James McAvoy: la carriera del nuovo volto di Charles Xavier
James McAvoy
«I am a nerd, but I don’t dive head-first into any fiefdom of nerdiness, except for maybe Star Trek».
Attore X
Nella filmografia di James McAvoy ci sono ben più di un paio di titoli interessanti e l’elenco, col passare del tempo, sembra continuare a migliorare, arricchendosi di tante gemme. Attore scozzese nato a Glasgow, ha un’infanzia piuttosto turbolenta, coi genitori che divorziano quand’è ancora un bambino e coi nonni che lo accolgono a vivere da loro. Se le radici non sono salde, nessuno può sapere se e come la pianta crescerà, naturale quindi che anche James McAvoy coltivi negli anni dell’adolescenza una certa inquietudine, che lo porterà a valutare sia una carriera nella Marina Militare, sia una vita da missionario.
Le Cronache di Narnia
Ovviamente sarà poi la recitazione ad attrarlo e, caso più unico che raro per un attore inglese, sarà direttamente il grande schermo ad accoglierlo. Se il debutto è nel 1995, con The near room, gli anni successivi gli permettono di consolidare la sua professionalità, prima che arrivi il vero e proprio lancio nell’Olimpo. Nel 2005, infatti, esce il primo film de Le cronache di Narnia e James McAvoy diventa riconoscibilissimo agli spettatori, interpretando Tumnus il Fauno.
Il ruolo gli vale una nomination come Miglior Debutto agli Empire Awards, premio che poi vincerà come Miglior Attore nel 2008 (con Espiazione) e nel 2014 (grazie a Filth). Appena l’anno dopo aver indossato gli zoccoli di Tumnus, per James McAvoy arriva il momento di partecipare a una produzione di quelle indimenticabili.
L’ultimo Re di Scozia
Lo ritroviamo, infatti, a fianco di Forest Whitaker ne L’ultimo Re di Scozia. La pellicola lo vede nei panni di un giovane medico scozzese destinato a diventare consigliere del dittatore ugandese Idi Amin Dada. Whitaker vince l’Oscar per la sua interpretazione, mentre James McAvoy deve accontentarsi di una nomination ai Bafta, come Miglior Attore Non Protagonista. Altri film degni di nota sono Espiazione (2007), tratto dall’omonimo romanzo di Ian McEwan, e l’interessante Becoming Jane (2007), sulla giovinezza di Jane Austen.
Wanted
Nel 2008, invece, possiamo registrare il suo primo passo nel mondo dei cinecomic. L’occasione è la trasposizione omonima della miniserie a fumetti Wanted, di Mark Millar. Al fianco di una turgidissima Angelina Jolie, James McAvoy interpreta l’ultimo erede di una confraternita di assassini.
Pellicola godibile, ma decisamente non un capolavoro, Wanted non riesce a bissare il successo della sua controparte a fumetti che, insieme ad altre opere di Millar, è quasi un cult.
X-Men
Ci vuole poco, però, per tornare sul set di un film ispirato ai fumetti e nei panni difficilissimi del Professor X, mentore di giovani mutanti, in X-Men: l’inizio (2011). Con un cast ben scelto, il primo capitolo del nuovo corso dei mutanti Marvel convince, sebbene molti lo reputino leggermente sottotono. Da quel momento James McAvoy è il nuovo volto di Charles Xavier, sottraendo il ruolo al collega inglese, Sir Patrick Stewart.
Interpreterà il Professor X anche in X-Men: giorni di un futuro passato (2014) e in X-Men: Apocalypse (2016), con in mezzo un’escursione nell’horror, col poco fortunato Victor: la storia segreta del Dr. Frankenstein (2015). Si nota un crescendo da un capitolo all’altro e ci piace pensare che il regista, Bryan Singer, con Apocalisse sia riuscito nell’impresa di realizzare un buon film sui Mutanti, cosa che cercava di fare fin dal 2000. Ovviamente la presenza di James McAvoy sarà confermata nel conclusivo (e discutibile) X-Men: Dark Phoenix.
Split
I cinecomic hanno portato decisamente bene alla carriera di James McAvoy, ma ci voleva un genio eclettico come quello di M. Night Shyamalan per permettere all’attore d’alzare l’asticella con un altro film di supereroi, ma travestito da thriller. Nel 2016, infatti, esce Split e la prova di James McAvoy è di quelle complesse: deve interpretare un uomo con molte differenti personalità, ben ventitré.
Prodotto con poco più di 9 milioni di dollari, Split ne incassa oltre 250 e a convincere la maggior parte del pubblico a sganciare il prezzo del biglietto è proprio la performance di James McAvoy. Per non parlare, poi, del finale, che ha fatto battere le mani a molte persone in sala, per via del twist decisamente inaspettato e per l’apertura al seguito, Glass, che non ha deluso le aspettative, pur senza brillare in modo accecante.
Altri film da vedere
Insomma, appena ti giri James McAvoy ha già fatto un film che vuoi vedere: è bello che stia accadendo con una certa costanza negli ultimi anni. È il caso di almeno altre due pellicole, sebbene molto diverse tra loro. La primo è Atomica Bionda (2017), altro cinecomic ambientato durante la Guerra Fredda, in cui James McAvoy deve districarsi una spy story, contrapposto a una tostissima Charlize Theron; l’altro è Submergence (2017), pellicola d’autore diretta da Wim Wenders. Ultima fatica che vogliamo segnalare è l’ulteriore escursione dell’attore nell’universo narrativo dell’Horror, con la sua partecipazione a IT: Capitolo Due, film conclusivo tratto dal capolavoro di Stephen King.