Keanu Reeves: troppo buono per essere vero!
Keanu Reeves
«The simple act of paying attention can take you a long way».
Un’irresistibile scalata nerd
Keanu Reeves: è arrivato il momento di spulciare nella sua carriera per vedere su quale gradino si pone nella nostra scala nerd. Nasce a Beirut, figlio di una britannica ballerina e di un geologo col corredo genetico più multietnico possiate immaginare: nel suo DNA ci sono infatti geni hawaiani, italiani, nipponici, cinesi, portoghesi, olandesi e chi più ne ha più ne metta. Da questo mix nasce Keanu Reeves, il cui nome è un’abbreviazione di una parola hawaiana che vuol dire «brezza che sale dal mare fin sulla montagna».
Il trasferimento in Canada
La famiglia si sfalda presto, però. Madre e figli si trasferiscono in Canada e col papà, dedito all’abuso di droghe, cessano ogni contatto. Lì il giovane Keanu Reeves s’appassiona allo sport, soprattutto all’hockey su ghiaccio, nel quale si guadagna il soprannome di The Wall, giocando in porta, e alla recitazione.
L’esordio nel cinema
Nel 1986 è possibile fissare l’esordio nel mondo del cinema col film I ragazzi del fiume, cui segue il primo ruolo da protagonista in Spalle larghe, pellicola dedicata proprio al mondo dell’hockey. Ma, per il grande pubblico, la leggenda di Keanu Reeves nasce nel 1991 con Point break, di Kathryn Bigelow, titolo che lo fa salire parecchi gradini nella nostra scala nerd.
Keanu Reeves, sebbene non ci sarebbe bisogno di ricordarlo, interpreta un poliziotto alle calcagna di una banda di rapinatori surfisti e mascherati da Presidenti degli USA, guidata dal compianto Patrick Swayze. Una curiosità: per la parte dovette imparare a surfare, attività da vero fico che continua a praticare con passione da allora.
Alla corte di grandi registi
Il successo di Point break lo catapulta al top della notorietà, tanto da trovarlo l’anno successivo, scelto da Francis Ford Coppola in persona, interpretare l’avvocato Jonathan Harker in Dracula di Bram Stoker. E fino al 1993 Keanu Reeves colleziona un trittico niente male di registi: lo troviamo, infatti, in Molto rumore per nulla di Kenneth Branagh, in Cowgirl di Gus Van Sant e in Piccolo Buddha di Bernardo Bertolucci.
Speed
Poliedrico come devono essere tutti i grandi attori, Keanu Reeves riesce a passare dal cinema impegnato a quello più leggero e nel 1994 sgancia una bomba ulteriore su Hollywood, recitando in Speed, insieme a Sandra Bullock, della quale diventerà amico inseparabile anche fuori dal set. Nel film la commedia si fonde all’action movie più puro e il titolo diventa un piccolo cult, capace d’originare seguiti dimenticabili e mille parodie.
Dramma, azione, classici… Cosa mancava ancora? La Fantascienza. Ma la lacuna è rimediata l’anno successivo, con Johnny Mnemonic, diretto da Robert Longo e tratto da un racconto di William Gibson, il padre del cyberpunk. Non sarà la sua ultima incursione nel genere, visto che nel suo curriculum ci sono anche A scanner darkly, liberamente tratto da Philip K. Dick, e Ultimatum alla Terra: ogni attore che si rispetti ha almeno una Busta in carriera, scegliete voi quale sia finora quella di Keanu Reeves…
Constantine
E toccherà pure al mondo dei comic. Nel 2005 Keanu Reeves interpreta Constantine, un indagatore dell’incubo della casa editrice Vertigo, costola della DC Comics di Superman e Batman. Il film non è un capolavoro, ma gli porta sicuramente un paio di punti in più sulla scala nerd.
Matrix
Sto tergiversando apposta… No, non ho dimenticato la pellicola che lo catapulta fino alla cima della scala nerd. Sto parlando, ovviamente, di Matrix, il capolavoro dei (al tempo) Wachowski Brothers. Alcuni sostengono sia una tetralogia, ma si sbagliano: io preferisco sempre pensare di non aver mai assistito allo scempio dei sequel.
Keanu Reeves interpreta Neo, il prescelto per guidare l’umanità nella lotta contro le macchine, responsabili d’averla imprigionata nella matrice. Il film è un successo talmente grande sotto ogni punto di vista, visivo e anche politico, da sfornare meme e citazioni per tutto il ventennio successivo e consacrare l’attore nell’Olimpo nerd e Matrix in pellicola simbolo degli anni 2000.
Un uomo buono
Si potrebbe pensare che tutta la storia del prescelto e la notorietà su scala mondiale possano aver trasformato Keanu Reeves in un attore con la puzza sotto il naso, invece buona parte del ricavato di Matrix è devoluto in beneficenza e, in generale, l’uomo è tra le poche star di Hollywood, forse l’unico di questa caratura, a dilazionare il proprio compenso così da dare la possibilità alla produzione d’ingaggiare altri attori importanti.
La star portate da Keanu
Avviene per film importanti, come L’avvocato del Diavolo: grazie a questo trucchetto, sul set arriva Al Pacino, così come per produzioni più deboli, come Le riserve, film sul football americano nel quale è affiancato da Gene Hackman.
C’è poca vita privata nelle cronache rispetto a quanti ci si aspetterebbe da un attore pagato fino a 20 milioni di dollari a film. Niente festini, niente eccessi: ancora oggi spesso usa la metro per spostarsi, come testimoniato da centinaia di meme. Nei giornali si legge solo del suo lavoro e, purtroppo, di due gravi lutti, occorsigli uno nel 1999, quando la sua compagna Jennifer Syme perde la figlia a pochi giorni dal parto, e un altro nel 2001, quando la stessa Jennifer muore in un tragico incidente stradale, di ritorno da una festa di Marylin Manson: era imbottita di antidepressivi. Entrambe sono sepolte, una accanto all’altra, a Los Angeles.
John Wick
La carriera di Keanu Reeves in tempi più recenti lo ha visto interpretare grandi e piccole produzioni discutibili. Nel primo caso è 47 Ronin, rivisitazione A Stelle & Strisce di un classico della tradizione giapponese; nel secondo Replicas, pellicola sci-fi in cui l’attore cerca di trasferire la coscienza umana nei corpi di robot. Non solo: Keanu Reeves sperimenta anche la regia, dirigendo Man of Tai-Chi. Per fortuna, a proiettarlo nell’Olimpo eterno della nostra scala nerd c’è una saga, quella di John Wick, senza dimenticare il suo ingresso nel mondo dei videogame nello sfortunato Cyberpunk 2077.
Action puro, scarno di dialoghi e ricco d’ogni elemento possiamo amare in una pellicola di questo tipo, John Wick vede Keanu Reeves nei panni ciancicati, ma comunque eleganti, di un terribile mercenario ormai ritiratosi dalle scene e facente parte di una gilda di killer a pagamento che torna in campo per compiere una carneficina finalizzata a vendicarsi dell’uomo che ha ucciso il suo cane. Tirato, eccessivo e con alcune scene epiche, John Wick e sequel successivi sono come il suo protagonista, troppo belli per essere veri. Con una differenza: Keanu Reeves è anche buono.