I Goonies: i ragazzi che salvarono la nostra infanzia
I Goonies
«Never say die!».
Titolo originale | I Goonies |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Data d’uscita | 7 Giugno 1985 |
Durata | 114 minuti |
Genere | Avventura |
Regia | Richard Donner |
Cast | Sean Astin Josh Brolin Jeff Cohen Corey Feldman Kerri Green Martha Plimpton Ke Huy Quan John Matuszak Anne Ramsey Robert Davi Joe Pantoliano Mary Ellen Trainor Darkum Neik Steve Antin Curt Hanson Lupe Ontiveros |
Il tesoro più grande
Avrò avuto 10 o 11 anni. Vicino casa stavano ammodernando il vecchio palazzetto dello sport e avevano lasciato tutta la zona dei lavori assolutamente sguarnita e non protetta: le fondamenta. Presi uno zaino, una torcia, due panini e due merendine, un quaderno, una matita e m’infilai nelle oscure gallerie con la curiosità e l’incoscienza tipica dei bambini. Ne emersi due ore dopo, da tutt’altra parte. Avevo esplorato tutto il possibile.
Un film marchiato a fuoco sul cuore
Cosa mi aveva spinto? Il ricordo di un film, uno di quelli degli anni ’80 marchiati a fuoco nei cuori della mia generazione: I Goonies. Diretto da Richard Donner e sceneggiato da Chris Columbus, il quale però lavorava su un soggetto di Steven Spielberg, I Goonies esce nel 1985 e rapidamente diventa un cult.
Un gruppo di amici
La storia narra di un gruppo di amici, tutti residenti ad Astoria, più precisamente nel quartiere dei Goon Dock. Sono Goonies per il loro quartiere e perché in americano vuol dire «sempliciotto». A guardarlo, il gruppetto è un discreto assembramento di inusuali personaggi.
Data, interpretato dallo stesso attore nei panni di Short Round in Indiana Jones e il tempio maledetto, ragazzino inventore di marchingegni, a metà tra l’Ispettore Gadget e Batman; Chunk, grassoccio, maldestro e assolutamente irresistibile; Mickey, il fratellino più piccolo e intrepido; Brandon, lo sportivo fratello maggiore; Andy, la ragazza delicata, ma decisiva quando si tratterà di suonare l’organo d’osso; Mouth, sfacciato e irriverente; Stef, l’amica e confidente.
Salvare i Goon Dock
Questi ragazzini hanno la fortuna di trovare una mappa del tesoro, che indica il luogo dove il celebre pirata Willy l’Orbo avrebbe nascosto il ricavato di una vita di scorrerie. A me sarebbe bastato solo questo per lanciarmi alla ricerca, ma si dà il caso che i Goonies dovranno presto abbandonare le loro case, a causa di una speculazione edilizia. Ritrovare il tesoro significherebbe saldare i conti e non essere costretti a traslocare.
La caccia al tesoro di Willy l’Orbo
Parte la caccia al tesoro e i Goonies dovranno vedersela con i temibili trabocchetti o «tracobetti» sparsi lungo la via per la Infierno, il vascello di Willy l’Orbo, nel quale pensano di trovare il malloppo. A complicare la situazione ci si mette anche la Banda Fratelli, in fuga dall’FBI: venuto a sapere del tesoro, il trio composto da madre, un’indimenticabile Anne Ramsey, e due figli si mette all’inseguimento dei ragazzini.
Come un Indiana Jones ad altezza bambino, I Goonies rappresenta un concentrato di emozioni e divertimento; non c’è una sola scena che non si ricordi a memoria, con una certa tenerezza e malinconia. Non c’interessa sapere se Sean Astin, che interpretava Mickey, sia poi diventato Sam nella trilogia de Il Signore degli Anelli; non ci riguarda se suo padre sia John Astin, meglio noto come Gomez Addams nell’omonima serie; non c’interessa conoscere il discreto successo avuto da Chunk una volta abbandonata la carriera d’attore, divenuto uno degli avvocati più stimati e potenti di Hollywood; non ci cambia nulla riconoscere Josh Brolin in numerosi film di successo e averlo visto distruggere mondi nel ruolo di Thanos.
