Il principe cerca moglie: la favola secondo John Landis
Il principe cerca moglie
«No journey is too great when one finds what he seeks».
Titolo originale | Coming to America |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Data d’uscita | 29 Giugno 1988 |
Durata | 116 minuti |
Genere | Commedia |
Regia | John Landis |
Cast | Eddie Murphy Arsenio Hall Shari Headley James Earl Jones Madge Sinclair John Amos Paul Bates Eriq La Salle Allison Dean Vanessa Bell Calloway Frankie Faison Louie Anderson Elaine Kagan Calvin Lochart Samuel L. Jackson Clint Smith Ruben Santiago-Hudson Cuba Gooding Jr. Tobe Hooper |
Uscita italiana | 30 Settembre 1988 |
Queens
1988. Esce al cinema Il principe cerca moglie, film di John Landis: incassa più d’ogni altro e conquista critica e pubblico, seducendo la prima coi toni della commedia romantica, retta da uno strepitoso Eddie Murphy, e il secondo con gag e trovate che, se ci fossero oggi, darebbero vita a una serie infinita di meme. La storia è semplice: Akeem, principe dello Stato fittizio africano di Zamunda, vive nell’agio e nel lusso derivanti dalle sue nobili origini. È ormai in età da matrimonio, dunque i genitori gli presentano la sua futura sposa, la bellissima Imani Izzi, la quale fin da piccola è stata educata a soddisfare tutti i suoi desideri.
In viaggio verso il Queens
Ma Akeem è annoiato dalla sua vita così facile e, in più, vuole trovare una donna che lo ami per quel che è, non per quanto ha, tantomeno perché è stata educata a farlo. Così, il giovane decide d’andare a cercare il vero amore a New York, accompagnato dal suo fido servitore, interpretato da quella spalla perfetta di Arsenio Hall: quale luogo migliore del Queens per trovare una Regina? Nomen omen!
Equivoci e situazioni surreali
Ne nascono una serie infinita di equivoci e di situazioni surreali, colonna portante di un film che vuole sottolineare la ricchezza d’animo del protagonista, ora costretto a uno stato di povertà e a doversi guadagnare rispetto e pagnotta. Akeem non vuole rivelare a nessuno la sua vera identità e trova un impiego in un fast food, da McDowell; al contrario, il suo amico e servitore vorrebbe tornare al più presto alla vita agiata di Corte.
Inutile dire che il protagonista avrà il suo bel daffare per conquistare, poi, la donna della quale s’innamorerà. Nonché il padre di lei, suo datore di lavoro. Il personaggio del Principe è nobile nel senso più ampio del termine, ingenuo quasi ma, come ogni commedia che si rispetti, anche chi gli si oppone non è mai una figura negativa. Il padre della sua futura moglie, per esempio, non è cattivo: ormai benestante, viene però da una vita di lavoro duro, vive in quartiere difficile, vuole competere con McDonald e per la sua principessa sogna un futuro agiato. Sarà quindi contrario a darla in sposa a uno senz’arte né parte, non conoscendo la vera identità del suo dipendente.
Due (quasi) prime apparizioni
L’unico personaggio negativo, sebbene caricaturale, è il rivale in amore d’Akeem, interpretato da un giovanissimo Eriq La Salle, il Dottor Benton di E.R.: medici in prima linea. Darryl, questo il nome, è un giovinastro benestante, ma assolutamente povero di spirito. Senza dimenticare la fugace apparizione di Samuel L. Jackson, alle prime esperienze cinematografiche e nei panni di un ladro, messo a terra letteralmente a suon di scopettate dal Principe, forte degli allenamenti avuti a Corte.
Ribaltare la prospettiva
Ne Il principe cerca moglie la distinzione tra ricco e povero è data non dal denaro, bensì dall’onestà. John Landis ci racconta una favola e non può andare diversamente, se abbiamo un Principe e una futura Principessa. Ma la loro storia ribalta un certo topos narrativo, per il quale il povero va negli USA in cerca di fortuna, mentre mantiene quello legato alla Principessa di umili origini e dell’amore, che sa vincere le ostilità familiari. Non a caso, Coming to America è il titolo originale del film.
Il principe cerca moglie è tra le migliori commedie degli anni ’80, di cui usa tutti gli ingredienti: una durata corretta, una storia semplice, positiva e sorretta da personaggi ben caratterizzati; sai cosa accadrà, ma il come ne determina il senso e la bellezza.
Inoltre, è arricchito da alcune perle. John Landis gioca nel citare se stesso e mette anche il metafilm See you next wednesday, pellicola finta già presente in Un lupo mannaro americano a Londra. C’è anche un piccolo cammeo dei fratelli Duke, i cattivi di Una poltrona per due, ora ridotti in povertà e ai quali Akeem dona alcuni soldi.
Il barber shop
In più, Eddie Murphy e Arsenio Hall interpretano diversi ruoli, piccole parti caricaturali: rivestiti di lattice e parrucche, si prendono la libertà di svincolarsi dai rispettivi personaggi principali. Come nei migliori cliché delle pellicole black, alcuni di essi li ritroviamo nell’immancabile barber shop in cui la comunità maschile di colore si riunisce per parlare di boxe e di vita; c’è anche Cuba Gooding Jr. tra loro e, forse, ai più giovani lettori di Nerdface sarà più chiaro perché proprio da un barbiere muove la vicenda di Luke Cage, nella serie Netflix.
Condividi il post
Titolo originale | Coming to America |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Data d’uscita | 29 Giugno 1988 |
Durata | 116 minuti |
Genere | Commedia |
Regia | John Landis |
Cast | Eddie Murphy Arsenio Hall Shari Headley James Earl Jones Madge Sinclair John Amos Paul Bates Eriq La Salle Allison Dean Vanessa Bell Calloway Frankie Faison Louie Anderson Elaine Kagan Calvin Lochart Samuel L. Jackson Clint Smith Ruben Santiago-Hudson Cuba Gooding Jr. Tobe Hooper |
Uscita italiana | 30 Settembre 1988 |