Il serpente e l’arcobaleno: gli zombie diventano le vittime
Il serpente e l’arcobaleno
«Death is not the end».
Titolo originale | The serpent and the rainbow |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 1988 |
Durata | 98 minuti |
Genere | Horror |
Regia | Wes Craven |
Cast | Bill Pullman Cathy Tyson Zakes Mokae Paul Winfield Brent Jennings Conrad Roberts Badja Djola Theresa Merritt Michael Gough Paul Guilfoyle |
Poveri zombie
Per parlare de Il serpente e l’arcobaleno, film del 1988 di Wes Craven, occorre una premessa. A me piacciono tanto gli zombie movie e sono solito ripetere che tutto è meglio con gli zombie (e coi dinosauri, ma questa è un’altra storia). Non lo dico a caso perché, se è vero che il genere è stato strizzato per benino in tutte le sue sfaccettature nel corso degli ultimi dieci anni, altrettanto vero risulta come nelle mani di un grande maestro i morti viventi abbiano ancora moltissimo da dire.
Morti (ben) viventi
Grazie a serie TV come The walking dead, a film e videogiochi come Resident evil, anche i meno appassionati sanno perfettamente cosa sia uno zombie, come si scappi da esso o come si combatta e s’uccida di nuovo e per sempre. I morti viventi hanno condito la nostra vita in ogni salsa, dilagando in generi non a loro congeniali, come la commedia Benvenuti a Zombieland o addirittura la storia romantica di Warm bodies.
Una storia di Voodoo
Ho digerito questa loro ricollocazione, anche in contesti lontani dal loro archetipo o se ridotti recentemente a marginale contorno di altre vicende, appagato nel vederli divenuti vere e proprie icone. E poi, li avevo già visti in forme molto diverse, come ne Il serpente e l’arcobaleno, per l’appunto.
Film di Wes Craven del 1988 è, a prima vista, una pellicola di zombie. Tratto dal libro omonimo di Wade Davis, è ambientato nella Haiti della dittatura di François Duvalier, conosciuto anche come Papa Doc, e del suo successore e figlio Baby Doc. Narra la storia, forse vera, di un uomo trasformato in zombie da uno stregone voodoo.
Per investigare sul caso arriva sull’isola l’antropologo Dennis Allan, interpretato da un giovanissimo Bill Pullman, il quale si trova subito invischiato in una storia dal sapore esotico ed esoterico, nella quale antichi rituali e politica moderna si mescolano perfettamente. In breve, gli zombie de Il serpente e l’arcobaleno non sono morti viventi o, perlomeno, non lo sono nel senso tradizionale del termine.
Un perfido stregone
Si tratta, invece, di persone finite sotto il controllo di un perfido stregone che ne ha, in qualche modo, imbrigliato la volontà. La loro mente è annebbiata da una tossina che li rende schiavi; dove la chimica non arriva, ci pensa la paura delle ritorsioni dello stregone, padrone assoluto della vita delle sue creature.
Un sottotesto politico
Lo stesso Papa Doc era solito utilizzare l’antica religione haitiana per combattere il dissenso. Indubbiamente, il sottotesto politico è visibilissimo, come anche lo è la denuncia sociale riportata da Wes Craven, in questa tra più impegnate delle sue pellicole. Quando un uomo non ha più possibilità di decidere, allora non è più libero; quando non è libero, allora è già diventato uno zombie. Quando la paura lo tiene fermo, è solo un guscio vuoto, di cui il potere può disporre come meglio crede.
Tra finzione e realtà
Ne Il serpente e l’arcobaleno, lo stregone è anche il capo della polizia del dittatore, giusto per rendere ancora più evidente le implicazioni politiche. C’è da dire che Papa Doc muore nel 1971 e che la palla passa al figlio Baby Doc, il quale sarà deposto nel 1986. La ribellione contro la dittatura dei Doc è narrata nel film ed è parte importante del finale de Il serpente e l’arcobaleno.
Mentre il popolo si ribella, anche il protagonista del film si scontra contro lo stregone, il braccio esecutore della vecchia dittatura. È uno scontro fisico al quale gli stessi spiriti voodoo prendono parte e si dimostrano alleati dello scienziato americano. Il serpente e l’arcobaleno è una pellicola particolare, che intreccia realtà e fantasia più di quanto avesse fatto il libro prima, soprattutto perché Wade Davis non scriveva un romanzo, ma un’«esperienza personale e reale», mentre invece Wes Craven utilizza il cinema per veicolare un altro messaggio.
Da carnefici a vittime
Al termine di tutto rimangono gli zombie, vittime ormai e non più carnefici. Mostri da denuncia sociale, diversi da quelli cui siete abituati, perché vivi e non viventi, ma ai quali già George A. Romero, nel suo Zombi (1978) aveva dato, in qualche modo, una connotazione politica e sociale.
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Titolo originale | The serpent and the rainbow |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 1988 |
Durata | 98 minuti |
Genere | Horror |
Regia | Wes Craven |
Cast | Bill Pullman Cathy Tyson Zakes Mokae Paul Winfield Brent Jennings Conrad Roberts Badja Djola Theresa Merritt Michael Gough Paul Guilfoyle |