Il corvo | Una questione di tempo e spazio | Recensione
Il voto di Nerdface:
2.5 out of 5.0 stars
Titolo originale | The crow |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Francia Regno Unito USA |
Anno | 2024 |
Durata | 111 minuti |
Uscita | 28 Agosto 2024 |
Genere | Cinecomic Fantastico |
Regia | Rupert Sanders |
Sceneggiatura | Zach Baylin William Josef Schneider |
Fotografia | Steve Annis |
Musiche | Volker Bertelmann |
Produzione | Hassell Free Productions Davis-Films The Electric Shadow Company Edward R. Pressman Film Pressman Film Sony Pictures Entertainment |
Distribuzione | Eagle Pictures |
Cast | Bill Skarsgård FKA twigs Danny Huston Josette Simon Laura Birn Sami Bouajila Isabella Wei Jordan Bolger |
Il voto di Nerdface:
2.5 out of 5.0 stars
«True love never dies»
Tempo e spazio sono direttamente proporzionali alla riuscita di una battuta su un evento tragico. Tanto saranno distanti in termini di anni e di chilometri, quanto più ci sganasceremo, anche di fronte alla più scorretta e cinica freddura. Per districarci nel racconto de Il corvo, nuova riproposizione del celebre fumetto di James O’Barr da poco al cinema con Eagle Pictures e già abbondantemente massacrato da critica e pubblico, prenderemo in prestito proprio queste coordinate, per tentare di capire se meriti davvero questa stroncatura generale.
Il fumetto di James O’Barr
Partiamo proprio dalla storia originale. È il 1988 quando Il corvo approda per la prima volta in libreria. James O’Barr matura la sua storia elaborando un evento tragico che lo coinvolse direttamente, per sublimare la perdita della sua ragazza, uccisa da un pirata della strada quando aveva solo 18 anni.
Gli ingredienti di un successo
Romantico, violento e gotico, Il corvo vedeva il protagonista, Eric Draven, risorgere per cercare vendetta dell’omicidio suo e della sua compagna, Shelly, compiuto da alcuni criminali, proprio quando stavano per sposarsi. James O’Barr disegna una vicenda cupa eppure piena d’amore come d’umorismo, non a caso scandita dai testi dei Joy Division e dai versi di Rimbaud.
Quando, nel 1994, Alex Proyas porta in sala il film tratto dal fumetto, le pur numerose licenze artistiche saranno oscurate da un’altra tragedia, la morte sul set dell’attore protagonista, Brandon Lee, ferito da un colpo di pistola che sarebbe dovuto essere a salve e, per un tragico errore, fu invece caricata con una munizione vera.
Piove ancora
Il corvo travalicò, così, il cinema e diventò il simbolo di una generazione che partecipò a un dramma uscito dallo schermo, scandito dalle note dei The Cure. Si librò in volo e si cristallizzò nel ricordo di un attore il quale, proprio con quel film, si stava giocando la sua grande occasione. L’impatto fu enorme e risuona ancora. Piove ancora, parafrasando una celebre frase del lungometraggio.
È con questo tempo e questo spazio che Il corvo di Rupert Sanders deve dunque confrontarsi, piaccia o meno. Ne siamo consapevoli, anche su queste pagine che sono sempre state aperte ad accogliere rielaborazioni, adattamenti o rivisitazioni e a non cedere nella trappola dell’oltraggio, ululato da fanbase tossiche.
La produzione travagliata del film
Il film con protagonista Bill Skarsgård ha subìto una produzione molto travagliata, che ha visto avvicendarsi registi e cast; in un determinato momento, Eric avrebbe potuto avere addirittura i muscoli di Jason Momoa.
In sala, così, arrivano sempre Eric e Shelly, ma sono diversi: non sono più due artisti innamorati, ma due tossicodipendenti problematici che si conoscono in una comunità, da cui evadono. Lei, però, ha un nemico demoniaco sulle sue tracce e l’esito sarà fatale per entrambi i giovani.
Un altro corvo
Sarà il vostro rapporto con Il corvo di Brandon Lee a determinare se detesterete o meno questa nuova versione, che pesca dal fumetto qualche citazione, non sempre centrata, per la verità, vive di qualche sprazzo che sembra richiamare le atmosfere del passato, ma propone una storia diversa, un altro corvo, evidentemente non rivolta al pubblico che si schiantò sul film del 1994, ma su quello che potrebbe immedesimarsi in un protagonista più vicino a un Lazza qualsiasi, che a un’icona new wave.
Questa scelta, al di là della sua riuscita, è corretta dal nostro punto di vista. Il corvo di Rupert Sanders è molto più sanguinoso e ha decisamente meno pretese artistiche. Occorre chiedersi fin dove volerà, se saprà imporsi nell’immaginario di una generazione, come seppe fare il precedente.
Amore e violenza
Noi temiamo di no, nonostante il film presenti una storia d’amore, abbia un protagonista ricco di fascino e tenti d’impostare una trama in cui il ragazzo dovrà ricercare un equilibrio tra amore e violenza.
A proposito di Bill Skarsgård: l’attore ce la mette tutta ed è forse il vero e solo elemento di forza de Il corvo che, pur nel corretto tentativo di non ricalcare la pesante eredità del passato, soffre comunque di una trama che palesa la produzione travagliata. Tempo e spazio, dunque: siete anche voi fermi agli anni ’90?
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Titolo originale | The crow |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Francia Regno Unito USA |
Anno | 2024 |
Durata | 111 minuti |
Uscita | 28 Agosto 2024 |
Genere | Cinecomic Fantastico |
Regia | Rupert Sanders |
Sceneggiatura | Zach Baylin William Josef Schneider |
Fotografia | Steve Annis |
Musiche | Volker Bertelmann |
Produzione | Hassell Free Productions Davis-Films The Electric Shadow Company Edward R. Pressman Film Pressman Film Sony Pictures Entertainment |
Distribuzione | Eagle Pictures |
Cast | Bill Skarsgård FKA twigs Danny Huston Josette Simon Laura Birn Sami Bouajila Isabella Wei Jordan Bolger |