus V; la formula sarà ripetuta anche in prodotti successivi, come God Sigma e l’originale Golion, dove però il design del mecha sarà molto meno accattivante.
Trattandosi di un cartone arrivato da noi nei primi anni ’80, è inevitabile parlare della sigla: scritta da Franco Migliacci, autore capace d’accostare Volare a Heidi, Mazinga e Lupin III, la cui voce potete sentire all’inizio esclamare «Daltanious!», è cantata dai Superobots.
Un’alternativa a Go Nagai
Non è facile recuperare questa perla, ma l’ultima volta è entrato nei radar nel 2016: nutro la speranza che alcuni di voi siano riusciti a gettare uno sguardo, anche solo per rendersi conto che non è esistito solo Go Nagai e i suoi mecha commissionati al solo scopo di vendere giocattoli. Per quanto mi riguarda, Daltanious resta uno dei robot migliori mai realizzati, con una delle storie più affascinanti e dotato di un gadget per altri solo possibile nei sogni più bagnati: Beralios.
La sigla di Daltanious
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Titolo originale | 未来 ロボ ダルタニアス |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anno | 1979-1980 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 47 |
Genere | Mecha Fantascienza Robot |
Uscita italiana | 1981 |