Romanzo

Alcuni argomenti non passano mai di moda: il tempo, la salute, il calcio… E i vampiri. Lo sa bene Luca Ruocco, presenza discreta ed elegante che, come noi, s’aggira da tempo per anteprime e festival cinematografici alla ricerca di sangue, da grande amante del cinema horror qual è, ben inteso, e non certo per una parentela con qualche creatura della notte. Sebbene, in effetti, non lo abbiamo mai incrociato in occasione di proiezioni diurne.

Per i più piccoli (e non solo)

L’ideatore di InGenereCinema, portale dedicato al fantastico che vi invitiamo a seguire, già Direttore Artistico del Fantafestival, sceneggiatore, attore e cultore di Skeletor, ora può vantare nella sua ricca biografia anche la scrittura grazie a Denti da latte, romanzo breve destinato ai più piccoli, ma non solo, edito da Bakemono Lab.

La prefazione di Paolo D’Orazio

Arricchito dalla prefazione di Paolo Di Orazio, sembra rispondere perfettamente alla considerazione posta dal grande esperto di Horror e prima ancora batterista di Latte e i suoi derivati (e non Billy Cobb!): «Chi ha paura della paura è una triste persona e nasconde nel suo animo qualche zona d’ombra. Quelle, sì, spaventose».

Se li conosci non li eviti

E dunque Denti da latte, scritto in prima persona, dapprima sembra un compendio sui vampiri, in cui con ironia e leggerezza Luca Ruocco elargisce ai suoi giovani lettori tutto il suo sapere e la sua passione sul tema. Come a dire: la paura, di cui i succhiasangue sono tra i massimi esponenti, va affrontata. Così, se li conosci, non li eviti.

Di padre in figlio

Questo lungo preambolo serve, in realtà, a fare la conoscenza del piccolo Vali, pargolo recapitato dalla Volpe Volante, una sorta di cicogna demoniaca, a Bela, vampiro assolutamente impreparato al compito, nonostante le centinaia di anni sulle spalle.

Le differenze non contano

All’impresa di per sé già ardua, andranno poi a sommarsi ulteriori difficoltà, perché Vali sembra non possedere alcuna delle doti vampiresche attese da un padre che, solo alla fine, capirà la lezione più importante e sentirà, forse, battere il suo cuore.

Denti da latte, così, si pone con intelligenza in una via di mezzo tra la ricca letteratura kids in fatto d’orrore e un’originale riflessione sulla genitorialità. Una lettura consigliata non solo per le creature della notte.