I meriti nerd di quella perla trash di Mission: Impossible 2
Mission: Impossible 2
«Bisogna partire dalla cosa di cui ogni eroe ha bisogno: un cattivo».
Titolo originale | Mission: Impossible 2 |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Germania USA |
Data d’uscita | 24 Maggio 2000 |
Durata | 124 minuti |
Genere | Action Spionaggio Thriller |
Regia | John Woo |
Cast | Tom Cruise Dougray Scott Thandie Newton Ving Rhames Richard Roxburgh John Polson Brendan Gleeson Rade Šerbedžija William Mapother Dominic Purcell Mathew Wilkinson Anthony Hopkins Antonio Vargas |
Uscita italiana | 7 Luglio 2000 |
Sliding door
Mission: Impossible 2 è uno dei film più trash mai concepiti: attraverso una narrazione banale, una regia sopra le righe e un Tom Cruise totalmente calato nella sua fase da divinità del cinema, il secondo capitolo della saga fu un disastro qualitativo immane. Però, nonostante i suoi evidenti difetti, rappresentò una sliding door per il mondo nerd. Vi chiederete come mai. La storia è breve, ma prima parliamo del film.
La necessità di un regista
Dopo il successo del primo Mission: Impossible di Brian De Palma, Tom Cruise, ormai macchinetta stampa banconote per gli studios americani, chiese al regista di ripetere l’esperienza con la Impossible Missions Force, attraverso la realizzazione un sequel. Il regista, sbalordito dalle parole della star, si mise a ridere, dicendo che mai avrebbe pensato che Mission: Impossible potesse diventare un franchise di successo. Scelte di carriera discutibili a parte, che possono essere perdonate, perché «noi siamo merde e Brian De Palma è un mostro sacro», per parafrasare Boris, il fantomatico sequel di Mission: Impossible ora necessitava di un regista.
L’arrivo di John Woo
La scelta ricadde su John Woo, un altro fenomeno degli action, famoso nella scena del cinema orientale. Nella stesura della sceneggiatura, come per il precedente Mission: Impossible, ci fu l’ingrato compito di trovare una storia e ficcarci dentro le stunt fuori di testa cui Tom Cruise aveva pensato di sottoporsi. Ad adempiere a questo compito furono scelti da Paramount Ronald D. Moore e Brannon Braga, freschi dall’uscita di Primo contatto, uno dei film di maggior successo dell’universo di Star Trek.
Insieme a Tom Cruise, John Woo e alle menti dietro The next generation, Robert Towne, l’unico a ricevere il credito come sceneggiatore, completò finalmente il manoscritto della pellicola. Con un regista così talentuoso, un protagonista ormai diventato una star a livello universale e un gruppo di sceneggiatori vincitori di un premio Oscar per Chinatown, cosa sarebbe potuto mai andare storto? Ovviamente la risposta è: tutto.
La prima scena
Sin dalla prima scena capiamo che qualcosa non funzionò: osserviamo Tom Cruise arrampicarsi al ritmo di una musichetta afro-pop sui monti del Dead Horse Point State Park, dove si erano schiantate Thelma e Louise, per intenderci, per poi arrivare in cima, farsi lanciare da un bazooka un missile, al cui interno sono contenuti un paio di bellissimi occhiali da sole da sci, con all’interno il celebre messaggio in cui è spiegata la missione e che, dopo pochi secondi, si autodistrugge.
Ed è subito una perla trash
Già questo basterebbe a dare l’idea di cosa stiamo parlando… Ma non è tutto: gli occhiali lanciati da Tom Cruise verso la macchina da presa esplodono, con una transizione video che mostra il logo del film con la cafonissima Take a look around dei Limp Bizkit in sottofondo. Insomma: da subito si percepisce che questa è una perla trash di inizio anni 2000.
Ovviamente, Mission: Impossible 2 prosegue con questo tono per tutto il resto della sua durata, a suggellare il capitolo più debole della saga da un punto di vista qualitativo. Eppure, resta uno dei più divertenti. Con le inquadrature tipiche di John Woo, con Tom Cruise lanciato in slow motion mentre spara con due pistole e alcune colombe bianche si librano in aria.
