David Carradine: il maestro leggendario in Kung Fu e Kill Bill
David Carradine
«There’s an alternative. There’s always a third way and it’s not a combination of the other two ways. It’s a different way».
Lui è leggenda
Figlio d’arte e classe 1936, David Carradine è praticamente instradato alla recitazione e alla musica fin da giovanissimo. Con successo, bisogna dire, visto che il debutto è fissato già nel 1947, con A Christmas Carol, una delle millemila versioni televisive del romanzo di Dickens; nel 1964, invece, arriva l’esordio sul grande schermo con Taggart: 5.000 dollari vivo o morto.
La prima grande occasione
Sebbene all’inizio si tratti di piccoli ruoli, David Carradine non deve aspettare molto per avere la sua occasione. Meno di un decennio dopo, nel 1972, è nel film di Martin Scorsese America 1929: sterminateli senza pietà. Potente spaccato degli USA della Grande Depressione, ha il pregio, fra gli altri, di lanciare la carriera di David Carradine, tanto che l’anno dopo l’attore si trova diretto da Robert Altman, ne Il lungo addio. Anche la carriera parallela sul piccolo schermo decolla, perché sempre nel 1972 vede la luce una delle serie cult che negli anni ’80 accompagnavano le nostre mattine, quando non andavamo a scuola.
Kung Fu
Kung Fu, infatti, lo vede come protagonista assoluto, nei panni di un monaco shaolin Kwai Chang Caine, in cerca del fratello nel vecchio West. I retroscena vogliono Kung Fu come serie ideata con la collaborazione di Bruce Lee, il quale avrebbe dovuto esserne anche il protagonista. David Carradine gli fece le scarpe sia perché non asiatico, sia per il nome di richiamo.
Suo padre era un attore di un certo successo e aveva partecipato a pellicole cult, quali Ombre rosse e Furore; fu anche a fianco del figlio in America 1929. I produttori, quindi, pensarono che fosse la scelta migliore: il resto è leggenda. Kung Fu andò avanti per 3 stagioni, fino al 1975, e alla fine della serie David Carradine era ormai diventato un attore di grande fama, con la lungimiranza di non aver mai abbandonato i ruoli sul grande schermo.
Film di qualità e non
Lavorando parallelamente a cinema e TV, consolidò la sua immagine e, sebbene molti film successivi a Kung Fu non saranno proprio capolavori, roba tipo Cannonball (1976) o I gladiatori dell’anno 3000 (1978), non si può dire che mancò roba di qualità, come L’uovo del serpente (1977), d’Ingmar Bergman. Tre titoli che citiamo di una filmografia poderosa, ma mai in grado di spodestare Kung Fu dall’epicentro della carriera di David Carradine.
Bill
La conferma arriva nel 2003 e sarà allo stesso tempo il suo (parziale) superamento. David Carradine riceve una proposta destinata a proiettarlo di prepotenza nell’Olimpo della fama. Grande estimatore di Kung Fu era, infatti, un certo Quentin Tarantino: dovendo pensare per Kill Bill a un cattivo coi contro fiocchi da contrapporre alla sua Sposa, lo identifica in David Carradine, senza pensarci troppo; per due film Uma Thurman lo cercherà al solo scopo d’eliminarlo.
La scelta di Tarantino è assolutamente di cuore: lo stesso regista dichiarò quanto volesse farlo conoscere alle nuove generazioni, per perpetuarne mito. I due Kill Bill funzionano perfettamente anche per questo scopo e David Carradine diventa per tutti lo spietato, freddo e saggio avversario: siamo certi che molti giovani lo abbiano conosciuto proprio grazie a questo ruolo.
Le parole di Quentin
«Per un’intera generazione che non conosce Kung Fu, Anno 2000: la corsa della morte o I cavalieri dalle lunghe ombre, non sarà ricordato come David Carradine, ma come Bill. Per me sarà sempre Kwai Chang Caine e sarà sempre Bill», dirà Quentin Tarantino. Ma è innegabile come quello di Bill sia stato un ruolo memorabile, che l’attore capitalizza con una delle sue performance migliori di sempre.
Quando lo vediamo sullo schermo, è diabolico senza diventare mai una macchietta e noi stessi abbiamo la sgradevole sensazione di trovarci di fronte ad un serpente bellissimo, ma dal morso mortale. Impagabile. Dopo Kill Bill, David Carradine continuerà a essere una presenza frequente, sia in TV che al cinema, e la sua carriera avrà un brusco arresto solo nel 2009, a causa della sua prematura scomparsa.
Il mistero della morte
L’attore si trovava a Bangkok per lavoro, quand’è trovato morto, impiccato, nella sua camera d’albergo. Nel periodo precedente erano girate voci sul fatto che mal sopportasse una vecchiaia arrivata inesorabile e che, per di più, si fosse ammalato di tumore. Si parlò di suicidio, ma le indagini puntarono sulla tragica conclusione di un atto d’asfissia autoerotica: questa versione, va ricordato, non ha mai convinto la famiglia dell’attore. Una fine purtroppo ingloriosa per David Carradine, ma allo stesso tempo da vera star avvolta nel mistero, adatta, forse, a una vera e propria leggenda.