Elliot Page: film e videogame di un attore di talento
Elliott Page
«And I think it’s really easy for people to point out hypocrisy in people’s lives».
Pride
Nel 2006 molti di noi erano al cinema a vedere l’ultimo atto della trilogia di Bryan Singer dedicata agli studenti mutanti del Professor X. Non che i primi due fossero piaciuti tanto, vista l’inesorabile virata del copione destinata a prediligere e coccolare il Wolverine di Hugh Jackman, a discapito della coralità del gruppo: sentivamo, però, di dover dare concretezza alle nostre scarse aspettative e, per molti, il film non fu affatto deludente, pur confermando d’essere, di fatto, il primo capitolo dedicato al succhiasigari artigliato.
Non solo Mystica
Il nuovo filone è andato leggermente meglio, sebbene il posto d’onore sembra essere passato alla Mystica di Jennifer Lawrence. In Conflitto finale, però, c’era lui: Elliot Page, Kitty Pryde, Sprite, Shadowcat o in qualsiasi modo vogliate chiamarlo.
Gli esordi
L’attore canadese, seppur giovanissimo, non era al suo esordio, anzi aveva alle spalle una carriera già discreta, avendo iniziato a recitare per la TV a soli 11 anni. L’anno prima, nel 2005, aveva poi già dato prova del suo talento recitando nel film Hard candy, thriller sulla vendetta di una giovane contro un pedofilo.
Complice una sceneggiatura ben scritta, per quanto non priva di sbavature, i ruoli di vittima e carnefice si invertono rapidamente: senza un buon attore come Elliot Page a supportare il lavoro di regista e sceneggiatore, il film avrebbe rischiato d’andare in vacca rapidamente.
E forse, proprio grazie a questa prova, inizia a guadagnare anche la stima dei registi più in voga del momento. Nel 2006 arriva, dunque, il suo esordio nel mondo Marvel, con X-Men: conflitto finale, mentre nel 2007 è nel cast di An american crime, tratto dalla storia vera di Sylvia Likens, sedicenne assassinata dopo atroci sevizie dalla donna che l’aveva in affidamento.
Juno
La vera prova d’attore per Elliot Page arriva, però, nel 2007. Si tratta di Juno, splendido film che lo vede protagonista assoluto. Racconta la storia di una sedicenne rimasta incinta. Se l’avete visto, sapete bene con quanta delicatezza il tema sia trattato, lontano dalla semplice commedia e dal dramma esistenziale contro l’aborto.
Di Juno, Elliot Page firma anche parte della colonna sonora, vista la sua passione per la musica e il suo saper suonare discretamente la chitarra. Le si aprono le porte a parecchi progetti, tanti che ad alcuni deve rinunciare.
Qualche scivolone
Famoso è il caso di Sam Raimi, il quale l’avrebbe voluta in Drag me to Hell (2009), ma che sbatté il muso contro il diniego dell’attore. Invece, Elliot Page accetta una parte non proprio da protagonista in Smart people (2008), commedia di Noam Murro per certi versi dimenticabile, così come il ruolo propostole dalla collega Drew Barrymore per Whipe it (2009), ambientato nel mondo del Roller Derby, una specie di gara di pattinaggio su circuito in cui vale quasi tutto.
Il rilancio
L’anno del rilancio per Elliot Page è sicuramente il 2010, quando un Christopher Nolan tornato in ottima forma manda in sala il suo Inception. L’attore è chiamato a interpretare un architetto onirico e, insieme a Leonardo DiCaprio, Tom Hardy e agli altri protagonisti, arricchisce un film visivamente imponente.
Sono di poco successive la sua partecipazione a To Rome with love (2012) di Woody Allen e la sua incursione nel mondo dei videogame. Il suo volto è già molto noto, infatti, quando Quantic Dream, reduce dal successo di Heavy rain (2010), mette in cantiere una seconda opera con le stesse caratteristiche.
Beyond two souls
Beyond two souls esce nel 2013 e la protagonista, grazie a un sapiente lavoro con la tecnica del Motion Capture, ha lineamenti, voce e fisico di Elliot Page. Accanto a lui c’è anche la versione digitalizzata di Willem Dafoe ma, nonostante il cast, Quantic Dream non riesce a bissare il successo del suo capitolo precedente, sebbene il nuovo titolo arriverà a vendere 1 milione di copie.
Di nuovo X-Men
Neanche il tempo di riprendersi, ed è nuovamente il momento per Elliot Page di vestire i panni di Kitty Pryde in X-Men: giorni di un futuro passato (2014). Siamo assolutamente certi che molti di voi (se non tutti) abbiano visto il film in entrambe le sue versioni, quella normale e la Rogue Cut. Quindi sapete bene come sia un capitolo decisamente migliore dei suoi predecessori, malgrado continui a reggersi sul solito Wolverine.
Lo stesso anno, l’attore è anche protagonista della cronaca di costume, perché nel giorno di S. Valentino del 2014 fa pubblicamente outing e si dichiara omosessuale; nel 2018 comunica poi d’aver sposato la sua compagna, Emma Portner. Ancora più clamore farà la sua scelta di cambiare sesso, ponendo l’attore tra i portavoce delle istanze della comunità transgender mondiale.
Da un supereroe a un altro
Giorni di un futuro passato sarà l’ultimo film degli X-Men nel quale Elliot Page partecipa, dato il bel reboot fatto del 2016 con X-Men: Apocalypse. Ci è dispiaciuto non poterlo rivedere nel ruolo di Shadowcat, che per molti è stato il primo incontro con l’attore. In quello stesso anno presterà la voce a un delicatissimo film d’animazione che vi consigliamo di recuperare, La mia vita da zucchina. Non c’è tempo, però, di dispiacersi che arriva un nuovo universo supereroistico da amare.
Umbrella Academy
Elliot Page è infatti nel cast di The Umbrella Academy, serie Netflix tratta dall’omonimo fumetto di Gerard Way e Gabriel Bá. Da una scuola di giovani dotati l’attore passa a un altro istituto per giovani ugualmente dotati, ma decisamente più problematici. Evidente parodia degli X-Men, The Umbrella Academy lo vede nel ruolo di Vanya, ragazza apparentemente priva di poteri e che vive dunque una doppia emarginazione. Surreale ed esagerata, la serie va vista.
Il mondo del cinema e della TV ci ha abituato a non dare mai nulla per scontato ed Elliot Page, classe 1987, ne è la perfetta sintesi, per il coraggio delle scelte fatte e la costanza con la quale s’espone per perorare le cause in cui crede. Ancora giovanissimo, ha davanti una strada impossibile da definire. Ma lo aspettiamo.