Il castello errante di Howl: l’amore secondo Hayao Miyazaki
Il castello errante di Howl
«L’anima ha il suo peso».
Titolo originale | ハウルの動く城 |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Data d’uscita | 20 Novembre 2004 |
Durata | 119 minuti |
Genere | Animazione Anime Fantastico |
Regia | Hayao Miyazaki |
Character design | Hayao Miyazaki |
Musiche | Joe Hisaishi Youmi Kimura |
Produzione | Studio Ghibli |
Doppiatori originali | Chieko Baishō Takuya Kimura Akihiro Miwa Tatsuya Gashuin Ryūnosuke Kamiki Mitsunori Isaki Haruko Kato |
Uscita italiana | 9 Settembre 2005 |
L’amore secondo Hayao Miyazaki
Voglio raccontarvi la storia di un ragazzo e di colei che gli restituì cuore e anima, la vicenda del vanitoso e narcisista mago Howl e della giovane e anziana Sophie, i cui capelli contengono la luce delle stelle. Si incontrarono la prima volta in un remoto passato, quando lei gli promise che lo avrebbe ritrovato, in un futuro. Da quel dì, il mago non smise più di cercarla. Tratto dal romanzo omonimo del 1986 di Diana Wynne, Il castello errante di Howl è un film d’animazione giapponese del 2004, prodotto dallo Studio Ghibli e diretto dal grande maestro Hayao Miyazaki.
Un’Europa imperiale e steampunk
Il castello errante di Howl è ambientato in un mondo magico, che ricorda architettonicamente l’Europa degli inizi del ‘900, in particolare l’Alsazia degli anni precedenti alla Prima Guerra Mondiale. Si vocifera che Hayao Miyazaki si ispirò proprio alla città di Colmar, i cui edifici si ritrovano in diversi fotogrammi dell’anime.
Se nel linguaggio e nello stile di vita dei suoi abitanti il richiamo è alla società della Vienna imperiale, nelle strade della città le automobili e i mezzi di circolazione, comprese le macchine da guerra volanti mosse a vapore, richiamano straordinariamente lo Steampunk.
I legami coi film precedenti
L’armonia inaspettata dall’accostamento di epoche e stili di vita lontani fra loro dà vita a un capolavoro fantastico, un viaggio inconsueto in cui i confini fra realtà e fantasia, seppur percepiti, restano impalpabili e sospesi in una terra di mezzo, dove tutto è possibile e niente e nessuno sono quanto sembrano. I legami con tutti i film di Hayao Miyazaki sono innumerevoli: da La principessa Mononoke a La città incantata, ogni personaggio ne contiene un altro, nascosto dietro la propria parvenza.
La protagonista de Il castello errante di Howl è Sophie, una giovane ragazza di città, timida e riservata: lavora nel negozio di cappelli ereditato dal padre, convinta che la vita non le serberà grandi sorprese; vive il presente senza troppe aspettative. Una mattina, però, recandosi alla panetteria dove lavora la sorella Lettie, due discutibili gendarmi la importunano insistentemente fino all’opportuno e casuale arrivo di un bellissimo e misterioso ragazzo il quale, prendendola sotto braccio, s’alza da terra insieme a lei.
Un volo indimenticabile
Pochi non ricordano la meravigliosa scena nella quale Howl e Sophie camminano in aria, sorvolando la pittoresca città, quando l’impenetrabile mago s’accorge d’essere indissolubilmente legato a quella apparentemente sconosciuta e fragile creatura. Più tardi, di nuovo in negozio, Sophie riceve l’inquietante visita di una donna dall’aspetto curato, che indossa abiti elegantissimi: si tratta della temuta Strega delle Lande.
Nel corpo di un’anziana
Accecata dalla gelosia e resa furibonda dalle attenzioni di Howl verso di lei, le lancia una terribile maledizione e la trasforma in un’anziana signora novantenne. Impossibilitata dal sortilegio stesso a rivelare l’accaduto, Sophie è costretta a lasciare tutto e a scappare via. Ha inizio così il suo coraggioso viaggio fra le lande desolate, intrappolata nel corpo di una determinata vecchietta.
Il suo primo incontro avviene proprio sulle montagne rocciose quando, nel tentativo di procurarsi un bastone per facilitarsi il cammino, s’imbatte in uno spaventapasseri parlante, con la testa di una rapa e il sorriso identico a uno dei personaggi più famosi dello Studio Ghibli, Totoro. Testa di Rapa, che in realtà è un Principe vittima anch’egli di una maledizione, decide di seguire Sophie nel suo cammino.