Il Bene e il Male
Altre riprese, poi, sempre col doveroso rallenti, vedono Ethan Hunt, ancora in compagnia dei volatili, circondato da una luce quasi divina, mentre il suo antagonista Sean Ambrose, riflesso delle fiamme negli occhi, simboleggia il Diavolo. In un film di Mission: Impossible questa dicotomia sopra le righe, nonostante sia assolutamente fuori luogo, è maledettamente divertente.
L’importanza per il mondo nerd di MI2
Constatato il livello trash di Mission: Impossible 2, bisogna però sottolineare l’importanza involontaria avuta nel mondo nerd. Nel 1998, dopo i ritardi nella stesura della sceneggiatura e alcune beghe legate alla pre-produzione, il film era finalmente pronto per essere girato, il 18 Aprile 1999. Durante le riprese, però, vari ritardi, compreso un infortunio alla spalla del suo attore antagonista, costrinsero a un ulteriore rallentamento. Cose che succedono a Hollywood, soprattutto per film importanti come un Mission: Impossible.
Se non fosse per il fatto che Dougray Scott, interprete del diabolico Sean Ambrose, il 18 Ottobre era atteso su un altro set, quello di X-Men. Lo attendevano una paio di artigli d’adamantio, per interpretare Wolverine: l’attore era stato scelto nell’entusiasmo di tutti, persino di Bryan Singer, molto rigido nella scelta dell’interprete del leggendario supereroe. Purtroppo per l’attore, però, il disastroso ritardo di Mission: Impossible 2 costrinse 20th Century Fox a cambiare attore, con un rimpiazzo dell’ultimo minuto, un certo attore di teatro, ex insegnante di ginnastica australiano…. Tale Hugh Jackman. Il resto è storia.
Non solo X-Men…
Il caso Dougray Scott non fu l’unico ad avere una ricaduta sulla pellicola di Bryan Singer. Infatti, un altro attore sarebbe dovuto comparire in Mission: Impossible 2, sir Ian McKellen. Nel 1999 la vita dell’attore raggiunse un punto di svolta: gli fu offerta una parte nel blockbuster con Tom Cruise, un lavoro piuttosto semplice e con un gruzzoletto consistente a disposizione. C’è un problema, però: la sceneggiatura recapitata manca di parti importanti e nelle pagine sono presenti solo i suoi dialoghi, probabilmente per evitare che l’attore riveli informazioni importanti sulla trama.
… anche la Terra di Mezzo!
Offeso da tale comportamento da parte della produzione, Ian McKellen decise di rifiutare il ruolo, nonostante il suo agente gli avesse detto: «Non puoi dire di no a Tom Cruise!». Uomo orgoglioso, il nostro sir.
Giorni dopo il rifiuto, arrivò dunque la chiamata di Bryan Singer, che gli offrì la parte di Magneto, accettata volentieri, anche perché avrebbe avuto modo di recitare insieme al suo grande amico Patrick Stewart. Non solo: pochi giorni dopo ricevette anche la chiamata di Peter Jackson, per il ruolo di Gandalf, ne Il Signore degli Anelli.
Ancora una volta, i ritardi di Mission: Impossible 2 ci permisero d’abbracciare altri due dei personaggi centrali del mondo cinematografico nerd. Ma come dichiarò lo stesso attore: «È tutta questione di fortuna. Essere al posto giusto al momento giusto ed essere pronti. Non puoi prepararti per la fortuna. Ho imparato che devi accettare la fortuna quando arriva, ma ne avrai sempre bisogno».
Grazie Tom!
Può Mission: Impossible 2 essere un film da idolatrare per i suoi meriti inconsapevoli? Può l’intero mondo nerd ringraziare il cielo, Paramount e Tom Cruise per aver creato un disastro tale da consegnare alla storia Hugh Jackman nel ruolo di Wolverine e Ian McKellen in quello di Magneto e Gandalf? Sì. Ricordiamocelo e prepariamo una festa a tema. Ovviamente trash.
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Titolo originale | Mission: Impossible 2 |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Germania USA |
Data d’uscita | 24 Maggio 2000 |
Durata | 124 minuti |
Genere | Action Spionaggio Thriller |
Regia | John Woo |
Cast | Tom Cruise Dougray Scott Thandie Newton Ving Rhames Richard Roxburgh John Polson Brendan Gleeson Rade Šerbedžija William Mapother Dominic Purcell Mathew Wilkinson Anthony Hopkins Antonio Vargas |
Uscita italiana | 7 Luglio 2000 |