Dampyr | Un progetto da sostenere | Recensione
Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Dampyr |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | Italia |
Anno | 2022 |
Durata | 120 minuti |
Uscita | 28 Ottobre 2022 |
Genere | Horror |
Regia | Riccardo Chemello |
Sceneggiatura | Mauro Boselli Giovanni Masi Alberto Ostini Mauro Uzzeo |
Fotografia | Vittorio Omodei Zorini |
Musiche | Lorenzo Tomio |
Produzione | Eagle Pictures Sergio Bonelli Editore Brandon Box |
Distribuzione | Eagle Pictures |
Cast | Wade Briggs Stuart Martin Frida Gustavsson Sebastian Croft David Morrissey Radu Andrei Micu Ionut Grama Luke Roberts |
Il voto di Nerdface:
3.0 out of 5.0 stars
«Chi sei tu esattamente?»
Ipotizzato, richiesto, sperato, osteggiato, atteso e temuto (anzi, molto temuto) è finalmente arrivato nelle sale italiane il primo cinecomic targato Sergio Bonelli Editore. Dampyr, presentato in pompa magna al Lucca Comics & Games, è il risultato di anni di ponderazione e riflessione, che hanno condotto Bonelli a tentare la strada già tracciata dai colossi Marvel e DC Comics. Vale a dire riproporre e modulare le proprietà intellettuali della casa editrice dal fumetto al cinema, ma anche ai videogame e, perché no, alla serialità da piattaforma streaming.
La nascita di Bonelli Entertainment
Il primo passo è stato realizzare una divisione apposita a perseguire tale scopo nota come Bonelli Entertainment, braccio produttivo della casa editrice che segna il suo esordio proprio con Dampyr, ma non solo: è prevista, infatti, anche una serie animata tratta da Dragonero, in arrivo sui canali Rai.
Un progetto ambivalente
Diretto dall’esordiente Riccardo Chemello, il primo cinefumetto dei papà di Tex e Dylan Dog ha in sé un duplice aspetto ambivalente e contraddittorio: se l’ambizione di sostenere una produzione che potesse reggere il confronto con gli emuli d’oltreoceano sembra riuscita, l’assenza di uno sguardo personale che potesse svincolare Dampyr da uno standard freddo e impersonale ridimensiona, ahinoi, l’intero progetto.
Ambientato nei primi anni ’90 durante la Guerra dei Balcani, Dampyr racconta la storia di Harlan Draka (Wade Briggs), un truffatore che finge d’essere un dampyr, appunto, un ibrido metà umano e metà vampiro. L’uomo si guadagna da vivere liberando i villaggi da spiriti malvagi inesistenti, imbrogliando così gli ingenui e superstiziosi paesani. Quando alcuni soldati attaccati dai vampiri lo contattano, Harlan scopre che le leggendarie creature esistono davvero e che, in verità, lui è realmente il dampyr. È così che si ritroverà a indagare sulle sue origine e imparare a gestire i suoi nuovi poteri, per poter affrontare un terribile nemico.
Che impatto avrà Dampyr?
Ora: parlare criticamente di questo film significa valutare attentamente cosa abbia rappresentato e rappresenti per milioni di lettori la Bonelli Editore, che tipo di sfida produttiva abbia accettato, ma soprattutto a cosa può condurre questa pellicola in termini di prospettiva per il nostro cinema. Dunque, non possiamo limitarci unicamente a Dampyr in sé ma, dobbiamo spostare lo sguardo un po’ più lontano e interrogarci sull’impatto che avrà sul sistema produttivo e distributivo dell’industria cinematografica del Bel Paese.
La sfida vinta del reparto tecnico
La prima cosa davvero incontrovertibile è senza dubbio la riuscita meramente tecnica e di mestiere di Dampyr: ottima è la confezione, con una prova convincente da parte di tutti i reparti, molti dei quali all’esordio in questo tipo di prodotto: il regista è addirittura alla sua opera prima, sic! Pregevole la colonna sonora di Lorenzo Tomio, che rielabora sonorità balcaniche in salsa epica e supereroistica, confezionando uno score che immerge lo spettatore in un’atmosfera dark fantasy necessaria al tipo di racconto. Riuscitissimo lo special make up di Giorgio Gregorini dal tono anni ’90, così come le interpretazioni dei protagonisti, su tutti Stuart Martin e il suo Colonnello Kurjak.
E questa è davvero una buona notizia, anche perché l’ultimo tentativo di cinefumetto Made in Italy non ci aveva consegnato la stessa sensazione, anzi. Ci riferiamo, naturalmente, a Diabolik dei Manetti bros. Dunque in casa Bonelli si può sorridere, almeno da questo punto di vista. Sfortunatamente, c’è sempre un risvolto della medaglia: se la sfida tecnica e produttiva è stata vinta, o quantomeno non persa, quella della personalità e dell’originalità meno. Molto meno.
Un cinecomic qualunque
Purtroppo, Dampyr non riesce mai a emanciparsi da quello standard da cinecomic qualunque, così inseguito e desiderato. Seppur la fedeltà al materiale originale sia innegabile, la pellicola s’allinea in termini di creatività e di racconto a un tipo di proposta cinematografica senza un’anima specifica. Aspetto davvero sorprendente, quest’ultimo, in quanto Bonelli s’è sempre contraddistinto per riconoscibilità e peculiarità del prodotto. È questo che amano i loro moltissimi lettori e che vorrebbero ritrovare nel bui della sala.
Superare i supereroi
Ma il cinema è altra cosa e, per riuscire davvero in questa impresa, bisogna avere più coraggio, non più soldi. C’è la necessità di rintracciare artisti che possano reinventare questo sottogenere e consentire loro quella personalità che a questo Dampyr è mancata. Tradire il materiale di partenza non può rappresentare un impoverimento del contenuto che si sta adattando, al contrario è l’unica via per donargli una propria vita, liberandolo dalla retorica supereroistica di cui siamo esausti.
Detto questo, Dampyr va inteso come il primo passo verso quello che potrebbe essere il contenitore ideale dove fare stupore e meraviglia. Nel quale indagare e far rivivere il genere, come l’Horror o il Western, dove ipotizzare un cinema d’intrattenimento nostrano eppure internazionale. Senza dover per forza assomigliare a ciò che non siamo e non saremo mai. Questo è quello che c’è in ballo con Dampyr e per questo va sostenuto e aiutato a vincere questa sfida. Prima con noi stessi e poi col resto del mondo.
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Titolo originale | Dampyr |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Italia |
Anno | 2022 |
Durata | 120 minuti |
Uscita | 28 Ottobre 2022 |
Genere | Horror |
Regia | Riccardo Chemello |
Sceneggiatura | Mauro Boselli Giovanni Masi Alberto Ostini Mauro Uzzeo |
Fotografia | Vittorio Omodei Zorini |
Musiche | Lorenzo Tomio |
Produzione | Eagle Pictures Sergio Bonelli Editore Brandon Box |
Distribuzione | Eagle Pictures |
Cast | Wade Briggs Stuart Martin Frida Gustavsson Sebastian Croft David Morrissey Radu Andrei Micu Ionut Grama Luke Roberts |