«Non può essere tutto un sogno»

Il 29 Marzo è approdata su Disney+ Kindred, nuova serie sci-fi targata Branden Jacobs-Jenkins, due volte finalista del premio Pulitzer. Kindred trae la sua storia dal romanzo omonimo di Octavia Butler del 1979 che, tutt’oggi, rimane un caposaldo della letteratura statunitense, tanto da essere ancora insegnato nelle scuole superiori e nei campus universitari.

Una ragazza e un sogno

Protagonista è Dana (Mallori Johnson), una ragazza appena trasferitasi a Los Angeles per inseguire il suo sogno: diventare sceneggiatrice televisiva. A differenza di molti suoi coetanei che, come lei, hanno attraversato il Paese in cerca di fortuna, Dana ha una cospicua eredità alle spalle, ricavata in seguito alla vendita della vecchia casa lasciatale da sua nonna a New York City.

L’inizio di tutto

L’essersi ritrovata in breve tempo con un’importante somma di denaro in mano è solo uno dei tanti problemi che sembrano preoccupare la ragazza e, con lei, i suoi familiari, tra cui la zia Denise (Eisa Davis). Il trasferimento a Los Angeles è stato brusco e improvviso e Dana stessa non sa ancora come districarsi nella nuova città. Ma questo è solo l’inizio di una serie di eventi e cambiamenti che le stravolgeranno la vita.

Una sera, infatti, Dana sogna di trovarsi in un’altra casa, una casa a lei estranea ma dalle fattezze così reali da convincerla che, forse, si tratta della realtà. Spegne quindi la luce vicino al letto ma, quando riapre gli occhi, trova un bambino e alcuni sconosciuti nel corridoio, che confabulano. Quando questi vedono la ragazza, presi dal panico, urlano e la attaccano. Dana si sveglia urlando, stordita da quanto successo.

Un angosciante viaggio nel tempo

Chi ha letto il libro probabilmente sa cosa sta per accadere: i sogni di Dana si trasformano in una realtà inspiegabile. La nostra protagonista è catapultata indietro nel tempo, nell’anno 1815, dove incontra una comunità di schiavi neri che sembrerebbe avere dei legami col suo passato. Il perché del viaggio nel tempo e di queste strane correlazioni sono tutte domande su cui verte la trama di questa prima stagione composta da 8 episodi e su cui si sarebbe dovuta concentrare senza ombra di dubbio anche la seconda, Kindred non fosse stata cancellata al suo esordio.

Dana e Kevin

Dana è accompagnata in questo suo viaggio da Kevin (Micah Stock), un ex musicista ora cameriere con cui la ragazza si lega sin da subito. Kevin, così come Dana, è smarrito: entrambi si trovano in balia degli eventi della vita e trovano nell’altro quell’àncora cui aggrapparsi, necessaria quando sembrano non esserci certezze d’alcun tipo. Ma se Kevin è chiaramente un tipo un po’ fuori di testa, è difficile poter dire lo stesso di Dana; per tutto il corso delle puntate non capiamo infatti se la ragazza sia davvero turbata o semplicemente percepita come instabile da parte dello spettatore.

Essendo molti gli elementi combinati, tra viaggi nel tempo, alberi genealogici, enigmi da risolvere e ancora altri viaggi nel tempo, Kindred risulta un pochino confusionaria e perde molto dal punto di vista emozionale, tralasciando tutto il comparto intimo legato ai personaggi, che non ci sarebbe dispiaciuto fosse stato indagato maggiormente.

Cosa non ha funzionato?

Non sappiamo se questo sia uno dei motivi per cui Kindred non ha funzionato negli USA, al punto da essere cancellata prima ancora del suo arrivo in Italia. Se siete però persone a cui piace mettere insieme tasselli, Kindred vi terrà tranquillamente incollati allo schermo, abbastanza da finire in breve tempo la prima stagione: potrebbe essere l’occasione per tuffarsi in emozioni dimenticate, come leggere un libro, per la precisione quello da cui è stata tratta questa sfortunata serie.