Dan Aykroyd: l’animale da palcoscenico venuto dal Canada
Dan Aykroyd
«When I’m not acting, I’m writing, building an inventory of scripts. Even if they sit on the shelf, I just keep stacking them up».
Un animale da palcoscenico
Una particolarità tutta italiana è quella di trasmettere Una poltrona per due ogni anno, durante il periodo natalizio. Questa tradizione non manca mai di stupire gli stessi attori che al film lavorarono. Tra questi, ovviamente, c’è Dan Aykroyd, che può contare quindi su una certa notorietà anche tra chi negli anni ’80, periodo nel quale la sua carriera esplode, non erano ancora nemmeno lontanamente vicini a essere nati.
L’apparenza inganna
Volto bonaccione, Dan Aykroyd nasce in Canada ma è naturalizzato presto come cittadino degli USA. Esisteva, e forse esiste ancora, uno stereotipo che vede i canadesi come ingenui e sempliciotti. Dan Aykroyd a prima vista sembrerebbe rispecchiarlo pienamente, tuttavia si tratta della proverbiale e ingannevole apparenza. Da giovanissimo entra in seminario a seguito, probabilmente, dell’educazione cattolica avuta in casa. Ne è espulso a 17 anni e tenta allora una laurea in Sociologia e Criminologia, senza successo.
L’incontro con John Belushi
La sua strada è ovviamente un’altra, quella del palcoscenico e degli spettacoli comici. Quella sì che funziona e infatti gli rende subito una discreta notorietà. Non solo: sarà infatti all’interno di questo circuito che Dan Aykroyd conoscerà John Belushi, al quale resterà legato da una profonda amicizia, fino alla sua morte. Dall’affiatamento della coppia nascerà il film che proietterà entrambi nell’Olimpo.
Stiamo parlando ovviamente dei Blues Brothers di John Landis, ovviamente, che debutta nel 1980 e riprende i due personaggi interpretati da Dan Aykroyd e Belushi al Saturday Night Live.
Forte di un cast stellare, oltre a Carrie Fisher sentimentalmente legata a Dan Aykroyd, nella pellicola spuntano personalità di spicco del mondo della musica, come Aretha Franklin, Ray Charles, James Brown, e del cinema, come Steven Spielberg e Frank Oz. Non possiamo poi non ricordare anche il compianto John Candy, nel ruolo di Comandante di Polizia Burton Marcer.
I Blues Brothers
The Blues Brothers diventa un cult di prepotenza e gli stessi Dan Aykroyd, autore del primo script, e Belushi formeranno una vera band e incideranno un disco di grande successo. Purtroppo, però, appena due anni dopo John Belushi morirà per overdose e giocoforza la coppia si dissolverà. Dan Aykroyd assorbe il colpo della perdita dell’amico fraterno a fatica, dopo un lungo periodo di depressione, che lo porterà a lasciare il Saturday Night Live e a ritardare tutti progetti futuri.
La parole di Dan
John Belushi muore il 5 Marzo 1982 e Dan Aykroyd in merito ha dichiarato, nella biografia scritta da Judith Belushi Pisano: «Quel giovedì mattina ero andato in ufficio per lavorare sul copione di Ghostbusters. Quando controllai la segreteria telefonica, c’era un messaggio di John. Sembrava che facesse fatica a parlare, era distrutto e stava male. Non l’avevo mai sentito così giù. Mi dissi che avrei giusto finito il paragrafo che stavo scrivendo, poi sarei salito su un cazzo di aereo e lo avrei raggiunto, ma non lo feci. Invece di partire subito, quel pomeriggio lo rintracciai al telefono: era messo male, aveva la voce di un uomo sconfitto. Gli dissi: “Dai Jon, vieni a casa sto scrivendo un copione fantastico per noi due e vedrai che si risolverà tutto”. Lui disse che sarebbe tornato, avrebbe preso l’ultimo volo della notte. Così io non andai».
I Ghostbusters
Superata la perdita dell’amico fraterno, Dan Aykroyd torna alla carriera cinematografica: Una poltrona per due è infatti del 1983, mentre appena l’anno successivo esce l’altro grande classico nerd per il quale è noto. Per la regia di Ivan Reitman arriva infatti nelle sale Ghostbusters, i cui attori provengono anch’essi quasi tutti sempre dal Saturday Night Live. Non solo: il soggetto del film e la sceneggiatura sono ancora di Dan Aykroyd, al quale la storia di un gruppo di acchiappafantasmi girava in testa fin dal 1981 e non a caso aveva pensato a un cast con John Belushi, John Candy ed Eddie Murphy.
Le cose andarono diversamente, come sapete, ma il film sbancò ugualmente il botteghino malgrado una lavorazione complicata, anche a causa di alcune beghe sui diritti dei personaggi. Fu per esse, per esempio, se la bellissima serie animata derivata dalla pellicola fu chiamata The Real Ghostbusters.
Al primo capitolo, poi, ne seguirà un sequel altrettanto famoso, poi un remake al femminile con Dan Aykroyd presente in un cameo, infine un terzo e recentissimo quarto episodio, che però dell’originale hanno solo l’eredità, come riporta lo stesso titolo della prima delle due pellicole.
A spasso con Daisy
Ormai consolidato nei ruoli comici, Dan Aykroyd sceneggia anche Spie come noi, sempre di John Landis, dove lavora a fianco di Chavy Chase: un altro film che sicuramente i più avanti con gli anni ricorderanno con piacere. Lo straordinario talento comico, però, non lo vincola e nel 1989 appare in A spasso con Daisy, film che vivamente vi consigliamo di recuperare.
Finiti gli anni magici, la carriera di Dan Aykroyd sembra avere un piccolo rallentamento, non per il numero di pellicole alle quali partecipa, ma per l’incisività delle stesse, il cui confronto con le precedenti è impietoso. È il caso di Teste di cono, nel quale spiccano alcune trovate geniali, ma non è sicuramente un film da ricordare. Per non parlare, poi, di Blues Brothers 2000 che malgrado il cast non riesce nemmeno ad avvicinarsi alla magia del primo capitolo.
La vita secondo Jim
Se al cinema i risultati non sono sempre esaltanti, c’è però una piccola parte della carriera di Dan Aykroyd che vorremmo citare. Parte, non a caso, da un Belushi, Jim per l’esattezza, fratello minore di John e attore anch’egli. Jim Belushi è protagonista della sit-com La vita secondo Jim, andata in onda dal 2001 fino al 2009, e Dan Aykroyd partecipa a qualche episodio, nella parte di un vecchio amico del protagonista.
I due non perdono occasione per duettare in numeri blues, portando in scena quasi la stessa chimica che correva tra gli originali Blues Brothers. Impossibile non legare quelle scene a quel tempo, che sembra sempre più lontano. Non è come vedere un fantasma, ma si rivivono i momenti nei quali Dan Aykroyd e John Belushi si scatenavano come veri animali da palcoscenico. Anche se invecchiato e imbolsito, Dan Aykroyd è ancora quel talento del Saturday Night Live, capace di strappare una risata con poco più di uno sguardo e di scatenare un’energia da ventenne, mentre balla come solo Elwood sa fare. È coinvolgente e indimenticabile, un robustissimo picco nella nostra storia.