«Sarà il più bel Natale di sempre»

Abbiamo un debole per Hawkeye. Tra gli eroi più derisi dalla fanbase Marvel, in apparenza sembra un imbucato alla festa. Come può competere un arciere, per quanto formidabile, coi poteri di Hulk o col conto in banca di Iron Man? Con «l’ispirazione», citando Kate Bishop, sua comprimaria nello stand alone natalizio giunto su Disney+ con i primi due episodi.

Kate Bishop

Hawkeye è la nuova serie proposta in una Fase 4 dell’MCU che, a parte il passo falso di Eternals, si sta rivelando molto interessante. Senza nascondere il suo lato di prodotto natalizio, la serie muove da un breve prologo, in cui un piano sequenza molto intenso presenta la piccola Kate Bishop nel giorno dell’attacco dei Chitauri e del suo primo incontro con Occhio di Falco.

Una combinaguai

Cresciuta in una ricchissima famiglia, Kate diviene un’esperta di arti marziali e di tiro con l’arco, ispirata dal suo eroe, ma col vizio di cacciarsi puntualmente nei guai. La situazione andrà precipitando con l’arrivo del nuovo compagno della madre e con la comparsa del costume di Ronin, che le metterà alle calcagna la mafia russa.

Dall’altra parte c’è Hawkeye, destinato a mettere a rischio le sue vacanze di Natale in famiglia, quando incrocerà la strada di Kate Bishop. La serie ci presenta un eroe dimesso, con l’apparecchio acustico indossato a causa delle ferite subite nel corso degli anni, imbarazzato quando riconosciuto per strada o se rappresentato in un musical celebrativo degli Avengers.

Un uomo straordinario

È proprio questo il lato più significativo e affascinante di Occhio di Falco: la sua normalità lo rende un uomo straordinario. Lo hanno capito anche gli sceneggiatori che, nel corso degli anni, hanno lavorato al personaggio. Sua è una delle sequenze più ricordate e toccanti della saga, quando vede morire la sua amica Vedova Nera, altra eroina normale, non riuscendo a sacrificarsi al suo posto su Vormir, per recuperare la Gemma dell’Anima.

Sua, ancora, una delle scene più intime, quando Thanos uccide metà del pianeta. Sua è la sete di vendetta così umana, quando cede al suo lato oscuro e indossa la cappa di Ronin, diventando un giustiziere senza pietà, uccisore di qualsiasi criminale posto sul suo cammino. In poche parole: se Captain America è chi vorremmo essere, Occhio di Falco è chi siamo. Persone, uomini e donne capaci anche di grandissime imprese, ma destinati a uscirne ammaccati, feriti, traumatizzati e a fare i conti con le proprie azioni.

Una serie da non perdere

Hawkeye, pur nel tono ironico che si confa a un prodotto natalizio, introduce una prima riflessione sull’impatto del Blip sugli abitanti di New York e lo fa giustamente attraverso il volto di Occhio di Falco, l’eroe che dopo le battaglie contro alieni, superumani e mostri vari tornava a casa, dalla sua famiglia. Inoltre, i più attenti osservatori del personaggio noteranno come, oltre ad alcuni dettagli, già i primi due episodi presentino altrettanti personaggi centrali nella formazione di Clint Barton. Non resta che aspettare i prossimi episodi, sperando che le ottime premesse non siano sprecate.