Il grande dittatore: il monito perenne di Charlie Chaplin
Il grande dittatore
«Dobbiamo far sì che il popolo li odi».
Titolo originale | The great dictator |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Data d’uscita | 23 Ottobre 1940 |
Durata | 140 minuti |
Genere | Comico |
Regia | Charlie Chaplin |
Cast | Charlie Chaplin Paulette Goddard Jack Oakie Reginald Gardiner Henry Daniell Billy Gilbert Grace Hayle Carter DeHaven Maurice Moscovitch Emma Dunn Bernard Gorcey Paul Weigel |
Uscita italiana | 25 Giugno 1945 |
Un monito perenne
Se non conoscete Charlie Chaplin, evidentemente avete vissuto su un altro pianeta. E un po’ vi invidio. Ma se siete terrestri e non avete mai visto o non avete mai sentito parlare de Il grande dittatore, allora avete pochissime scuse.
Un parodia feroce
Stiamo parlando di uno dei film più famosi e geniali dell’attore inglese, celebre per il suo personaggio del vagabondo. Nel 1940, poco prima dell’entrata in guerra degli USA, Il grande dittatore esce in sala. Charlie Chaplin interpreta due ruoli: uno è quello di un barbiere ebreo, l’altro è quello di Adenoid Hynkel, dittatore della Tomania, nazione di fantasia. Ferocissima parodia del nazismo e di Adolf Hitler, Il grande dittatore restituisce un ritratto del Führer particolarmente preciso e inquietante, ancor prima della scoperta dei campi di concentramento.
La percezione del pericolo
Per chi non lo sapesse, non moltissimi statunitensi all’inizio della carriera politica di Hitler ne percepivano il pericolo, per l’Europa e non solo: un atteggiamento attendista, mantenuto anche dopo l’invasione della Polonia del 1939. Pur rimanendo l’opinione pubblica ostile al Terzo Reich, si era ancora restii a uscire dall’isolazionismo della politica estera americana per entrare nel conflitto: questa riottosità sarà rotta solo dopo Pearl Harbor, il 7 Dicembre 1941.
Ma Charlie Chaplin non era americano, bensì inglese, e possiamo supporre che avesse ben intuito la pericolosa vena di follia di Hitler, per renderla volutamente manifesta. Perché ne Il grande dittatore è chiaro come viri al grottesco, pur riuscendo a rimanere assolutamente ancorato alla realtà. E quel ponte tra reale e surreale è rappresentato proprio dalla figura di Hynkel.
Hynkel
Mentre arringa il suo popolo, infatti, Hynkel è invasato da un fuoco da molti creduto amor patrio, ma che si rivelerà essere puro e cieco fanatismo. Lo stesso microfono si piega sotto la sua voce. Già in questa scena possiamo facilmente riconoscere, oltre la gag, la metafora di un popolo sovrastato da un pazzo, capace solo d’urlare più forte degli altri. Non c’è casualità in nessuna delle scelte di copione di Charlie Chaplin e dietro la trovata comica c’è sempre un ragionamento elaborato e profondo.
La scena del mappamondo
Come nell’altra scena celebre, quella dove Hynkel gioca con il mappamondo. Hitler faceva paura a Charlie Chaplin, per questo voleva ridicolizzarlo. Al contempo, renderne manifesta l’insania. Era un monito su quanto poteva essere capace un matto se gli si lasciava tempo per organizzarsi. Tempo, drammaticamente, il Führer ne avrà troppo. La conquista della Polonia era arrivata appena l’anno prima e già le truppe tedesche si avvicinavano alla Francia, rendendo manifesto l’intento del Terzo Reich.
Il grande dittatore fu un film scomodo e, tuttavia, alla luce quanto solo dopo si sarebbe scoperto, perfino ottimista: portò un pubblico numeroso, stando agli incassi di circa 5 milioni di dollari, a fronte di una spesa di due, a osservare la follia degli avvenimenti oltre l’Oceano praticamente nello stesso momento in cui accadevano.
E forse, se gli USA avessero saputo prima la reale entità delle azioni di Hitler, probabilmente non si sarebbero sognati di citare in giudizio Charlie Chaplin per essere ascoltato da una sottocommissione del Senato, intenta a indagare sulla diffusione di propaganda alla guerra… Lo stesso regista e attore ribadì che, se avesse conosciuto le atrocità dei campi di concentramento, non si sarebbe sognato di prendere in giro la ferocia dei nazisti.
L’incredibile censura
Ci permettiamo, però, di non essere affatto d’accordo con questa affermazione di Charlie Chaplin. Il suo fu un ritratto perfetto e, guardandolo ora, sappiamo quanto fece bene a dipingerlo, per un mondo che in quel momento probabilmente non lo meritava. Il grande dittatore, infatti, fu bandito non solo nelle nazioni occupate dall’Asse, ma anche in Inghilterra, per non peggiorare i rapporti diplomatici con la Germania.
I sudditi di Sua Maestà dovettero attendere il precipitare degli eventi e poterono vedere Il grande dittatore solo nel 1941. Sempre meglio che in Italia, ovviamente. Da noi la pellicola arrivò nel 1949 e con pesanti tagli, poi di nuovo nel 1960 e ancora nel 1972, in una versione mortificata ancora dalla forbice del censore.
Bonito Napaloni
Motivo dello scandalo? la presenza di Bonito Napaloni, caricatura di Benito Mussolini, in visita a Hynkel con la moglie. Queste scene furono totalmente eliminate, per non offendere la sensibilità della vera Donna Rachele, ancora in vita. Solo nel 1988 arrivò la versione integrale, basata sull’edizione francese e con parecchie imperfezioni di doppiaggio.
Storia del cinema
Il grande dittatore valse a Charlie Chaplin ben 5 nomination agli Oscar. Eppure non lo salvarono qualche anno dopo dalle aspre critiche di anti americanismo mossegli dai maccartisti e per le quali deciderà d’abbandonare gli USA, per trasferirsi in Svizzera. Oggi, lontani dai quei fanatismi, Il grande dittatore è riconosciuto come uno dei film migliori della storia del cinema, da guardare e riguardare ogni volta.
Probabilmente, l’opera di Charlie Chaplin spaventò non solo su un piano politico, ponendo il pubblico di fronte a un futuro che drammaticamente si manifesterà di lì a pochi anni, ma anche su un livello più sottile e intimo: ci mise in guardia sul grande dittatore insito in ognuno di noi.
Condividi il post
Titolo originale | The great dictator |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Data d’uscita | 23 Ottobre 1940 |
Durata | 140 minuti |
Genere | Comico |
Regia | Charlie Chaplin |
Cast | Charlie Chaplin Paulette Goddard Jack Oakie Reginald Gardiner Henry Daniell Billy Gilbert Grace Hayle Carter DeHaven Maurice Moscovitch Emma Dunn Bernard Gorcey Paul Weigel |
Uscita italiana | 25 Giugno 1945 |