Il bizzarro individuo la aiuta a trovare un ricovero per la notte, che velocemente si sta avvicinando, e la conduce alla dimora di Howl, un enorme e astruso castello errante, caratterizzato da passerelle, torrette e un’infinità di scale, ricco di comignoli che soffiano vapore da ogni dove e che si sposta sospeso in aria.
I tanti nomi del mago
All’interno del castello, la vecchietta incontra Calcifer, un demone del fuoco col quale decide di stringere un patto: se lei scioglierà la maledizione che lo tiene imprigionato in quel luogo, lui la libererà da quella che le dà le sembianze di un’anziana nonna. La mattina seguente, Sophie conosce Markl, il piccolo apprendista del mago Howl: quest’ultimo, tramite una porta magica che conduce in quattro luoghi diversi, è conosciuto con nomi differenti, Jenkins lo Stregone, Howl Pendragon e Howell Jenkins.
Sophie e Howl
Sophie comincia a darsi da fare in casa come domestica e, all’arrivo di Howl, si presenta come tale. Il mago riconosce in lei la ragazza incontrata in città, ma finge di non accorgersene e le lascia svolgere i suoi compiti; lei, dal canto suo, intuisce l’indissolubile legame tra il ragazzo e Calcifer: la vita dell’uno è strettamente dipendente da quella dell’altro. Il modo in cui Sophie riuscirà a liberarli dal sortilegio e a ritrovare la sua età racchiude la bellezza de Il castello errante di Howl e per questa ragione preferisco non svelarlo, ma lasciare a voi la meraviglia.
Tengo a sottolineare, però, che se inizialmente è Howl a salvare Sophie, il finale stravolgerà le parti: come Kiki in Kiki: consegne a domicilio, Chichiro ne La città incantata e la Principessa Mononoke, sarà lei l’artefice del suo destino, oltre che delle vite a lei legate. Tra i film più amati dallo stesso Hayao Miyazaki, Il castello errante di Howl racchiude moltissimi messaggi educativi e universali. Tra questi, la ricerca del bene; il monito contro le guerre ispirato in particolare alla drammatica Guerra in Iraq; la continua ricerca personale verso il miglioramento di sé.
Sentimenti senza età
Howl è inizialmente un ragazzo sfuggente ed egocentrico, ha difficoltà a legarsi e ha uno spiccato narcisismo. Proprio grazie all’amore per Sophie, imparerà ad andare oltre le apparenze, fino a sentire la necessita di cambiare, per poterla proteggere. Straordinaria è anche la metafora di Sophie, che fonde giovinezza e vecchiaia. La Sophie anziana è meno forte fisicamente, ma è più determinata, saggia e sicura di sé rispetto a quella giovane. Qui Hayao Miyazaki mostra quanto l’età sia ininfluente sui sentimenti: sono proprio quelli provati da lei per Howl a riportarla ragazzina, fin quasi bambina.
Le animazioni
Il castello errante di Howl è un capolavoro anche nel suo impatto visivo ineguagliabile, composto da 1.400 disegni realizzati a mano e colorati ad acrilico, poi scansionati e lavorati al computer. Vanta una grafica straordinaria, realizzata attraverso l’uso delle tecniche di lavorazione digitale più avanzate dell’epoca. Per la costruzione del castello volante, Hayao Miyazaki si ispirò ai lavori futuristi di Albert Robida, dando sfogo a tutta la sua fantasia.
La novità principale de Il castello errante di Howl è, però, nella prima avventura di Hayao Miyazaki nei territori di una storia d’amore, identificando il sentimento con la dedizione e la passione reciproca, d’alimentare continuamente, perché nulla dura altrimenti.
Romantico e concreto allo stesso tempo, Il castello errante di Howl non offre spazio alla disillusione e mostra come l’accettazione dell’altro implichi l’accoglimento di tutte le sue infinite sfaccettature.
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Titolo originale | ハウルの動く城 |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Data d’uscita | 20 Novembre 2004 |
Durata | 119 minuti |
Genere | Animazione Anime Fantastico |
Regia | Hayao Miyazaki |
Character design | Hayao Miyazaki |
Musiche | Joe Hisaishi Youmi Kimura |
Produzione | Studio Ghibli |
Doppiatori originali | Chieko Baishō Takuya Kimura Akihiro Miwa Tatsuya Gashuin Ryūnosuke Kamiki Mitsunori Isaki Haruko Kato |
Uscita italiana | 9 Settembre 2005 |