Doug Jones: il bestiario di un attore davvero mostruoso
Doug Jones
«I am kind of a freak of nature who has loose joints and I was able to put my legs behind my head and it looked weird to people when I was a kid, so I kept doing it. It’s a great party gag».
Il trasformista
Doug Jones è uno di quegli artisti attraverso la cui carriera possiamo gettare uno sguardo a diversi film davvero interessanti. Attore particolare, ha lavorato quasi sempre coperto da trucco e protesi di silicone, specializzandosi in ruoli horror o molto, molto dark. Il risultato è averlo visto più volte sullo schermo, ma spesso in modo irriconoscibile. Prima d’arrivare su quello grande, però, s’è fatto le ossa lavorando come contorsionista, partecipando ad alcune campagne pubblicitarie e apparendo in diversi videoclip di noti cantanti, come Madonna, Red Hot Chili Peppers e Marilyn Manson.
L’esordio
L’esordio è nel 1990, ne La Regina dell’Inferno; due anni dopo avrà un ruolo leggermente più importante in Batman: il ritorno, dove interpreta un mimo della pericolosissima banda messa insieme dal Pinguino, per mettere Gotham a ferro e fuoco. Si tratta di uno dei sequel meglio riusciti della storia del cinema e Tim Burton sicuramente azzeccò anche l’assegnazione del ruolo proprio a Doug Jones, nonostante lo spazio a lui dedicato sarà poco.
Il successo con Mimic
A quell’esperienza lavorativa ne seguono altre due finite nell’oblio, tolti pochi eletti: Hocus pocus (1993) della Disney e Tank girl (1995), tratto dall’omonimo e bellissimo fumetto. Ma la carriera di Doug Jones decollerà del tutto solo nel 1997, anno nel quale esce Mimic. È un film sfuggito a molti, ma qui a Nerdface è giustamente considerato una piccola perla, sicuramente da vedere anche perché porta la firma di uno dei registi più bravi della nostra generazione: Guillermo del Toro.
Blatte!
Punto di partenza: per debellare un’infestazione particolarmente tenace di blatte, che tra le altre cose stanno diffondendo un virus mortale, alcuni ricercatori mettono in atto una strategia finalizzata a modificare la struttura genetica degli insetti, rendendo il loro metabolismo velocissimo, affinché letteralmente brucino le loro risorse interne. L’obiettivo è farli morire di fame.
Funziona meglio del lockdown, ma tre anni dopo iniziano a succedere eventi strani e misteriosi. Avvertenza per l’uso: se non vi piacciono gli scarafaggi o ne avete una qualche fobia, state lontani da questo film.
Hellboy
L’incontro con Guillermo del Toro farà da trampolino alla carriera di Doug Jones e il visionario regista messicano lo vorrà nuovamente con lui in Hellboy (2004), affidandogli la parte di Abe Sapien, comprimario uomo pesce e amico del nostro figlio dell’Inferno preferito, interpretato da Ron Perlman; ricoprirà lo stesso ruolo anche nel meno riuscito sequel Hellboy: the Golden Army (2008).
In questo lasso di tempo, Doug Jones non mancherà di segnalarsi in altre pellicole dal tono diverso, come il geniale Mystery men (1999); The time machine (2002), tratto dal romanzo di H.G Wells; Men in black 2 (2002); Il ladro di orchidee (2002); Doom (2005), film basato sul franchise del videogame; Lady in the water (2006), diretto da M. Night Shyamalan; I Fantastici 4 e Silver Surfer (2007).
Il labirinto del fauno
Discorso a parte e più dettagliato merita una delle pellicole più complicate di Guillermo del Toro, Il labirinto del fauno (2006). In molti caddero nella trappola di ritenerla una semplice favola dark, per poi ritrovarsi molto scossi in alcuni punti, che picchiano forte e dove fa più male. Come un calcio di fucile sul naso.
Pellicola onirica e allo stesso tempo feroce, indirizza una precisa accusa a ogni forma di dispotismo, attraverso la vicenda della giovanissima protagonista vissuta ai tempi del Franchismo. Inutile specificarlo: Doug Jones ricopre la parte del fauno, così come dell’Uomo Pallido, regalando con quest’ultimo una delle creature più disturbanti del genere.
Da questo momento per l’attore la carriera prende una piega più votata all’Horror. Lo troviamo, infatti, in Quarantena (2008); Legion (2010); Always watching (2015); The bye bye man (2016); Ouija: le origini del male (2016). Eppure, è sempre con Guillermo del Toro che Doug Jones riesce a figurare in pellicole di livello, ancora in ruoli simili e che lo costringono a pesanti sessioni di trucco. È il caso di Crimson Peak (2015), storia di fantasmi con un cast d’alto livello, comprendente Tom Hiddleston, Jessica Chastain e Charlie Hunnam; soprattutto, il successo arriverà con l’osannato La forma dell’acqua (2017).
La forma dell’acqua
Doug Jones è il co-protagonista di una storia d’amore impossibile e veste dei panni davvero molto simili (un pelo troppo, a dirla tutta) a quelli di Abe Sapien. In ogni caso, il film di Guillermo del Toro vince il Leone d’Oro a Venezia, fa incetta di Golden Globe e ottiene 13 candidature all’Oscar. Col regista, questa volta nelle vesti di produttore, l’attore tornerà a recitare nel recente Scary stories to tell in the dark (2019), presentato alla Festa del Cinema di Roma.
Con tutto questo cinema non dobbiamo però dimenticare il piccolo schermo, perché una carriera intensa e parallela Doug Jones la vive proprio in TV. Sono decine le serie cui partecipa, dai classici dell’horror, come I racconti della cripta o A scuola di Horror, fino a produzioni più blasonate, come CSI: scena del crimine, passando per uno dei più belli episodi della serie Buffy: l’Ammazzavampiri, Hush.
Oltre l’Horror
Se, invece, vogliamo uscire dall’Horror, possiamo rivolgere lo sguardo a serie TV come Falling skies o Sons of anarchy, oppure andare sul genere supereroistico, con Arrow e The Flash, nei quali Doug Jones interpreta il super cattivo Deathbolt. Per la Fantascienza, da menzionare è la sua interpretazione in Star Trek: Discovery, nei panni del ligio Comandante Saru: un altro universo narrativo nel quale l’attore riesce ad apparire e distinguersi, in pochi possono vantarlo.
Sapremo riconoscerlo?
Poliedrico, Doug Jones ha dunque spaziato in quasi tutti i generi, comprendendo la commedia, con Vicini del terzo tipo (2012), sia quel filone così amato qui a Nerdface delle Buste col già citato I Fantastici 4 e Silver Surfer, dove interpreta proprio l’araldo di Galactus. L’augurio è di continuare a rivederlo presto in una nuova produzione, sebbene la domanda vera sia: saremo in grado di riconoscerlo?