Paura e speranza
C’interessa sapere, ancor di più dopo l’ennesima visione de I Goonies, se negli anni dei sequel e dei reboot vi sia in programma un secondo film. Uno di quei pensieri di cui hai un po’ paura, per il timore (quasi certo) di vedere storpiati i tuoi eroi d’infanzia e per il quale in fondo nutri speranza, fosse anche per riassaporare oggi e soltanto per un secondo quelle atmosfere, ormai adulto, magari disilluso e privato di quei luoghi non solo fisici dove mettere in scena le avventure di Mickey e compagni.
Nessun sequel
Per quasi un ventennio le voci su un possibile sequel de I Goonies si sono inseguite e hanno dato speranza a milioni di noi. Richard Donner diceva d’avere pronto uno script; Steven Spielberg l’aveva letto e gli era piaciuto… Ma poi nel 2004 arriva la prima doccia fredda, quando è reso noto che Warner Bros, detentrice dei diritti, non ha intenzione di girare alcun seguito. Successivamente, lo stesso Richard Donner ci mette il carico, rivelando come tutto il progetto non fosse altro se non una leggenda metropolitana. E forse è meglio così.
Ma se oggi ci rimanete male allo stesso modo, sapendo che fra tutti i remake, i sequel e i reboot con cui Hollywood sta raschiando il fondo del barile non si riesce a infilare I Goonies, allora avete l’esatta dimensione dell’affetto che quel film è riuscito a suscitare in voi. D’altra parte, forse I Goonies oggi sarebbero fuori tempo. Malgrado le nostre mogli e compagne continuino a sostenere il contrario, non siamo più ragazzini alla ricerca dell’avventura con la A maiuscola e ai tesori nascosti abbiamo smesso di credere già da parecchio tempo.
Le tante citazioni
Ci piacerebbe tornare indietro, eccome, e ogni volta che I Goonies gira nel nostro lettore o è trasmesso in televisione forse un po’ lo facciamo, anche se notiamo cose diverse, sfuggite all’epoca. Per esempio le molte citazioni autoreferenziali di Steven Spilberg, come quella sui Gremlins o quella su E.T., quest’ultima ben chiara nella scena in cui Brandon vola giù da un dirupo in sella a una bicicletta. Non mancano, poi, le citazioni di Richard Donner, il quale richiama col personaggio più iconico del film, cioè Sloth, il suo Superman, uscito otto anni prima.
Cosa non abbiamo visto
Altre cose le sappiamo, sebbene non le abbiamo mai viste, come la presenza sulla nave di Willy l’Orbo, nella scena finale del film, di R2-D2, il droide di Star Wars; come il testo del buon vecchio pirata a fare bella mostra di sé nell’ufficio proprio di Richard Donner; come le vere macchie di sangue presenti sulla mappa del tesoro, appartenenti al production designer del film: non gli sembrava abbastanza vecchia e ha deciso d’intervenire; come la triste fine della mappa stessa, finita tra i rifiuti a causa dello zelo della madre di Sean Astin, la quale la trovò anni dopo tra le cianfrusaglie del figlio e la buttò via… Infine, come la lotta contro la piovra, tagliata nel montaggio, ma rimasta in una battuta di Data alla fine del film.
Vuoi per la simpatia propria dei perdenti destinati a un riscatto, fosse anche per una sola volta nella vita, vuoi per la capacità d’empatizzare con un gruppo di ragazzini persi in profonde gallerie sotto la città, vuoi per l’epica battaglia finale con la Banda Fratelli, I Goonies è un film rimasto nel cuore ed è invecchiato molto, molto meglio di noi. Lo amiamo sempre e, ancora una volta, lo riguarderemo, magari coi nostri figli accanto, per vedere nei loro occhi la stessa meraviglia presente nei nostri quando avevamo la loro età e gridavamo «super Sloooooth!».
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Titolo originale | I Goonies |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Data d’uscita | 7 Giugno 1985 |
Durata | 114 minuti |
Genere | Avventura |
Regia | Richard Donner |
Cast | Sean Astin Josh Brolin Jeff Cohen Corey Feldman Kerri Green Martha Plimpton Ke Huy Quan John Matuszak Anne Ramsey Robert Davi Joe Pantoliano Mary Ellen Trainor Darkum Neik Steve Antin Curt Hanson Lupe Ontiveros |