«Sei perfetto esattamente come sei»

Dal 14 Gennaio 2022 è disponibile su Prime Video il quarto e ultimo capitolo del franchise di Genny Tartakovsky Hotel Transylvania: uno scambio mostruoso. Il film animato di Sony era inizialmente destinato alla proiezione nelle sale cinematografiche nell’autunno dello scorso anno ma, come tante altre pellicole, anche ha subito un cambio di rotta a causa della pandemia.

La trama

In  Hotel Transylvania: uno scambio mostruoso troviamo nuovamente il Conte Dracula e la sua famiglia alle prese con nuovi pasticci da risolvere. Durante i festeggiamenti per l’anniversario del 125° anno dell’Hotel Transylvania, Dracula decide d’annunciare il suo ritiro dalla gestione dell’impresa, per andare finalmente in pensione. L’intenzione è di lasciare tutto alla figlia Mavis, ma sa che cedendo la gestione alla figlia sarà incluso anche il marito umano Johnny, che Drac considera non all’altezza.

Un viaggio per tornare alla normalità

Per scongiurare un possibile litigio con Mavis, Dracula sceglie d’escludere Johnny, inventando di sana pianta una legge che non permette agli umani d’ereditare un’impresa di mostri. Johnny, sentendosi escluso, chiede aiuto a Van Helsing che, col suo raggio mostrificatore trasforma il ragazzo in un mostro. La situazione sfugge di mano e Dracula si ritrova anch’egli trasformato, ma in umano. I due partiranno quindi per un viaggio alla ricerca della soluzione che riporti tutto alla normalità.

Uno spunto di riflessione per un occhio adulto che s’appresti alla visione di Hotel Transylvania: uno scambio mostruoso può essere sicuramente dato dall’utilizzo della legge discriminatoria inventata da parte di Dracula, per evitare d’affrontare un argomento scomodo e legato alla pura mancanza di stima, una sorta di razzismo accessorio. In questo senso, il film esplora il concetto di diversità a un livello più profondo del solito scontro tra etnie diverse.

Lo stesso filo conduttore

Hotel Transylvania: uno scambio mostruoso è un film divertente, leggero, in perfetta linea con gli altri tre precedenti. Il filo conduttore è sempre lo stesso: l’accettazione del diverso da noi e la paura del cambiamento. In questo senso, è un ritorno alle origini e non aggiunge nulla di nuovo alla narrazione, ma resta una pellicola simpatica e a tratti esilarante.