I robot di Čapek tornano in R.U.R., fumetto di Miraggi Edizioni
R.U.R. (Rossum’s Universal Robots) è un graphic novel tratto dal dramma teatrale tragicomico di Karel Čapek che, per primo, introdusse nella cultura mondiale il termine «robot» più di cento anni fa. Il merito dell’iniziativa è di Miraggi Edizioni, che propone un fumetto ispirato al dramma teatrale utopico e fantascientifico dello scrittore ceco messo in scena per la prima volta al Teatro Nazionale di Praga nel 1921 e subito affermatosi sui palcoscenici di tutto il mondo.
L’autrice
Il graphic novel è firmato dalla giovane illustratrice ceca Kateřina Čupová, la quale dà forma e colore, con tratti gentili ed eleganti, all’intramontabile dramma umanista. La traduzione e la postfazione sono a cura di Alessandro Catalano, professore associato di Letteratura Ceca presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova, che ha inoltre curato un approfondimento sulle trasformazioni dei robot, 100 anni in cinquanta immagini, inserito all’interno del volume.
La storia
R.U.R. uscirà il 21 Febbraio 2022 e racconta, da una prospettiva del tutto originale, una delle prime distopie del XX secolo. La storia, in particolare, narra le tragiche conseguenze innescate dalla creazione di un uomo artificiale, organico ma apparentemente privo di quelle caratteristiche che rendono l’uomo debole e fallibile, come i sentimenti, i bisogni e il libero arbitrio. In una parola: l’anima. Tuttavia, nessuna creatura può essere radicalmente diversa dal suo creatore e i robot di Karel Čapek, prodotti come beni di consumo per sollevare gli esseri umani dalle fatiche del lavoro fisico, sanno essere solidali tra loro, ribelli e violenti come gli uomini che li hanno costruiti.
Nella storia di R.U.R. si riflettono le grandi paure del Novecento di fronte all’avanzata del totalitarismo bolscevico, della vertiginosa corsa del progresso tecnico-scientifico, della disumanizzazione delle masse e delle ingiustizie sociali del capitalismo industriale. Un tema che resta, a un secolo di distanza, incredibilmente attuale seppur con i dovuti aggiornamenti. I robot di Čapek non sono quelli del nostro tempo, ma piuttosto creature biologiche, umanoidi che ricordano un po’ il mostro di Frankenstein o i replicanti di Blade Runner.