Going clear | Cosa nasconde Scientology | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Going clear: Scientology & the prison of belief |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2015 |
Durata | 119 minuti |
Uscita | 25 Giugno 2015 |
Genere | Documentario |
Regia | Alex Gibney |
Sceneggiatura | Alex Gibney |
Fotografia | Sam Painter |
Musiche | Will Bates |
Produzione | Alex Gibney Lawrence Wright Kristen Vaurio |
Distribuzione | Netflix |
Cast | Alex Gibney Lawrence Wright Mike Rinder Jason Beghe |
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
«C’eravamo volontariamente messi in catene»
Non fate il nostro stesso errore: non accostatevi alla visione di Going clear, documentario coraggioso su Scientology, con la stessa superficialità con la quale ci siamo approcciati noi. Finirete per rimanere ancora più turbati di quanto sarebbe accaduto con una visione più preparata e consapevole, lontana dal ritenere questa setta solo un elemento di colore legato a personaggi come Tom Cruise e John Travolta.
Un errore da non fare
E non commettete anche una seconda leggerezza, che immaginiamo stiate già facendo, ovvero di ritenere Scientology un fenomeno unicamente americano. A una prima e breve ricerca, infatti, in Italia ci sono ben 12 sedi di questa inquietante, fantomatica chiesa; se poi andate a cercare il numero delle sedi in Europa e negli altri continenti, vi spaventerete.
Voce agli ex adepti
In più, per com’è girato e costruito, cioè facendo parlare ex adepti di lungo corso e dagli incarichi più rilevanti, Going clear indirettamente impone una riflessione su un qualsiasi concetto abbracciato con fede cieca; in generale, mette in luce i meccanismi usati dalle sette religiose per adescarvi e trattenervi. Normalmente succhiandovi tutti i soldi e facendovi compiere atti impensabili prima d’essere caduti nella rete. In tempi come questi, capirete come sia utile affrontare tematiche così.
Il documentario è basato su un libro dal titolo Going clear: Scientology, Hollywood and the prison of belief, scritto dal giornalista Lawrence Wright; la trasposizione cinematografica è diretta da Alex Gibney ed è stata premiata al Sundance Film Festival. Come nella pellicola, è necessario partire dall’inizio, vale a dire dal racconto della figura di Ron Hubbard, creatore e fondatore di Scientology.
Ron Hubbard
Il personaggio farebbe ridere (e lo fa in alcuni momenti), se non fosse stato capace di coinvolgere nella sua follia decine di migliaia di persone, creando un giro di soldi dell’ordine di miliardi di dollari. Ron Hubbard era uno scrittore di romanzetti pulp, pagati pochissimo, praticamente a peso. Scriveva in modo compulsivo su carta da macellaio tutti i suoi libri, unicamente di fantascienza, a tal punto da figurare nel Guinness dei primati per aver prodotto circa 1.000 volumi. Alcuni termini e altrettanti concetti espressi in queste letture saranno utilizzati tra i dogmi della futura Scientology.
Tra comicità e tragedia
Per arricchire la comicità della sua figura, Ron Hubbard diventa Comandante di sommergibile, potendosi fregiare d’aver abbattuto due tronchi d’albero e alcune rocce magnetiche, scambiate per pericolosi nemici. Quando attaccherà un’isoletta messicana, la Marina americana riterrà opportuno allontanarlo dagli incarichi operativi. Per arricchire il curriculum, diventerà assistente di un sacerdote dedito alla magia nera, aiutandolo a trovare una donna con la quale farlo accoppiare, naturalmente per mettere al mondo l’anticristo.
Qui finisce la commedia, per fare posto alla tragedia. Ron Hubbard si sposa e dimostra una violenza feroce nei confronti della moglie, alla quale confesserà più volte d’aver capito come aggirare il fisco americano: fondando una religione. E così, nel 1950 pubblica un testo, Dianetics, che diventerà un vero e proprio caso editoriale; nel tempo, un testo sacro per gli adepti di Scientology.
In un misto di psicologia spicciola e spunti new age, il concetto ruota intorno all’idea che ogni individuo rechi in sé una serie di traumi accumulatisi nel corso degli anni: raccontandoli in sedute fatte di fronte a un auditor della setta e tenendo in mano una speciale macchina (l’e-meter) che misura la massa dei pensieri, si libererà del fardello, in un percorso spirituale tendente allo stato di clear.
Fede e menzogna
Attenzione: i benefici saranno anche fisici, da supereroe. Ron Hubbard, infatti, sosteneva d’aver curato cecità e paralisi, occorsegli durante gli anni da militare, proprio seguendo i princìpi di Dianetics. Poi, però, si analizza il suo stato di servizio e si scopri che era stato affetto da congiuntivite e leggera artrite. Poteri della fede. E della menzogna.
Il Celebrity Center
Scientology e il suo fondatore iniziano a fare soldi a palate, esenti da tassazione. Ma iniziano i primi sospetti e le prime indagini internazionali. Così, Ron Hubbard s’imbarca, fonda una missione apposita dove schiavizza gli adepti più fidati e gira il mondo, finendo la sua vita da latitante. Un messia anomalo, ma dotato d’intuizione: utilizzare le star di Hollywood come sponsor. Inaugura un Celebrity Center ed ecco come entrano in gioco figure come John Travolta e, soprattutto, Tom Cruise.
E dunque immaginate cosa significhi affidare nelle mani di qualcuno tutti i vostri pensieri più nascosti. Scientology lo sa bene; comprendeva questo potere ieri con Ron Hubbard, oggi col suo timoniere David Miscavige, entrambi caratterizzati da alti livelli di paranoia. La pervasività e i ricatti sono pane quotidiano.
I segreti della setta
Scoprirete dei pedinamenti continui fatti dagli squirrel-busters nei confronti di chi è uscito dalla setta; della «disconnessione» obbligata dai fuoriusciti per chi resta, con madri abbandonate dai figli e viceversa; della battaglia vinta col fisco americano, dopo un’inquietante operazione di spionaggio e infiltrazione; delle torture psicologiche e fisiche fatte per punire comportamenti ritenuti sbagliati o soltanto per scoraggiare qualsiasi dubbio, con gente costretta a pulire i bagni con la lingua; di un luogo chiamato «Hole», vero e proprio campo di concentramento; delle coreografie da Terzo Reich; dell’invasività nelle vite private di ogni adepto, tese a rompere matrimoni (Nicole Kidman ne sa qualcosa) e a mantenere all’interno del circolo della setta ogni adepto; dell’omofobia.
Una realtà inquietante
Se non fosse un documentario ben fatto, sarebbe un horror con Tom Cruise e John Travolta tra i protagonisti, nelle vesti di succubi, come altre migliaia di persone. Ma, purtroppo, è realtà. Meno lontana di quanto pensiamo.
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Titolo originale | Going clear: Scientology & the prison of belief |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 2015 |
Durata | 119 minuti |
Uscita | 25 Giugno 2015 |
Genere | Documentario |
Regia | Alex Gibney |
Sceneggiatura | Alex Gibney |
Fotografia | Sam Painter |
Musiche | Will Bates |
Produzione | Alex Gibney Lawrence Wright Kristen Vaurio |
Distribuzione | Netflix |
Cast | Alex Gibney Lawrence Wright Mike Rinder Jason Beghe |