Highlander: la storia emozionante dell’ultimo immortale
Highlander
«Ne resterà soltanto uno».
Titolo originale | Highlander |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito USA |
Uscita | 7 Marzo 1986 |
Durata | 116 minuti |
Genere | Fantastico |
Regia | Russell Mulcahy |
Cast | Christopher Lambert Roxanne Hart Clancy Brown Sean Connery Beatie Edney Alan North Jon Polito Sheila Gish |
L’unico immortale
Chissà perché Highlander è uno di quei film che, a distanza di tanti anni, è ancora ricordato come una pietra miliare degli anni ’80. A rivederlo ora, dopo diverse decadi, forse mostra alcuni piccoli difetti, come la particolare lentezza in alcune scene. Ma basta poco per ritornare giovani e lasciarsi incantare ancora dalla musica dei Queen e dalla sequenza dell’allenamento del protagonista, mentre scopre i suoi poteri d’immortale.
Il protagonista
Christopher Lambert è Conner MacLeod, un highlander, cioè un abitante delle Highlands scozzesi. Siamo nel 1536 quand’è ferito brutalmente durante una battaglia: invece di lasciarci le penne, guarisce nel giro di una notte. La cosa non piace molto ai compagni di clan i quali, reduci dall’epoca oscurantista, non ci mettono molto ad attribuire la miracolosa guarigione a un patto satanico e lo esiliano.
Una profezia
L’uomo, però, non è un cultore del maligno: è un Immortale. E gli Immortali non possono morire, a meno che non si tagli loro la testa; soprattutto, seguono una profezia che li porterà a radunarsi in una terra lontana, per scontrarsi all’arma bianca, fino a quando non ne resterà solo uno.
A spiegare tutto questo è Ramirez, il mentore interpretato da Sean Connery, uno scozzese chiamato a interpretare un egiziano dal cognome spagnolo: addestrerà Conner e lo preparerà allo scontro finale. La terra lontana si rivelerà essere la New York del 1986 ed è qui che il protagonista sconfiggerà il suo nemico Kurgan, uno dei villain più amati, specialmente quando si spillerà una ferita sul collo, e si guadagnerà la possibilità d’invecchiare e avere figli, privilegi negati agli Immortali fino alla battaglia finale.
Temi universali
Come vedete, la trama è tra le più intriganti e Highlander, pur non essendo un capolavoro, ora come allora riesce a tenerci ben bene attaccati allo schermo, giocando su contenuti universali. Il Bene contro il Male, il mistero sulle origini degli Immortali e le battaglie a fil di spada e con stili diversi, ma ambientate in scenari moderni.
La colonna sonora
In più, una colonna sonora da urlo, firmata da Michael Kamen e dai Queen, con questi ultimi a consegnare alla storia due brani clamorosi, Who wants to live forever e Princes of the Universe. Tutti questi elementi, splendidamente onesti pur nel loro essere appena abbozzati, permettono a Highlander di diventare il cult d’oggi, pur avendo incassato pochissimo al botteghino. Tutti soddisfatti.
E invece no, perché i produttori Clemens e Panzer incorrono nella stessa maledizione che colpirà anni dopo le Wachowski con Matrix e decidono, nel 1991, di riconvocare il regista e gli attori originali per produrre un sequel, Highlander 2, capace di riuscire nell’arduo compito di prendere tutto quanto c’era di buono nel primo film e di farne piazza pulita. Le vicende sono ora ambientate nel futuro del 2024, MacLeod non è più l’ultimo Immortale e, orrore, si cerca di dare una spiegazione a cosa effettivamente siano gli Immortali.
Maledetti sequel
Ne esce un guazzabuglio poco coerente, che mette in campo alieni e reincarnazioni. A peggiorare le cose, giunge anche la crisi Argentina, paese di produzione del film, che fa aumentare il budget a dismisura; il montaggio sarà talmente caotico, da convincere lo stesso regista a tentare di defilarsi, comparendo con uno pseudonimo nei credit. Anche il cast fece la sua parte per rompere i maroni: Sean Connery si prese una denuncia per molestie sessuali da parte di un’assistente alla regia e Christopher Lambert, invece, divenne un famosissimo frequentatore delle discoteche di Buenos Aires.
Pure una serie
Il risultato è un film talmente brutto, da diventare il minimo comune denominatore della serie: quando si decise di girare altri episodi della saga, questo fu bellamente dimenticato e uscì dalla continuity. Si diceva di altri sequel e, in effetti si parla di Highlander 3, di Highlander: endgame e di Highlander: the source. Il terzo capitolo della saga cerca invano di toglierci il saporaccio del suo predecessore: risulta quasi godibile, ma sicuramente non è nemmeno lontanamente paragonabile al primo capitolo. Tra il terzo e gli altri, poi, si ha la brillante idea di trasformare il brand in una serie televisiva, in grado d’andare avanti per ben 6 stagioni e che recentemente s’è guadagnata (meritatamente) un posto in palinsesto nella stessa fascia oraria delle lezioni di fisica e matematica di Rai 3.
Per quanto riguarda i due film restanti, si tratta di prodotti home video e riprendono i personaggi della serie TV. In una parola: trascurabili. Avviene, infine, la genialata assoluta: si decide di fare di Highlander anche una serie a cartoni animati. Ci pensa una produzione franco-canadese, che decide di pescare a piene mani indovinate da quale capitolo della pellicola cinematografica? Il secondo, esatto! È un po’ come pisciare controvento. E infatti rieccoci in un universo post-apocalittico, con un Immortale adolescente che non uccide gli altri della sua specie, ma semplicemente ne acquisisce la reminiscenza dopo averli sconfitti.
Il cartone e il videogame
Sorprendentemente il cartone non è poi così male, in realtà, ma manca il feeling del primo film, sebbene riveli una certa attenzione nella scrittura degli episodi e nella delineazione dei personaggi buoni e cattivi. Da esso, Atari trarrà un videogame che avrà, chissà come mai, scarsissimo, per non dire nullo successo.
Ne resterà soltanto uno
Insomma, l’universo degli Immortali è assolutamente zeppo di roba: non citiamo i molti romanzi basati sulla serie televisiva e tutti reperibili in Italia. Siamo sempre al cospetto, purtroppo, di materiale inutile quanto dannoso, oltre che brutto. Il claim del primo e indimenticabile Highlander era «ne resterà solo uno» e s’è rivelato quasi profetico, abbattendosi come una maledizione su ogni tentativo successivo di rinfocolare un mito. E infatti per noi ne resta solo uno: il primo.
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Titolo originale | Highlander |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito USA |
Uscita | 7 Marzo 1986 |
Durata | 116 minuti |
Genere | Fantastico |
Regia | Russell Mulcahy |
Cast | Christopher Lambert Roxanne Hart Clancy Brown Sean Connery Beatie Edney Alan North Jon Polito Sheila Gish |