«Trick or treat!»

Sembra incredibile, ma anche Miguel Ángel Martín, proprio l’autore di Psychopathia sexualis e Anal core, si dedicò ad alcune storie per bambini, peraltro collegate in qualche modo al suo controverso universo narrativo. Ce lo ricorda Edizioni NPE, che ha raccolto in un volume di pregio, chiamato Giorni felici, a colori e cartonato, le strisce che l’autore spagnolo pubblicò sul supplemento del quotidiano Diario 16.

Cosa leggerete

Nelle pagine di Giorni felici leggerete le brevi storie di Jerry e Tina, fratello e sorella alle prese con la normalità di un mondo del futuro e col loro cane robot, Dinky. In capitoli che fotografano una realtà alienata eppure familiare, chiamati per esempio Cereali a colazione o Pioggia acida, Miguel Ángel Martín sembra voler sottolineare come l’infanzia sia in grado d’essere pura anche in condizioni estreme.

Nessuna denuncia

Come sottolinea la bella introduzione di Alessio Trabacchini, Giorni felici non sembra voler essere una denuncia di un mondo alle porte, o un monito per le generazioni future, quanto una fotografia leggera e paradossale di un processo forse già in corso al tempo della sua pubblicazione.

A brillare è il bianco, asettico eppure onnicomprensivo, che accompagna le giornate di Jerry e Tina alle prese con genitori di cui si vedono solo le mani e si leggono solo le voci, i problemi di carica delle batterie di Dinky, una gita al mare inquinato o una giornata di sole in un grattacielo di 250 piani (ma solo per chi vive in cima).

Se l’ultimo racconto, Trick or treat, è del 2009 e fu presentato in un’altra raccolta a cura di Coniglio Editore, in una delle storie brevi è presentato anche Brian the Brain, personaggio celebre dell’immaginario di Miguel Ángel Martín e inserito nella narrazione come compagno di classe dei due protagonisti di Giorni felici.