Jake Gyllenhaal: l’energia caotica di un attore sorprendente
Jake Gyllenhaal
«I admire actors and artists who devote just as much time to their life as they do to their work».
Energia caotica
In teoria è semplice parlare di Jake Gyllenhaal, uno degli attori più importanti del panorama odierno. Basta guardare solo ai suoi film: tra cult come Brokeback Mountain e Donnie Darko, passando per Enemy e Prisoners con Denis Villeneuve, per giungere al ruolo di Mysterio in Spiderman: far from home, in oltre vent’anni di carriera non ha fatto altro che confermare la sua versatilità, il suo talento e il suo immenso star power.
Una curiosa immagine pubblica
L’aspetto più interessante dell’attore americano, però, è la sua immagine pubblica, segnata da quelle che il giornalista R. Eric Thomas ha definito sulle pagine di Elle «profonde riserve d’energia caotica». Con questa espressione s’intende un comportamento inaspettato e fuori dagli schemi, solitamente per il divertimento comune e in generale per scatenare, come dice il nome stesso, un po’ di sana confusione.
Caos
Si tratta di un aspetto dell’immagine pubblica di Jake Gyllenhaal emerso raramente agli inizi della sua carriera, con l’eccezione di quando presentò il Saturday Night Live, ai tempi della promozione di Brokeback Mountain, scegliendo di cantare And I’m telling you I’m not going vestito come un membro del cast di Dreamgirls. Durante il press tour di Life, più che altro per la compagnia del collega Ryan Reynolds, e di Spiderman: far from home questo caos emerse in tutta la sua potenza, portando Jake Gyllenhaal a criticare in tutta serietà la posizione anti-mantelli della stilista de Gli Incredibili Edna Mode, a chiedere delucidazioni sulla trama di Donnie Darko ad alcuni cagnolini e a decretare Gli orsetti del cuore la sua pellicola di supereroi preferita.
L’amore dei fan verso questo lato oscuro di Jake Gyllenhaal ha portato alla creazione, nel Luglio 2019, del profilo Twitter @GyllenhaalFacts, dedicato a «fatti 100% reali sull’attore più amato da tutti». Tra queste curiosità (fittizie, nate dalle menti degli admin e dei follower) troviamo:
– Ogni 4 Luglio Jake Gyllenhaal muove la Statua della Libertà un centimetro più a Nord.
– Jake Gyllenhaal può controllare i piccioni con la sua mente.
– Jake Gyllenhaal è di cinque anni più vecchio della Regina Elisabetta.
– Jake Gyllenhaal causerà la caduta del Capitalismo.
– Jake Gyllenhaal conta le sue dita dei piedi ogni notte per essere sicuro che non ne sia fuggita nessuna.
Vistoso
Quest’energia caotica, emersa solamente in interviste o in occasione di eventi pubblici, straripò nella sua carriera attoriale solo a partire dal 2017 con Okja, di Bong Joon-ho, dove Jake Gyllenhaal interpreta lo zoologo Johnny Wilcox. Il critico di Vulture Kyle Buchanan la definì «una performance talmente vistosa, da essere visibile dallo Spazio». Ogni dettaglio è spinto all’estremo, dall’outfit stravagante al baffo anni ’80, passando per le battute urlate e gli occhi spalancati.
Jake Gyllenhaal in un’intervista a Independent ha definito il suo personaggio un performer terribile, come tanti che abitano la televisione per bambini, la cui natura camp è amplificata dalla lente cinematografica. È stata proprio l’interpretazione dell’attore in Okja a convincere il comico John Mulaney a sceglierlo per una piccola parte nel suo speciale su Netflix John Mulaney and the sack lunch bunch, forse l’apice del caos di Jake Gyllenhaal.
Il progetto era un programma per bambini, sullo stile di quelli classici come Mister Rogers’ neighborhood, ma aggiornandolo al gusto e all’umorismo odierno. Jake Gyllenhaal interpreta Mr. Music, uno stravagante signore che vuole insegnare al giovane pubblico a trovare la musica anche nella quotidianità.
Esuberante
Fin dal suo ingresso fin troppo esuberante sul set, segnato da una calcio a un vaso, finito per terra, il pubblico capisce che dovrà abbandonare qualsiasi idea o preconcetto sull’attore americano. In nemmeno trenta secondi, Jake Gyllenhaal riesce a insultare il clarinetto tanto amato da una bambina e a far preoccupare gli altri per il suo comportamento a dir poco erratico. Si esibisce poi in un numero musicale, registrato completamente live a causa degli impegni teatrali.
La premessa è di far sentire i rumori prodotti da strumenti d’uso comune, ma questi son talmente flebili che non riescono nemmeno ad avvicinarsi all’intensità della musica strumentale che lo accompagna nel canto. Nel corso della canzone, rendendosi conto del suo totale fallimento, i suoi occhi si fanno più spalancati e i suoi modi sempre più assurdi, portando i bambini a chiedersi se Mr. Music stia davvero bene.
Il picco della carriera?
I commenti sotto il video della performance su YouTube evidenziano ulteriormente l’apprezzamento del pubblico verso quello che alcuni definiscono il «picco della carriera di Jake Gyllenhaal». C’è chi invoca una vittoria agli Emmy e chi, invece, dice d’amare il suo impegno totale anche per i ruoli meno importanti. Sono in molti a dire che, forse, Jake Gyllenhaal non stia nemmeno recitando e che si trovi più semplicemente nel suo habitat naturale. Che sia così oppure no, un ruolo come quello di Mr. Music lascia sperare che Jake Gyllenhaal possa finalmente sfruttare questa energia caotica anche nei suoi film.