I predatori del tempo: la time bokan dal finale sorprendente
I predatori del tempo
Curiosità
I Predatori del Tempo è la terza Time Bokan prodotta da Tatsunoko, ma si distingue da tutte le altre per un finale eroico e inaspettato.
Titolo originale | タイムボカンシリーズ タイムパトロール隊 オタスケマン |
---|---|
Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anno | 1981 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 53 |
Genere | Time Bokan |
Character design | Yoshitaka Amano |
Regia | Hiroshi Sasagawa Akira Shigino Juji Mizumura Rei Maruwa Takashi Saijo Tamiko Kojima Tatsuya Furukawa Toru Jinzenji |
Musiche | Masayuki Yamamoto Masaaki Jinbo |
Studio | Tatsunoko |
Uscita italiana | Novembre 1985 |
Esercizi di stile
Il lavoro che la Tatsunoko ha portato avanti con le serie Time Bokan può essere, con la dovuta dose d’ironia, paragonato a quello che Raymond Queneau compì nel 1947, coi suoi Esercizi di stile, o alla commedia farsesca del teatro latino che, seguendo un identico canovaccio narrativo e portando in scena sempre gli stessi quattro personaggi, ha tirato avanti intrattenendo per secoli.
Un filone fortunatissimo
Dopo il capostipite omonimo Time Bokan (1975), che in Italia aveva come sigla di chiusura Video killed the radio star dei The Buggles, e il più famoso, amatissimo e già degnamente celebrato Yattaman (1977), la Tatsunoko ha sfornato fino al 2000 altre 7 serie slegate tra loro di questo fortunatissimo e ripetitivo filone.
A intraprendere viaggi spazio-temporali e a sfidarsi a colpi di mazzate con robot decisamente memorabili, infatti, sono sempre gli stessi cinque personaggi, divisi in due squadre: da un lato la coppia dei buoni, giovani, magri, aitanti, sorridenti, biondi, affiatati, fichetti e noiosi; dall’altra il terzetto di adorabili, subumani cattivi, versione giapponese dell’Armata Brancaleone che, siamo sicuri, non necessitano di nessuna ulteriore presentazione.
La terza serie
I predatori del tempo, terzo capitolo dell’epopea Time Bokan, non si discosta di una virgola dalle sue sorelle e certo non brilla per originalità. Tutti i personaggi principali sono identici a loro stessi, se si fa eccezione per qualche pettinatura o per il naso della leader dei cattivi. In questo caso, entrambi gli schieramenti orbitano in una base spaziale appena fuori dall’atmosfera della Terra del 2980, arruolati nella Pattuglia del Tempo, corpo di polizia che vigila su eventuali tentativi di modificare la storia, in un’era in cui i viaggi nel tempo sono alla portata di tutti.
Indovinate chi cederà alle lusinghe dell’incappucciato Tomomot, misterioso villain palindromo che vuole riscrivere la storia, prendendo schiaffi su schiaffi per 52 episodi su 53? I soliti tre deficienti, insaccati in tutine improbabili. E chi s’opporrà con prevedibile successo ai loro ridicoli piani? I soliti due disgustosi fidanzatini, che non hanno mai torto e non perdono mai.
Tra favola e realtà
Episodi e personaggi storici sono mischiati a miti, fiabe, leggende e luoghi comuni, mentre abitanti del folclore si alternano a personaggi del cinema e della letteratura, per fare da sfondo a duelli tra macchine zoomorfe (fa eccezione il Taglialegna, che però gira con un orso vero al guinzaglio) e capoccioni cingolati di personaggi inerenti al periodo storico visitato.
Queste macchine, tanto tecnologicamente avanzate quanto comiche (alcune sparano missili dalle narici), sono manovrate usando plance di comando dotate sì e no di una leva e tre pulsanti, ma sono piene di alloggiamenti che al momento opportuno rivelano il classico robottino che pronuncia, lapidario, il tormentone che precede l’esplosione.
Punizioni esemplari
Scordatevi i fasti del glorioso Odate Buta. Ogni puntata si conclude puntualmente con punizioni esemplari da girone dantesco, affibbiate ai predatori del tempo: fanno da contrappunto agli stucchevoli momenti romantici dei Salvastoria. Nihil sub sole novi, sembrerebbe. E invece qualcosa di diverso c’è.
Ne I predatori del tempo, al rodato trio di sfigati s’affianca una quarta figura: un belloccio perfettino, quasi più irritante dei Salvastoria, che ne condividerà ogni disavventura, pur subendola con un aplomb molto più dignitoso e che, nell’ultimo episodio, si rivelerà essere nientepopodimeno che Tomomot in persona; guiderà i predatori del tempo verso un finale dal sapore eroico, inaspettato e decisamente anomalo per una serie dal tenore leggero come le Time Bokan.
Un pezzo della nostra infanzia
Imperdibile? Probabilmente no. Yattaman resta la pietra miliare del suo genere. Da dimenticare? Fatto premesso che un vero nerd non dimentica nulla, se proprio dovessimo condannare qualcuno o qualcosa alla damnatio memoriae, certo non lo faremmo con un pezzo della nostra infanzia.
La sigla de I predatori del tempo
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Titolo originale | タイムボカンシリーズ タイムパトロール隊 オタスケマン |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anno | 1981 |
Stagioni | 1 |
Episodi | 53 |
Genere | Time Bokan |
Character design | Yoshitaka Amano |
Regia | Hiroshi Sasagawa Akira Shigino Juji Mizumura Rei Maruwa Takashi Saijo Tamiko Kojima Tatsuya Furukawa Toru Jinzenji |
Musiche | Masayuki Yamamoto Masaaki Jinbo |
Studio | Tatsunoko |
Uscita italiana | Novembre 1985 |