Harold Ramis: l’uomo che c’insegnò a non incrociare i flussi
Harold Ramis
«My characters aren’t losers. They’re rebels. They win by their refusal to play by everyone else’s rules.».
Egon per sempre
Moriva nel 2014, lasciando un profondo vuoto nei cuori dei fan, Harold Ramis, attore, regista, sceneggiatore e padre di molte commedie di successo negli anni ’80 e ’90. Famoso per la sua interpretazione dello scienziato Egon Spengler nei due celebri Ghostbusters, Harold Ramis aveva iniziato fin da giovanissimo a scrivere e la sua enorme vena creativa non s’esaurì praticamente mai nei suoi lunghissimi anni di carriera.
L’approdo in TV
Il suo lavoro lo aveva portato da un istituto di sanità mentale, nel quale era impiegato i primi anni dopo la laurea e che, dirà egli stesso, molto gli era stato utile quando approdò a Hollywood, fino ai successi cinematografici e televisivi, alla rivista Playboy e successivamente alla TV, con la serie comica SCTV (Second city television), dove apparve anche come attore e per la quale rinunciò a lavorare per il Saturday Night Live.
Animal house
In quegli anni conobbe John Belushi e Bill Murray, coi quali avrà modo di lavorare successivamente. Già, perché l’esordio come sceneggiatore è proprio al fianco di John Belushi, in Animal house (1978), diretto dal maestro John Landis: forse c’è, nel film, un po’ della sua storia al college, poiché anche Harold Ramis aveva fatto parte di una confraternita, come molti suoi colleghi di studi.
Proprio ad Animal house si deve, probabilmente, l’incontro con Ivan Reitman, produttore della pellicola, il quale infatti lo vorrà con sé l’anno successivo, nel suo film d’esordio Polpette, insieme proprio a Bill Murray. Per vederlo recitare sul grande schermo, però, bisognerà aspettare il 1981 e la commedia Stripes, sempre di Reitman.
Ghostbusters
Ma è il 1984 l’anno destinato a consacrarlo nell’olimpo degli attori e a fargli occupare un posto stabile nei nostri cuori, grazie a Ghostbusters, di cui scrive anche la sceneggiatura.
Da quel momento, Harold Ramis sarà per sempre legato al personaggio di Egon Spengler. Grazie a Dan Aykroyd, Bill Murray e con la partecipazione di Hernie Hudson nel ruolo di Winston, l’atmosfera durante le riprese dev’essere stata esilarante e il film ne guadagna tanto, tantissimo. E nel 1989 si replica, con Ghostbusters 2.
Nel 1993 lo ritroviamo come attore, sceneggiatore e regista di Ricomincio da capo, con protagonista ancora Bill Murray, questa volta incastrato in un loop temporale che lo porta a rivivere sempre lo stesso giorno, e una bellissima Andie MacDowell. Il film ha un discreto e meritato successo e, nel 2006, è inserito nella lista della National Film Registry per essere conservato nella Biblioteca del Congresso.
Dietro la macchina da presa
Non è l’unico successo dietro la macchina da presa: quello immediatamente successivo è Mi sdoppio in quattro, con Michael Keaton alle prese con tre suoi cloni e con le loro originali personalità… E c’è ancora una ancor più bella Andie MacDowell. Nel 1999 un altro successo, Terapia e pallottole, con Robert De Niro, Billy Crystal e Lisa Kudrow. Il film, di cui Harold Ramis firma pure la sceneggiatura, mostra un percorso di crescita mai fermatosi.
Pellicole illuminate
Dagli esordi in poi, infatti, Harold Ramis ha sempre portato il livello dei suoi lavori, fossero essi da regista, da attore o da sceneggiatore, sempre più in alto. Lo si capisce anche nel successivo Indiavolato, del 2000.
Brendan Fraser interpreta Elliot Richards, un uomo perdutamente innamorato della collega Alison. Elliot venderà l’anima al Diavolo per conquistarla e il Diavolo è interpretato da Elizabeth Hurley. Intendiamoci: nessuno di questi film è un capolavoro del cinema, non vi brilla la scintilla del genio, ma si tratta comunque di pellicole illuminate, capaci di divertire in maniera assolutamente genuina.
Se Ghostbusters è entrato nella leggenda, complice anche una colonna sonora azzeccatissima e alcune trovate eccezionali, come Slimer, il quale a Dan Aykroyd ricordava Bluto, il personaggio di Animal house interpretato proprio da John Belushi, e come Gozer il Gozeriano, negli altri film di successo firmati da Harold Ramis c’è sempre più delicatezza e l’umorismo diventa più pacato, sempre al servizio del tema per eccellenza: l’amore.
Una questione d’amore
In Mi sdoppio in quattro il protagonista, infatti, si sottopone al processo di clonazione per trovare il tempo di lavorare e di salvare il suo matrimonio; in Ricomincio da capo Bill Murray deve capire che la giornata in loop può aiutarlo a diventare una persona migliore e a trovare l’amore; è sempre il più grande dei sentimenti a spingere Elliot a stipulare lo scellerato patto col Diavolo, in Indiavolato.
Un’icona
La scomparsa di Harold Ramis è stata particolarmente dolorosa probabilmente anche per questo: non solo è icona dei Ghostbusters, entrando nella case di milioni di appassionati talmente tante volte, da diventare un tutt’uno col suo Egon, ma in qualche modo rappresentava quel lato divertente ma non stupido, leggero ma non superficiale, che rese grandi e irripetibili le commedie degli anni ’80 e dei primi ’90.